Comunicare: quando le lacrime sono parole…
Alcune persone comunicano in modo efficace, altre non sanno comunicare, altre ancora vorrebbero tanto poter comunicare ma non possono o non riescono. Di queste vorrei parlare.
Da circa un anno frequento, se così si può dire, un reparto di ospedale dove molti ammalati sono in condizioni celebrali alquanto disperate. I traumi da loro subiti hanno causato gravi problemi al loro cervello, all’emisfero destro, a quello sinistro o a entrambi.
Quelli che sono meno gravi cercano tuttavia di comunicare.
Come?
Dalle loro labbra escono a volte suoni che assomigliano a delle parole che a grande fatica si riescono a intuire. Molti non riescono a scrivere e così hanno sviluppato la mimica.
Le espressioni dei loro volti raccontano, molto più di un discorso.
Tutto questo rende difficile la comunicazione perché c’è la necessità di una maggiore attenzione nell’ascolto ma anche nell’osservazione. Bisogna togliersi di dosso tutte le maschere, fermarsi. Assolutamente fermarsi.
Quando sei con loro il tempo è come se non esistesse e tutto ha un ritmo più lento.
Non siamo abituati a questo.
E’ difficilissimo scrollarsi di dosso la nostra corazza, liberare la mente da tutti i pensieri e ritornare in uno stato di completa apertura come quando eravamo bambini.
Si, perché se non fai così non capisci cosa ti vogliono dire.
Piangono spesso.
Le lacrime escono come se fossero delle parole. Tutte assieme sono come un fiume in piena, difficile fermarlo. Quello è il loro monologo. Se non ti fai prendere subito dall’emozione, dalla tenerezza di vederli piangere e resti ad ascoltare con il cuore, allora capisci ciò che quella persona ti sta raccontando.
E’ un altro mondo, triste ma che insegna tanto.
Molto spesso mi ritrovo a riflettere su questi aspetti e anche se vi sembrerà assurdo per certi versi la considero una grande scuola di vita. Triste, che ti strappa il cuore, ma che ti fa capire veramente come noi che siamo fuori da lì dovremmo vivere e comunicare con gli altri.
Noi che abbiamo la possibilità di farlo, spesso non lo facciamo. Mentre chi vorrebbe farlo, a volte, non può!
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