Lineette e puntini
«A Londra hanno messo in scena due miei lavori completi.
Il primo ha ‘tenuto’ una settimana, il secondo un anno.
Tra i due ci sono, naturalmente, delle differenze.
In Il compleanno ho impiegato delle lineette fra le espressioni,
in Il guardiano ho sostituito le lineette con dei puntini.
Si può dedurre, pertanto, che i puntini hanno maggiore
successo delle lineette.
Il fatto che in nessun caso si possano sentire
durante lo spettacolo lineette e puntini,
è una questione secondaria.
Non si devono gabbare i critici troppo a lungo.
Sanno distinguere un puntino da una lineetta
a un miglio di distanza,
anche se non sentono né l’uno né l’altra».
Harold Pinter
Accolgo questa citazione da Il Messaggero
e la riporto qui,
perché, tra gli altri ricordi interessanti,
l’articolo rammenta le motivazioni dell’assegnazione a Pinter,
nel 2005, del Nobel per la letteratura:
“who in his plays uncovers the precipice
under everyday prattle
and forces entry into oppression's closed rooms”:
scoprire il baratro sotto le chiacchiere di ogni giorno…
Qualcosa da aggiungere?
Buon 2009.
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