Un cervello che parla
Due articoli, un’associazione, una riflessione.
Il primo è di Andrea Moro, docente di Linguistica Generale,
e si intitola
I misteri del linguaggio, un dono che ci distingue dagli animali.
L’intervento pondera le differenze tra cervello umano e animale
e in particolare si concentra sulla prerogativa esclusivamente umana
di combinare le parole in modi infiniti e complessi,
secondo quella struttura del linguaggio che chiamiamo sintassi.
Con riferimento a tecniche di neuro immagine,
il professor Moro descrive alcuni esperimenti
condotti dal gruppo di ricerca dell’Università Vita-Salute
San Raffaele di Milano,
esperimenti che hanno permesso di verificare empiricamente
come nel cervello esista una rete dedicata alla sintassi
e come questa rete sia sensibile
«a tutte e solo le regole comuni alle lingue umane».
Il secondo è di Mario Tozzi e Franca Zanichelli
del PNAT, Parco Nazionale dell’Arcipelago toscano,
e si intitola L'oltraggio come assenza di linguaggio.
L’articolo parte da un episodio di cronaca locale
per chiedersi come l’aggressività dell’oltraggio
sostituisca spesso la strada del dialogo.
La rima tra oltraggio e linguaggio
richiama energicamente l’attenzione.
Il professor Moro ci ricorda che il linguaggio umano
è derivato in qualche modo da un saper “andare oltre”
i limiti neurologici delle altre specie viventi,
e anche Tozzi e Zanichelli ci invitano a ragionare
su un altro modo di “andar oltre”
come - etimologicamente parlando- fa l’oltraggio.
Andati avanti, tornati indietro.
E quanto convenga all’uomo avanzare ritornando bestia
è riflessione che ognuno può far ben da sé.
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