15.3.06

Pubblicità s-progresso.

Dopo tanto tempo torno da queste parti con una riflessione (pessimistica) sulla comunicazione pubblicitaria.
Sarà la bagarre elettorale che mi mette di cattivo umore? Mah!

Da qualche settimana la televisione trasmette la pubblicità di una macchina nella quale una signorina che fa manovra di parcheggio, vede cadere dall'alto un oggetto che, con ardire poco meno che sacrilego, sfiora l'amato bene a quattro ruote.

Noi, che abbiamo il discutibile privilegio di essere spettatori di questa storia, sappiamo che l'oggetto è una scarpa caduta da una delle finestre del palazzo sovrastante il marciapiede dove la vettura è stata appena parcheggiata.
Per quanto ne so io, almeno nei film, di solito sono due i motivi per cui capi di abbigliamento di vario genere cadono dalle finestre. Il primo: la moglie che lancia i vestiti dietro al marito cacciato di casa non fosse altro che per l'impossibilità di indossarli e perché, con pragmatismo tutto femminile, lo spazio negli armadi non è mai abbastanza.
Il secondo è che dall'altra parte di quella finestra ci siano due innamorati tanto impazienti quanto poco propensi a curarsi di dove vadano a finire gli abiti che si strappano di dosso a vicenda.

Ma esiste anche la situazione che questa pubblicità ci presenta: un tizio che arrampicato su un davanzale cerca il coraggio per buttarsi di sotto e farla finita.

E cosa fa la nostra signorina? Non illudiamoci che il suo intervento sia quello della buona samaritana di passaggio, la pubblicità-progresso è un'altra cosa.
L'importante è salvaguardare la macchina ed evitare che il disgraziato, se proprio decide che di questo mondo non ne vuole più sapere, vada a spiaccicarsi sul tettuccio alla fine del suo volo d'angelo.

Non nego di aver trovato anche divertente l'idea a livello pubblicitario ma passato il primo momento di aberrazione mentale mi è rimasto un solo aggettivo per descrivere questa piccola storia: immorale.
E subito dopo ho pensato ad un'altra storia, vera questa volta, accaduta ad una donna vigile collega di una mia cara amica.

Un giorno come tanti la sua pattuglia viene inviata ad intervenire presso un condominio della periferia milanese dove uno degli inquilini minaccia di gettarsi dalla finestra. Questa ragazza si ritrova nella stanza di quella finestra a tentare di convincere l'uomo a rinunciare.
Lei non ricorda con esattezza come sia accaduto, ma d'improvviso si è trovata a reggere quest'uomo scivolato dal davanzale a causa di un movimento convulso.
Nemmeno lei sa dire come ma lo ha salvato.

Una ragazza come tante che, per quanto robusta, non ha certo la corporatura di un armadio, è riuscita a salvare quest'uomo scoprendo in se stessa una forza fisica a psicologica che mai avrebbe pensato di avere.
Risultato: un uomo ancora vivo, un encomio e i muscoli delle braccia fuori uso per una settimana.

Claim della pubblicità: “R****** M****, carattere d'acciaio”.
La prossima volta che incontro quella ragazza le chiederò cosa ne pensa.