12.3.09

chiodini e racconti

Era inverno, uno di quegli inverni che non ci sono più (ça va sans dir), fatto di nebbia, galaverna sulle piante nel giardino di casa. Ed io che, bambino, verso sera, quando l’oscurità stava per impadronirsi della scena e la casa di fronte scompariva alla vista, mi mettevo talvolta a giocare con un gioco di cui ora non ricordo il nome. Era una scatola di plastica, con tanti buchetti dentro cui si potevano infilare dei chiodini colorati e comporre dei disegni. O delle lettere, o delle faccine, come quelle che, ho scoperto molto più tardi, si possono mandare per sms o per mail.

Mi sono venute in mente queste immagini guardando il sito http://www.humannetworkliveeffect.it/video/.

La home si presenta come quel gioco della mia infanzia, o come una strana costellazione, fatta di pianeti dai colori e dalle dimensioni diverse. Si clicca su una di queste e si illuminano delle linee che congiungono con altri nodi. Non ci sono parole, ma solo video. Dove le persone che lavorano nell’azienda raccontano quello che fanno, oppure intervistano persone o si intervistano tra loro, interagiscono, scherzano, sono ripresi mentre preparano il caffé e discutono tra loro. I loro racconti ci portano in un mondo giovane, che hanno voglia di raccontare il cambiamento, quello che loro hanno apportato o quello che essi stesso hanno vissuto.
Un linguaggio nuovo, quello che viene usato: nuovo cioè l’uso del mezzo visivo e della parola parlata, non scritta; nuovo anche il modo di usare la lingua, per cui l’espressione che può non essere chiara viene chiosata da un altro interlocutore, un po’ come si fa con i link al glossario. Insomma, un bell’esempio di quello che anche noi andiamo predicando: che la rete è un campo aperto, in cui si possono sperimentare nuove forme di linguaggio, dove la voglia del nuovo, del cambiamento va insieme alla qualità della comunicazione, che sia orale o scritta poco importa. E in cui il racconto, la vita delle persone stia sempre in primo piano, anche e soprattutto quando si affrontano questioni di marketing, strategie, buyer, sales management, trader, counselling…

Tutte quelle cose, insomma, che quando me ne stavo sul davanzale di casa a guardare la nebbia e a giocare con i chiodini colorati, non immaginavo nemmeno.

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