Ho fatto un sogno
Da una rilettura dei Promessi Sposi, tra incubi e realtà
Ho fatto un sogno.
Protagonista un innominato o innominabile cavaliere, capo di una masnada di malfattori che spargevano il terrore ben le originarie lande lombarde.
Mio dio - penso - sto rileggendo i Promessi sposi, non sarà che certi passi mi agitano anche il sonno? può essere? sono mica più uno studente di quinta ginnasio, l’ansia da interrogazione è passata. Eppure le tinte sono quelle.
A un tratto entrano scene più recenti: calcio e politica, corrotti e corruttori, imbonitori e caimani. Sudo freddo.
Torno a Manzoni, meglio.
Con la sua schiera di bravacci l’innominato-cavaliere (caimano?) toglieva la pace alla povera gente, imponendo la propria legge a tutta la regione.
“... Dall’alto del suo castellaccio, come l'aquila dal suo nido insanguinato, il selvaggio signore dominava all'intorno tutto lo spazio dove piede d'uomo potesse posarsi, e non vedeva mai nessuno al di sopra di sé, né più in alto...”
Perbacco, è il romanzo ora a parlare con la mia voce! sono posseduto! presto, un esorcista!
“E anche d'una grossa compagnia, avrebbe potuto, con quella guarnigione di bravi che teneva lassù, stenderne sul sentiero, o farne ruzzolare al fondo parecchi, prima che uno arrivasse a toccar la cima. Del resto, non che lassù, ma neppure nella valle, e neppur di passaggio, non ardiva metter piede nessuno che non fosse ben visto dal padrone del castello. Il birro poi che vi si fosse lasciato vedere, sarebbe stato trattato come una spia nemica che venga colta in un accampamento. Si raccontavano le storie tragiche degli ultimi che avevano voluto tentar l'impresa; ma eran già storie antiche; e nessuno de' giovani si rammentava d'aver veduto nella valle uno di quella razza, né vivo, né morto. ... ...”
Sogno? incubo! tormento!
A un tratto, inaspettato, il colpo di scena: toccato nel profondo dalla misericordia del Signore, il perfido malfattore si pente di tutte le miserabili imprese, si converte e redime l’intera banda. Organizza una convention al castellaccio. A sala gremita, indimenticabile lo speech:
"Ascoltate tutti, e nessuno parli, se non è interrogato. Figliuoli! la strada per la quale siamo andati finora, conduce nel fondo dell'inferno. Non è un rimprovero ch'io voglia farvi, io che sono avanti a tutti, il peggiore di tutti; ma sentite ciò che v'ho da dire. Dio misericordioso m'ha chiamato a mutar vita; e io la muterò, l'ho già mutata: così faccia con tutti voi. Sappiate dunque, e tenete per fermo che son risoluto di prima morire che far più nulla contro la sua santa legge. Levo a ognun di voi gli ordini scellerati che avete da me; voi m'intendete; anzi vi comando di non far nulla di ciò che v'era comandato. E tenete per fermo ugualmente, che nessuno, da qui avanti, potrà far del male con la mia protezione, al mio servizio. Chi vuol restare a questi patti, sarà per me come un figliuolo: e mi troverei contento alla fine di quel giorno, in cui non avessi mangiato per satollar l'ultimo di voi, con l'ultimo pane che mi rimanesse in casa. Chi non vuole, gli sarà dato quello che gli è dovuto di salario, e un regalo di più: potrà andarsene; ma non metta più piede qui: quando non fosse per mutar vita; che per questo sarà sempre ricevuto a braccia aperte. Pensateci questa notte: domattina vi chiamerò, a uno a uno, a darmi la risposta; e allora vi darò nuovi ordini. Per ora, ritiratevi, ognuno al suo posto. E Dio che ha usato con me tanta misericordia, vi mandi il buon pensiero."
(Promessi sposi, capitolo XXIV)
Voglio trarre dal sogno un messaggio augurale: che domani sia davvero un altro giorno?
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