Canta che ti passa
Oggi la parola del giorno Zanichelli
è volapük, letteralmente “lingua del mondo”,
cioè ipotesi di lingua universale
che, seppur composta in massima parte di parole inglesi abbreviate,
aveva l’ambizione, a fine Ottocento,
di costituire un esperanto.
La speranza, appunto, di comunicare urbi et orbi
periodicamente compare
e tanto più viva l’avverti quando, come accade ora a me,
sei in un paese la cui lingua ti risulta incomprensibile
e l’inglese come trait d’union funziona poco.
Di colpo rivedi le percentuali di Mehrabian
e ti senti sbatacchiato dentro un caleidoscopio,
ché quello che dici e sei pare davvero affidato alla sorte.
Poi ti arriva in regalo una canzone,
una canzone che non conoscevi e
ti fa un gran bene,
perché il testo ti parla di altre prospettive
e ti provoca, ti chiama fuori.
Parole incomprensibili siano le benvenute così affascinanti così consolanti... Non è nemmeno umiliante non capirle anzi così riposante […] E il pensiero sarà un minuto, il minuto un suono, il nostro suono un battito...
e, per certi aspetti, proprio il tuo volapük.
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