Tecnologie, contesti, real people
Ieri:
Nell’estate del 1914, gli uomini al potere persero l’orientamento nel flusso febbrile, misurato da raffiche di telegrammi, conversazioni telefoniche, memorandum e comunicati stampa: politici incalliti crollarono, e negoziatori esperti cedettero, sotto la pressione di confronti carichi di tensione (…). L’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono austro-ungarico, scatenò una crisi diplomatica internazionale che fu un mero preludio alla guerra imminente. I leader politici ricevettero l’orrenda notizia attraverso le rapide comunicazioni telegrafiche, ed il pubblico scosso ne lesse sulla stampa quotidiana. I giornali influenzarono le reazioni in modo immediato e diretto, creando un uditorio immenso.
Nel libro Il tempo e lo spazio, S.Kern analizza certi cambiamenti tecnologici e culturali che alla vigilia della I Guerra mondiale crearono modi di percepire tempo, spazio, comunicazione:
fascinosi e prevaricanti.
Oggi:
Il testo letto dal professore emerito Joseph Ratzinger all’università tedesca di Ratisbona ha patito giorni di drammatica tensione (…). Importante è oggi un Papa colto e conoscitore del metabolismo delle culture. Ma il contesto deve saper mediare con più attenzione: finito il momento della transizione, mentre il cardinal Bertone, un uomo di dialogo per carisma salesiano, prende le redini della Segreteria di Stato, bisogna riempire il vuoto di semplicità dialogante che talvolta Wojtyla parrebbe aver lasciato. La innegabile, forse solitaria, levatura intellettuale del nuovo pontefice chiede impegno ai collaboratori: Wojtyla aveva in Ratzinger la sua sicurezza dottrinaria, tocca ora ad altri offrire ogni giorno a Ratzinger la logistica della comunicazione.
Nell’articolo "Se mancano i mediatori", G.Barbiellini Amidei analizza certe semplificazioni comunicative che creano fraintendimenti:
pericolose.
Ieri e oggi:
Working with computers should carry a health warning:
Warning: computers are not people. Interact with real people for
at least one hour after using this computer
Nell’ultima newsletter, Gerry McGovern analizza certe abitudini, comuni a manager e forse a noi tutti:
migliorabili.
Etichette: persone e parole
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