23.6.05

La magia della scrittura nella morsa della calura della casa della cultura

Riceviamo e volentieri pubblichiamo :-)

Gentile dott. Lucchini,

no aspetta. Dopo averti visto e ascoltato ieri, mi scappa un "tu" di simpatia, che spazza via ogni formalità e che spero ti sia gradito.

I tuoi libri e la tua attività la conosco da qualche anno, grazie a Luisa Carrada. Il libro nuovo l'avevo acquistato da un mesetto e avevo cominciato a sbirciarlo. Ieri, come avevo anticipato sul mio blog, avevo deciso che sarei andato a conoscere personalmente questa curiosa ragazza d'altri tempi che mi fissava con la penna in mano.

E vado a ruota libera con qualche impressione, che poi, in qualche modo filtrata, posterò sul blog.
Sinceramente, all'inizio quando hai detto che eri emozionato ho pensato che fosse un po' una palla e un po' un trucco di scena. Figuriamoci se questo qui che fa il comunciatore, scrive libri e fa corsi, ma figuriamoci se si emoziona a una presentazione.
Poi, le tue parole sul senso personale - oltre che professionale - di questo progetto mi hanno spiegato la tua emozione. Il discorso sui 49 autori che sono in parte maestri, in parte allievi, in parte colleghi e che poi si mescolano tutti insieme, e si conoscono, e si scambiano competenze e ruoli… Insomma, lì gettando i sandali e mettendomi proprio nelle tue scarpe, alla fine di un'impresa simile sarei stato orgoglioso e giustamente emozionato.

Non ho tantissima consuetudine con le presentazioni di libri, ma quanto basta per verificare che la vostra aveva notevoli punti di forza. No autori imbalsamati alla scrivania, no sonnolento slow, grande ritmo e giusto istrionismo (sarà perché con la barba corta mi ricordi un poco Robin Williams?), movimento in scena, coralità coordinata, ascolto e scambio di imput.
Soprattutto ascolto.
Una specie di interplay jazzistico: accompagno il tuo assolo con le orecchie ben aperte, raccogliendo le tue idee e riproponendotele dal mio punto di vista e con la voce del mio strumento. Se tu e gli altri che stanno suonando con noi fanno lo stesso, allora nessun dubbio: si va lontano.
E ieri c'era del gran interplay. Dopo ogni intervento c'era sempre un tuo commento che agganciava e aggiungeva e poi procedeva. A volte i tuoi colleghi aggiravano le tue domande e rispondevano anche solo con una battuta al tema che li aveva preceduti.
E poi insomma: la prima presentazione di un libro che si chiude con una vecchia canzone di CSN&Y.

Quindi complimenti a tutti. Ora leggerò il libro, cercando di collegarlo alle voci ascoltate ieri e mettendo da parte ogni irrazionale timore per concetti come PNL e
cenestetico. E continuando a chiedermi che tipo sono io: visivo? Auditivo? Cenestetico?

Guardo su e vedo molte righe e penso che volevo essere breve. Ecco, diciamo che non ne ho avuto il tempo.

Saluti a te e agli altri 49 e buone cose a tutti
Cristiano / Zio Burp