Siate pronti ad essere sorpresi
A sorprendermi, prima dell’invito su riportato,
è stata lì per lì una formula
che mi è sembrata un pleonasmo.
L’annuncio riferito nel titolo è infatti parte
del programma di ParteciP.A.,
prima edizione del Salone della Democrazia Partecipativa
organizzato a Modena dal 21 al 23 gennaio prossimi.
Come dicevo, la formula democrazia partecipativa
di primo acchito m’è suonata ridondante,
perché ho pensato all’etimo della parola democrazia,
a tutti noto, e cioè “potere del popolo” e,
almeno nella polis greca, dove è nata,
“potere per il popolo”.
Poi, a rifletterci bene,
quel tipo di democrazia che chiedeva
il concorso personale di tutti coloro che godevano di diritti politici,
proprio la loro presenza fisica in piazza,
mi si è palesato come spaventosamente anacronistico:
oggi di democrazia diretta mica si può infatti più parlare,
poiché, per la complessità delle nostre società,
ogni governo e decisione politica
comportano una mediazione.
E quindi, pensando alla subentrata democrazia rappresentativa
che vuole siano i cittadini eletti in rappresentanza
a prendere le decisioni,
ad apparirmi strana, e per la precisione ossimorica,
è stata piuttosto questa formula: "democrazia rappresentativa",
appunto.
Perciò ben vengano gli aggiustamenti
della democrazia partecipativa,
quella cioè che permette sì al popolo
di eleggere i propri rappresentanti, ma anche di partecipare
con appositi istituti alle decisioni pubbliche.
Perciò siano le benvenute iniziative come questa,
con l'augurio che davvero siano pronte a sorprenderci
rispondendo a "come rendere più efficace la partecipazione
dei cittadini alle scelte delle Pubbliche Amministrazioni".
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