17.5.09

I marziani esistono! (e a volte sono nella scuola)

Immagina 150 animali di 19 anni, terza liceo classico, a metà maggio, a un mese dalla “matura”. E tienili lì, loro e tutta quell'esplosione ormoni, una giornata intera, a pensare e a parlare di scrittura. Mica uno scherzo.

È possibile, se il liceo è l’Alfieri di Torino, con la sua tradizione, e con un preside che pare sbarcato da un altro pianeta. Riccardo Gallarà, manager-filosofo, è noto come il preside su facebook. «È un po' una fregnaccia - dice - sa come ti etichettano i giornali, ma rivela anche un modo nuovo di avere rapporti con gli studenti e stare (osservandoli) in mezzo a loro per capirli e aiutarli.» Tutto è cominciato lo scorso ottobre: per prepararsi a un convegno sul rapporto fra giovani e tecnologia, il preside ha deciso di iscriversi al social network più chiacchierato del momento: oggi sono oltre 500 i suoi “amici”.

Sarà anche una fregnaccia, ma è anche il segno che accanto alle declinazioni dei verbi greci e alle traduzioni di Senofonte, può stare a buon diritto un allenamento sulla lingua scritta, oggi, nelle professioni. La lingua delle banche, della burocrazia, della politica, della scienza. La lingua che useranno, i ragazzi, tra pochi anni. (ne parlammo già qui tempo fa, incontrando i ragazzi del Parini di Milano)

Mercoledì 12 maggio, la giornata con i ragazzi dell’Alfieri è stata per me un bagno di pensiero giovane: guidarli nelle vie della semplificazione, sulla sintesi, sui sistemi rappresentazionali, sugli inizi che agganciano il lettore, sulle strutture argomentative... E vederli attenti, ragionare, discutere tra loro, pestare sui tasti, spostare le frasi, “non così, senti qui, meglio questa...”. Altro che “non ci sono più i giovani di una volta”!

Speriamo che se ne accorgano, i politiconi: le aprano davvero, le porte ai giovani. Anche a quelli bravi, però, anche se al momento senza un culo da favola.

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