3.5.09

“Cos’è il destro, cos’è il sinistro?” Mi perdonerà Gaber se faccio uso così faloppo di una sua canzone. Ma è colpa sua. Lui, il signor G., anche questo ci ricordiamo, no? Andando per libera associazione di idee si arriva al punto G (altra faccenda…). Ed ora, udite udite, anche al “punto R”. Occhio, toccare questo punto R non si può, ma lo si può raggiungere comunque. Ce lo spiega un articolo a firma di Armando Massarenti uscito oggi sul “Domenicale” del “Sole24Ore”. Vi si recensisce un libro di Jim Holt, Senti questa. Piccola storia e filosofia della battuta di spirito, Milano Isbn Edizioni.
Cos’è questo punto R? Quell’area che nel nostro cervello sarebbe responsabile del riso, ovvero dell’umorismo. Con in più questa osservazione: che ad essere coinvolti sono entrambi i lobi del nostro cervello. Per cui il sinistro elabora razionalmente il significato, che viene emotivamente compreso dal destro. La scoperta ci fa particolarmente piacere, perché conferma quello che già aveva detto la buon’anima di Pirandello, che vedeva nell’umorismo proprio la fusione di elementi razionali ed emotivi.
Una specie di compromesso storico cerebrale, quello che fa fare l’umorismo, una grande ammucchiata di neuroni, dentriti e sinapsi. Che almeno, a differenza di quello che avviene in politica, fa solo che bene.

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