30.5.07

Dalla scrivania di Diderot, alcuni spunti per l'aula

La scrivania di Diderot: "Vostra Maestà, io lavoro così"

"Vostra Maestà mi ha chiesto quale fosse il mio modo di lavorare.
Prima di tutto mi accerto che una certa cosa possa essere fatta meglio da me che da un altro e allora la faccio. Quando ho fatto la mia scelta, medito giorno e notte in casa mia, in società, per la strada, a passeggio; il mio compito mi assilla ovunque.
Sul mio scrittoio ho un ampio foglio di carta sul quale getto un'annotazione di richiamo, un cenno dei miei pensieri, senza alcun ordine, d'impeto, come mi vengono in mente.
Quando ho la mente esausta, mi riposo...
Fatto questo, riprendo quei cenni di richiamo, quegli appunti di pensieri tumultuosi e slegati e li riordino a volte numerandoli.
Quando sono giunto a questo punto, dico che il mio lavoro è compiuto.
Allora scrivo tutto di filato, il mio animo si scalda di più scrivendo.
Se mi si affaccia qualche nuova idea che non abbia posto se non più avanti, l'annoto in un foglio a parte.
[...]"
Denis Diderot (da bottegadellaformazione.it)

Corso di formazione, ore 9.00.
"Il giro di tavolo" è una delle prime attività in aula: dopo che il formatore ha raccontato qualcosa di sé, invita i partecipanti a fare lo stesso.
È utile per iniziare a conoscersi.
Del resto, si lavorerà insieme per alcune ore.
È fondamentale per il docente, per capire chi ha di fronte, quale taglio dare alla lezione, le aspettative dei suoi interlocutori.

In quest'occasione, di solito, ognuno dice qual è la sua mansione o il settore in cui lavora: "sono un copywriter...", "mi occupo di marketing...". Non si va oltre.

Allora, proviamo a stimolare nuove risposte. Alcune semplici domande possono aiutarci a orientare le presentazioni e a scoprire qualcosa di più di ciascuno. E anche a rompere il ghiaccio, con un'attività divertente.

Ad esempio, potremmo raccontare una giornata tipica.
O leggere un testo, di qualsiasi genere: l'importante è che sia significativo per noi.
O ancora, descrivere un oggetto che in qualche modo ci rappresenta: colori, suoni, rumori, emozioni evocate, consistenza, uso, caratteristiche, punti di forza...
A coppie, possiamo cercare di individuare alcuni elementi in comune con la persona seduta di fianco a noi. In uno o due minuti, ne scopriremo hobby, segno zodiacale, letture, film, canzoni, colore preferito...

E, in un corso di scrittura professionale: se scriviamo per lavoro o per passione, qual è il genere letterario che preferiamo, quali difficoltà troviamo nella comunicazione scritta, quale strumento usiamo più di frequente ecc.

Se sei un formatore, prova a iniziare in modo nuovo la tua giornata di lavoro.
Se partecipi a un corso nei prossimi giorni, proponilo al docente in aula.

E poi scrivici se ha funzionato ;-)

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