27.1.07

“Non l'ho mai fatto prima, e non lo farò mai più.”

“Non l'ho mai fatto prima, e non lo farò mai più.”
Così inizia la mail che ho ricevuto or ora da Giulio Mozzi con la formula “undisclosed-recipients” (tutti gli indirizzi in rubrica).
Dio bono, uno spamming fatto una sola volta nella vita, e scusandosi per il disturbo, deve valerne la pena!
Giulio ci gira la recensione del libro di Rossella Messina "Pensavopeggio" pubblicato da Sironi, apparsa in "Repubblica" di oggi, sabato 27 gennaio.
Grazie Giulio, hai ragione, ne valeva la pena. Seguo il tuo esempio, e la giro a tutto i nostri lettori.

PS. prima di leggere dei cento dialoghi, val la pena anche di riflettere qualche secondo sulle regole anti-spamming e relative eccezioni.

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CENTO DIALOGHI SU LUI, LEI, L'AMICA
di Stefano Bartezzaghi

L’ironia dovrebbe nutrirsi di distacco, ma spesso la tastiera del computer non dista abbastanza dal cesto della biancheria sporca: così alle scritture della Rete, in particolare ai blog e ai libri da essi derivati, capita di mettere in scena commedie dell’io in presa diretta, diari umoristici di sventure domestico-amorose e di furori astratti e concreti che se proprio non si è il Pontormo risulteranno magari divertenti ma certo non molto interessanti.
Non è questo il caso di Rossella Messina che nel suo blog (http://pensavopeggio.splinder.com) e nel libro che ne ha tratto "Pensavopeggio" (Sironi Editore, pp. 160, 9 euro) compie un’operazione da fumettista o da sceneggiatrice. Cento dialoghi su amori, amorazzi e vita quotidiana, dove "lui", "lei", "un’amica" sono tipi ideali, impegnati in schermaglie paradossali (Lei: "Ultimamente mi maltratti". Lui: "Non dire cazzate"), approcci da rimorchio con sbandata (Un Lui: "Ti hanno mai detto che sei bella?". Una Lei: "Sì". Un Lui: "Davvero?"), strategie rovinose (L’amica: "Non dirmi che hai telefonato tu…". Lei: "Non chiamava da cinque mesi, era quello che voleva").
Comici e acuti, fulminanti o più articolati, questi frammenti di un’incessante conversazione amorosa sono irrevocabilmente attratti dal destino assurdo di ogni vicenda umana. Deformano, come si indovina, vicende realmente accadute, ma il loro realismo non è raggiunto a patetici colpi di "io": sono pattern condivisi, interazioni tipiche, lapsus e gaffe ricorrenti, mentalità diffuse. Il sense of humour è una delle bussole migliori per aggirare gli scogli dell’incomprensione, e attraversare le lontananze siderali create dalle convivenze.
L’esilarante libro di Rossella Messina sorprende perché dà più di quello che promette e meno di quello che minaccia: la risata arriva sempre assieme a un pensiero, e sempre sprovvista di vacua consolazione.