Tacabanda
Per chi ha assistito almeno una volta al Carnevale di Viareggio, poi,
ne incarnano alla perfezione lo spirito i carri, le costruzioni di cartapesta
che ritraggono il mondo dal punto di vista privilegiato dell’artista:
attento alle minuzie come alle grandiosità, l’occhio dei maestri carristi
ci restituisce la vita così com’è: variegata, tra meraviglia ed orrore.
A tale disincanto risponde la pietas, la consapevolezza
di esser “tutti in una bu’a” e –nonostante/per questo-
Già, perché a esser sempre e solo disincantati
si rimediano bei travasi di bile: meglio lasciarsi andare al sogno.
Ecco allora la fantasmagoria
-quanti piccini col naso per aria!- da assaggiare a strati,
come un millefoglie. Vuoi spensieratezza, disimpegno, gioia?
Ma poi c’è la parola.
E la porti via con te,
a solleticare i pensieri.
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