7.4.08

Il beneficio del dubbio

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«In un discorso, pare, la prima frase è sempre la più difficile.

E dunque l'ho già alle mie spalle... Ma sento che anche le frasi
successive saranno difficili, la terza, la sesta, la decima,
fino all'ultima, perché devo parlare della poesia.

[…]

Ho menzionato l'ispirazione.
Alla domanda su cosa essa sia, ammesso che esista,
i poeti contemporanei danno risposte evasive.
Non perché non abbiano mai sentito il beneficio
di tale impulso interiore. Il motivo è un altro.
Non è facile spiegare a qualcuno qualcosa che noi stessi
non capiamo.
Anch'io talvolta, di fronte a questa domanda,
eludo la sostanza della cosa.
Ma rispondo così: l'ispirazione non è un privilegio
esclusivo dei poeti o degli artisti in genere.
C'è, c'è stato e sempre ci sarà un gruppo di individui
visitati dall'ispirazione.
Sono tutti quelli che coscientemente si scelgono un lavoro
e lo svolgono con passione e fantasia.

Ci sono medici siffatti, ci sono pedagoghi siffatti,
ci sono giardinieri siffatti
e ancora un centinaio di altre professioni.
Il loro lavoro può costituire un'incessante avventura,
se solo sanno scorgere in esso sfide sempre nuove.

Malgrado le difficoltà e le sconfitte,
la loro curiosità non viene meno.
Da ogni nuovo problema risolto scaturisce per loro
un profluvio di nuovi interrogativi.
L'ispirazione, qualunque cosa sia,
nasce da un incessante “non so”…»

Wislawa Szymborska pronuncia questo discorso
nel 1996, quando riceve il Premio Nobel per la Letteratura.
La motivazione,
per la capacità poetica che con ironica precisione
permette al contesto storico e ambientale di venire alla luce
in frammenti di umana realtà
,
la dice lunga sulla sagacia espressiva di questa donna
che, come nessun manuale o professore fa,
ti suggerisce una percorribile formula
per il tuo /curriculum.pdf
.

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