26.1.09

Il linguaggio universale di Obama

Molto si è scritto sull’insediamento di Barack Obama, dal cerimoniale al discorso d'apertura.
Originale appare però il punto di vista della studiosa Linda Lowen uscito qualche giorno fa su About.com.

Per rispondere all’interrogativo su quanto e come il neo presidente USA sia sensibile alle istanze delle donne, la Lowen ripercorre i passaggi salienti del suo inaugural speech.

E la conclusione è interessante.

Obama sceglie volontariamente il genere neutro (impersonale, diremmo in italiano), a cui però regala calore grazie all’uso di un “linguaggio universale” (inclusive language) e di metafore “paritarie” (that placed women on equal footing with men).

Il risultato? Amplificare il senso di appartenenza: a una nazione, a dei valori, a una causa comune.

Un esempio per tutti:

"America has carried on not simply because of the skill or vision of those in high office, but because We the People have remained faithful to the ideals of our forbearers, and true to our founding documents".

Un’altra dimostrazione di come le scelte linguistiche riflettano sensibilità e orientamenti profondi.

Buon lavoro, presidente.