27.5.07

Il solido legame

Sono da poco concluse le iniziative per ricordare Antonio Gramsci
a 70 anni dalla morte. Gramsci è uno dei più importanti intellettuali
italiani del Novecento, tradotto e studiato in tutto il mondo.

Tra i relatori degli appuntamenti gramsciani, Edoardo Sanguineti.
Saggista, critico, docente universitario, poeta.
Sanguineti, come Gramsci, sta dentro il linguaggio: lo osserva, lo smonta
ne mostra l’importanza,
per te che lo usi, e per gli altri.

Nel 2000 pubblica un volume dal titolo Il chierico organico.
Il primo saggio, che dà il titolo al libro, riprende il pensiero di Gramsci
e sviluppa il tema del carattere organico degli intellettuali:
essi, in ogni tempo e cultura, sono legati alla visione del mondo
di un determinato gruppo, e a loro volta elaborano e promuovono
tale visione, indipendentemente dal fatto che le loro intenzioni
siano consapevolmente queste.
Poi Sanguineti si rivolge alla letteratura italiana,
dai poeti della scuola siciliana a Boccaccio, da Ariosto a Foscolo,
da Leopardi al plurilinguismo novecentesco, e ribadisce il solido legame
tra le elaborazioni fittizie della letteratura
e il terreno concretamente reale
dei rapporti tra gli uomini.

A questo proposito, trascrivo di seguito una sua immagine
che mi piace e turba.
Perché le parole, una volta uscite,
infide, distratte, speranzose, ci regalano a chi le raccoglie.

“In Tempi moderni di Chaplin, accade che Charlot raccolga per caso,
per strada, uno straccio rosso di segnalazione, che è caduto in terra
ad un autocarro che stava passando per la via. Con candido zelo,
egli insegue l'autocarro, agitando freneticamente quello straccio,
per riportarlo a chi lo ha smarrito. Ma da una traversa laterale,
senza che egli se ne accorga, spunta un corteo di manifestanti,
e Charlot si ritrova così alla testa di una massa di sovversivi,
e il suo straccio funziona come una bandiera.
E Charlot sarà infine catastroficamente implicato nella repressione della polizia.

Ai miei occhi, questa sequenza può essere interpretata
come una mirabile allegoria del felice destino di un poeta.
Egli agita uno straccio di parole, ignaro e cortese, non importa,
ma si trova poi alle spalle, a seguirlo, e a trasformare in azione
il senso delle sue povere operazioni verbali, e a caricarlo di un valore collettivo,
una turba di sconosciuti, che vogliono, come si dice da tanto,
e come si sogna forse da sempre,
modificare il mondo, e cambiare la vita”.

.

Etichette: , , ,