2.6.05

Piovono cani e gatti

“It’s raining cats and dogs” (piovono cani e gatti) per dire “piove a catinelle” è forse una delle frasi idiomatiche inglesi più conosciute.

Rende bene l’idea, no? Piove qualcosa di grosso, ti immagini devon rex, gatti persiani, cocker, bassotti e pitbull che vengono giù dal cielo, con la violenza della lotta tra cani e gatti. Hai voglia ad aprire l'ombrello!

Un modo di dire, è una forma di dialogo anomala, entrata nell'uso di una lingua. Spesso usa metafore. E anche se conosci le regole grammaticali e le parole, al significato puoi non arrivarci.

Mi fanno sorridere gli inglesi/americani, coi loro modi di dire.
Sono visivi e cenestesici quanto basta.

“To cool one’s heels” (raffreddarsi i talloni) per dire “aspettare a lungo qualcuno” mi fa già sentire i piedi freddi.

I went to ask mr. Pinzimon for a part in his new Broadway show, but he had me cool my heels outside his office for five hours. Finally, he came out and said there were no more parts available” .

Ho chiesto al sig. Pinzimon se potevo avere una parte nel suo nuovo spettacolo di Broadway. Mi ha fatto aspettare nella sala d’attesa per cinque ore. Alla fine è uscito dall’ufficio e mi ha detto che non c’erano più parti disponibili”...mmmhhh: piedi freddi, e niente parte :(

“To shoot the breeze” (sparare alla brezza) per dire “far quattro chiacchiere", fa presumere che siano proprio chiacchiere “leggere", gossip, o grandi cavolate.

“In a nutshell” (in un guscio di noce) significa “in poche parole”. In effetti, quante ce ne stanno, di parole in un guscio?

E noi? Ne abbiamo un sacco anche noi, di modi di dire, e li usiamo spesso senza rendercene conto:
segnare il passo, bruciare le tappe, far da tappezzeria, fare le belle statuine,
essere la pecora nera, far la parte del leone, giocare in casa,
pendere dalle labbra, essere di bassa lega, lambiccarsi il cervello,
andare a letto con le galline, spaccare il secondo, alzar la cresta, fare il galletto…

Ma NON ne usiamo tanti, che a volte servirebbero a movimentare un po' il discorso o la scrittura:
"far la tara", o "intendersi come i ladri in fiera" parlano da sé,
"fare questioni di lana caprina" è un po’ come shoot the breeze: parlar d’inezie,
"essere un furbo di tre cotte", come se la furbizia si raffinasse con la cottura,
"bacchiare le acerbe e le mature"…e qui mi astengo dal commento,
"venire all’ergo", invece che al dunque,
"viaggiare come un baule", come fanno certi turisti,
"avere occhi di basilisco", occhiacci che fulminano, come quelli del mostro immaginario, serpente a otto zampe con la testa incoronata,
"pesare con la bilancia dell’orafo", come certi precisini,
"sembrare il ritratto della fame", o "magro (e trasparente ndr) come una lanterna", o addirittura "ciucciato dalle streghe", gosh!,
"tant’è suonare un corno che un violino", capire poco delle sfumature di un discorso, di un problema, di un’opera d’arte,
"essere un apprendista stregone", non riuscire a dominare le forze attivate e combinare guai...tanto per restare in tema di magia.

Non mi sono inventata tutto.
Ho preso i modi di dire italiani dal "Dizionario dei modi di dire della lingua italiana", che leggo ogni tanto perchè mi diverte. E quelli in inglese da "Idioms", frasi idiomatiche inglesi e americane.

Beh, adesso posso anche “piantarvi in asso” e andare a dormire.

ciao.