6.11.05

SOS favole e fiabe

Aiuto! Aiuto”, gridano le favole e le fiabe.

Sono in grave pericolo: la televisione e i videogiochi le minacciano seriamente. Oggi i bambini preferiscono usare le playstation, giocare online e guardare stupidi cartoni animati in televisione, invece di seguire con gli occhi spalancati la storia del soldatino di piombo che vuole ritrovare la sua ballerina o tremare alla descrizione della strega brutta e bitorzoluta che dona a Biancaneve la mela avvelenata.

Senza favole e fiabe come possono, i bambini di oggi, trasformarsi in bellissimi cigni o fare passi da gigante con gli stivali delle sette leghe?

Lucidiamo gli stivali del gatto di Perrault, tiriamo fuori dai cassetti le bacchette magiche delle fate di Cenerentola e il mantello per diventare invisibili. Facciamo schiarire i vocioni agli orchi e risvegliamo le fatine buone.

E’ questo l’appello che lancia il Congresso internazionale al Festival delle fiabe di Berlino, appena iniziato: “salviamo le favole popolari”, riportiamole al centro della vita dei bambini come è stato per secoli, riscopriamo la fantasia.

E’ la 15esima edizione del grande “appuntamento con le fiabe ”che quest’anno celebra i 200 anni dalla morte di Hans Christian Andersen. Per alcuni giorni, nella capitale tedesca si parlerà di favole e fiabe che compariranno in tutte le salse, in concerti e musical, spettacoli teatrali, letture, filmati e discussioni.

In realtà la voglia di favole non è mai morta, si è solo persa l’abitudine di raccontarle ai bambini. Questo si dovrebbe fare: insegnare ai genitori, ai maestri e alle maestre come narrarle, e invitarli a farlo spesso.

Saranno i bambini poi, a chiedere:“Un’altra, ti prego. Raccontamene un’altra”.