15.7.08

Scrivere di ciò che si è scritto

Abbiamo fatto un viaggio nel mondo della scrittura.
Le valigie le abbiamo caricate circa due anni fa, quando la nostra azienda (Confartigianato Udine) ha deciso di farci frequentare un corso sulla scrittura: tempi e modi della comunicazione cambiano ed è importante adeguare la nostra velocità.
Abbiamo trovato un ottimo pilota in Alessandro Lucchini, che ci ha guidato in questo viaggio attraverso emozioni, riflessioni e spunti .
Ho viaggiato con curiosità ed attenzione, anche perché avevo già letto qualche pubblicazione sull’argomento che mi aveva fatto riflettere su come scrivevo e su come farmi leggere.
È più impegnativo cercare di scrivere meglio, ha bisogno di più tempo, risorsa molto preziosa di questi tempi, e comporta impegno e capacità di astrarsi dal proprio ruolo per immedesimarsi in chi ci leggerà.
Gli artigiani sono i nostri lettori, persone che con le proprie mani danno forma alle loro idee, ma che spesso si scontrano con la burocrazia e con tutti gli adempimenti che questa impone.
Non è stato sempre facile, e non lo è stato neanche per mia moglie, costretta a leggere le mie circolari su argomenti a lei completamente avulsi, per farmi dare un giudizio da “lettore comune”.
Però la consapevolezza di aver cercato di far qualcosa di buono è gratificante, e lo è ancora di più se questa arriva anche dal lettore per cui hai scritto.
L’esperienza del corso è stata preziosa: ho provato soluzioni diverse, di stile, di carattere, di impaginazione, qualche volta uscendo anche dagli schemi, e i risultati sono stati incoraggianti.
Fuori dagli schemi dei testi che scrivo di solito è nata la prefazione a questo volume dedicato agli installatori termoidraulici che abbiamo appena pubblicato, in cui ho cercato di mettere in pratica un po’ delle cose apprese.
Ne è nato un testo diverso dalle solite prefazioni, pur restando un testo professionale: l’ho scritto con l’immagine del nostro associato virtualmente seduto davanti a me, con le sue mani in primo piano.
Il testo mi è piaciuto ed è piaciuto: è stato facile scriverlo, l’idea c’era già nella mia mente, alle mani solo il compito di digitarlo.
La parte difficile è arrivata quando mi hanno chiesto di scrivere questo testo per il blog, scrivendo di ciò che ho scritto e dell’esperienza fin qui fatta.

Oliviero Pevere
Confartigianato Udine

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