Come tenere l’acqua nella mano
Per ora di questo libro conosco solo il titolo,
della sua autrice, Patrizia Rigoni, poco di più,
eppure posso dire “per ora”.
6 parole, e una domanda implicita:
come tenere l’acqua nella mano?
Perché io ci leggo la domanda,
e se non proprio la domanda il dubbio, l’ipotesi
del protendersi verso l’altro, per sua natura
fugace e incontenibile.
Leggo il tentativo di un dialogo che affranchi
dall’eco della solitudine, il desiderio di travalicare
un confine, verbale, carnale, che poi è lo stesso.
Potenza connotativa della parola,
per ora conosco solo un titolo che già mi piace, e per questo,
adesso, vado in libreria.
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