11.11.06

Farsi capire: è possibile!

"Scrivere. Una fatica nera": il convegno della Palestra al COM-PA

Quando entriamo in contatto con documenti ufficiali, spesso annaspiamo dentro istruzioni espresse, sembrerebbe, con la precisa intenzione di non farci capire, di forzarci in tunnel burocratici rigidi e ambigui: il regno del complicatese.
Quante volte, poi, chiediamo chiarimenti, e ci sentiamo dare altre istruzioni in una lingua che continuiamo a non capire?
Che tutto questo sia sbagliato lo sappiamo da un pezzo, ma ora sappiamo che si può fare qualcos’altro: che è possibile cambiare, è possibile scrivere e farsi capire.
Faticoso, certo, ma possibile.

Giovedì 9 novembre al COM-PA di Bologna la Palestra della scrittura ha organizzato un convegno sulla comunicazione scritta nell'amministrazione pubblica. Titolo: "Scrivere. Una fatica nera", lo stesso titolo, tratto da un pensiero di Beppe Fenoglio ("Scrivo per un’infinità di ragioni, non certo per divertimento: ci faccio una fatica nera”), di uno dei primi libri sulla scrittura professionale (oggi gratis online).

Aula piena, nonostante fosse l'ultimo giorno di fiera, e l'ora del pranzo. Una settantina di partecipanti, accomunati dal desiderio di sbarazzarsi di vecchie formule complicate e di ascoltare le testimonianze di alcuni illustri protagonisti di questo cambiamento.

Riccardo Lombardo, della comunicazione istituzionale della Regione Piemonte, ha presentato casi di uso efficace della scrittura nel marketing turistico; efficace proprio perché originale, fuori dagli schemi.
Antonietta De Costanzo, direttore vicario Direzione Artigianato e servizi della Regione Lombardia, illustrando il ruolo dell’ente pubblico nel sostegno e nello sviluppo delle imprese, ha dimostrato come la scrittura possa essere strumento strategico per trasmettere innovazione e conoscenza.
Con Manuela Furlan, ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è stato incrinato un altro “fortino” della incomprensione, il linguaggio della sanità, settore in cui troppo spesso la comunicazione tra medici e pazienti è ostacolata sia dal linguaggio sia dal comportamento stesso dei medici, e in cui una forte spinta al cambiamento viene dal web.
Valeria Gialanella, dirigente delle relazioni con i cittadini della Regione Lombardia, ha raccontato i primi risultati nella semplificazione dei bandi regionali, citando anche l’apposito manuale realizzato in Regione Lombardia: un passo importante perché finalmente i cittadini possano interpretare correttamente i bandi.
Molto efficace la presentazione di Vincenzo Filippini, segretario generale del Comune di Cremona: in poche slide, basate sul modello intuitivo “prima-e-dopo”, ha illustrato alcune riscritture di atti (delibere e determine) in cui la classica struttura del testo è stata ribaltata: prima la decisione, poi le motivazioni, poi le modalità di attuazione, il percorso istruttorio e gli altri dettagli. Un tabù, quello della struttura espositiva, per molti scrittori di atti pubblici: un tabù che, come si è visto, si può superare se ci si mette “nelle scarpe del cittadino”.
Maria Rita Surano, avvocato capo del Comune di Milano, ha raccontato infine il corso “Scrivere per convincere”, realizzato dalla Palestra con gli avvocati del Comune: la scrittura come chiave di cambiamento anche nella macchina giudiziaria, spesso così affezionata a un linguaggio volutamente incomprensibile.

Messaggio forte da tutti gli interventi: la necessità di responsabilizzare coloro che hanno in mano gli strumenti di contatto con il pubblico, sul dovere di usare la lingua semplice, la lingua di tutti. Testimonianze di rottura con il modello tradizionale di comunicazione univoca, dall'autorità al popolo, fatta di formule oscure, di poca attenzione al destinatario, e soprattutto di totale mancanza di rispetto per uno dei diritti principali del cittadino: il diritto di capire.

Maggiori dettagli sul convegno, presto, nel sito della Palestra della scrittura.