10.10.05

Maestri inaspettati.

Ho letto una volta, non ricordo dove né (chiedo venia) chi lo ha scritto, che vivendo ogni giorno a mente aperta possiamo trovare maestri di vita in luoghi davvero inaspettati.
Non più tardi di due giorni fa ho trovato uno di questi maestri in un negozio di fiori artificiali.+

Premessa: la mia domus aurea è un bilocale di 50 mq che per motivi vari non ha posti adatti ad ospitare piante vere.
Dopo varie considerazioni ho deciso allora che una bella pianta artificiale può essere un buon compromesso tra il mio desiderio di godere della indubbia bellezza di una pianta e la necessità della medesima di restare viva.
Certo parlare con una pianta finta non dà la stessa soddisfazione ma, a volte, bisogna fare delle scelte ;-)

Dopo una breve ricerca scopro che nella mia zona si trova un negozio di piante artificiali di ottima qualità e molto ben fornito dove vado a vedere se trovo qualcosa di mio gusto.

Il mio approccio ad un negozio è sempre trifasico.
Prima un'occhiata generale alle vetrine e all'interno visto dal di fuori, un vedere per farsi un'idea e decidere se può valere la pena approfondire l'argomento.
Superata la prima fase entro con il terrore di trovare quel genere di commessa che in realtà è la reincarnazione del capitano Achab: quella che, per intenderci, tenta di arpionarvi e vendere ancora prima che abbiate messo piede oltre la porta d'ingresso.

Se supero incolume anche questo momento delicato, comincia la seconda fase: mi guardo intorno facendo una circumnavigazione in solitaria e appiccicando post it mentali a tutto ciò che colpisce la mia attenzione.
Finalmente arrivo alla terza fase: ricomincio il giro passando per i post it di cui sopra, osservo meglio ciò che ho trovato di mio gusto e faccio un'ulteriore scrematura.
Un complesso rituale che ho rispettato anche in questo caso.

E' a questo punto della mia piccola avventura che decido di rivolgermi ad una commessa per esporre la mia idea, ancora un po' nebulosa a dir la verità, e chiedere consiglio su cosa può essere adatto alle mie esigenze e, soprattutto, alle mie tasche.

La commessa alla quale mi rivolgo è l'esatto opposto del capitano Achab.
Volendo fare un altro paragone letterario questa è più stile Lucia Mondella: assorta e silenziosa, tutta presa dalla composizione floreale che sta creando in un angolino lontano del bancone del negozio.

Capisco subito che la mia interruzione la disturba, le sue domande sono poche e sbrigative, quasi non mi guarda in faccia mentre parla.
Non cerca realmente di capire cosa voglio ma piuttosto di darmi ciò che lei spera possa andarmi bene nel più breve tempo possibile, mi fa saltellare da un capo all'altro del negozio confondendomi ancora di più le idee.
Da un momento all'altro mi aspetto che, come il personaggio manzoniano, faccia un voto alla Madonna: qualsiasi cosa pur di concludere in fretta e tornare alla sua solitaria occupazione precedente.

Dopo pochi minuti di questo trattamento, quando ormai la mia voglia di fare acquisti è ridotta al lumicino, la commessa chiede aiuto o meglio quasi mi scarica in braccio alla titolare del negozio.

Questa è donna di tutt'altra pasta: decisa e spigliata, look sportivo e giovanile al punto giusto, un sorriso che si vede negli occhi e si sente nella voce.
Mi prende sotto la sua ala mentre esorta la commessa a seguirci “per imparare altrimenti non farai mai una vendita”.
Mi valuta con discrezione, sorride, chiede, cerca di capire cosa voglio facendomi parlare e ascoltando mentre le descrivo la mia cucina e il posto dove vorrei mettere la mia composizione floreale.
Nel giro di pochi minuti passa con naturalezza dal lei al tu, iniziativa che io ricambio con la stessa naturalezza.

Giriamo per il negozio, lei segue le mie parole e nel contempo mi guida nella scelta pescando dai cesti sparsi intorno i pezzi più adatti a creare proprio la composizione che volevo senza saperlo.

Mentre compone e scompone varie combinazioni per mettere d'accordo la sua esigenza di vendere e la mia di poter comprare qualcosa di bello senza sbancare le mie non pingui sostanze, mi spiega che le piace moltissimo studiare le composizioni (ma pensa...non me n'ero accorta :-)
Si diverte a scegliere i colori e le forme, ad accostarle, a trovare gli accordi perfetti tono su tono o le contrapposizioni cromatiche di forte impatto visivo.
Mi confida qualcosa che le appartiene e nella quale anch'io mi riconosco.
Calibrazione, ricalco, guida: una lezione di marketing (e di vita) che è un vero gioiello.

L'esito di questa avventura? Bè...potete immaginarlo.
Mercoledì vado a ritirare la mia bellissima composizione floreale :-)