21.11.07

Non ci sono più i calembour di una volta

“UN FUTURO SENZA NUBI”.
Con UBI scritto in colore diverso.
Che sarà? penso avvicinandomi al manifesto.
Sotto: “Nasce UBI Banca. Per dare a 4 milioni di clienti la chiarezza che cercano. Giorno dopo giorno.”
Ah beh, se voleva attirare la mia attenzione, goal! Ma anche una sberla gratis, o una cacca pestata sopra pensiero, attirano la mia attenzione. Ma non è che poi compro quella sberla, o quella cacca.

Non capisco: credevo che compito dei calembour - quei gustosi giochi di parole, quelle battute che storpiano un detto popolare, o il titolo di un libro famoso, di una canzone, di un film - fosse creare simpatia e disponibilità intorno a un prodotto, o a una marca, nel caso della nuova banca, UBI, Unione Banche Italiane.

Ce li ricordiamo i calembour azzeccati nella pubblicità:
- Alitalia: Vi voliamo bene
- Italia 7: La tivù senza fede, senza frizzi, senza sgarbi
- Toyota carina E: Bella e possibile
- Artesia (linee ferroviarie Italia-Francia): Train d’union
O Internet: the FREElosophy di Tiscali.
O la mitica serie di Esselunga: Antonno e Cleopasta, John Lemon, TutanPanem, Fico della Mirandola, Mapoleone, Cristoforo Colomba, Ponzio Pelato, Porro Seduto, Riccardo Cuor di Melone, Rapanello Sanzio, Re Salamone...

Maestro di calembour era Totò, illustre linguista:
- Signori si nasce. E io lo nacqui. Modestamente.
- Ma cosa credete che io sia qui a parlare con Chicche e Sia?
- Cristoforo Colombo ebbe i natali a Genova e la Pasqua a Napoli, quindi fu parte genovese e parte... nopeo.
- Cosa? Ti devo i soldi di quella partita? Eh, ma quella è partita!
- Parli come badi!
- Sono geloso come un Otello, ma che dico un Otello, come un grand'Otello!


Bah, il copywriter di UBI ha di certo le sue ragioni, pieno rispetto. Anche se un gioco di parole sul nome dell’azienda, già scelta piuttosto azzardata, per di più con connotazione negativa - “Un futuro senza NUBI” – mi pare strano. Come se io, che mi chiamo Lucchini, promettessi un futuro senza peLucchini, o senza mammaLucchini. Avrei pensato a un “UBI major”, aulico e sintetico. O a “Il dono dell’UBIquità”, per la forte capillarità sul territorio (9 banche in una). O almeno, come poi trovo sul sito, "sUBIto".

A volte le banche hanno logiche impenetrabili. Ma mi fido di quel copy. Doveva avere le sue.