Partenze e ritorni
Krapfen, dita da succhiare, cartine sudate, stelle alpine.
E poi code, autogrill, fette di notizie come salame.
Lì con la valigia in mano, torni, vai, o magari salti questo turno,
ché tanto il vero viaggio è quello interiore.
Anche per te è tempo di consuntivi, quasi che l’anno iniziasse domani?
Perché basta il suono, lo senti? par-ten-za, e già ti vivi parte qui, parte là, transeunte. Così non stupisce il significato eufemistico della parola, accompagnato da quel gesto scaramantico, che ci vuole.
Ma anche il ritorno ha i suoi meandri:
rimpatri? rivolgi di nuovo il pensiero a un’idea?
vivi un ritorno di fiamma o del rimosso?
Può darsi. E se provi nostalgia, non ti crucciare:
dice che sia il dolore del ritorno. Poi passa.
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