28.9.07

Libriccini in pausa pranzo

L'altro ieri, pausa pranzo, faccio un giro in cerca di un regalo per mia moglie. Libreria aperta. Vai. "Libri e caffè", l'insegna. Capisco l'antifona: ti fanno sedere, cafferino, sorrisino, giri tra gli scaffali, sfogli, mica uscirai a mani vuote. Beh, uomo avvisato.

Sono uscito senza regalo, ma con un bicchiere di prosecco e una fetta di torta di verdure (sorry, non riesco a chiamarle quiche, mi fa troppo snob) mi becco quattro libriccini da gustare nel week-end: una favola provenzale, un atto unico teatrale, un ricettario di grandi scrittori e soprattutto uno, che non ha resistito fino al week-end: La nobile arte dell'insulto, del cinese Liang Shiqiu. Vivissimamente consigliato a chi voglia scoprire le similitudini tra arti marziali e strategie della parola.

Ganzi, questi dei libri con il caffè. M'incuriosiscono. Vado a vedere il sito. Poche righe, e mi conquistano. Sfido, la voce è quella di Calvino: "I libri sono fatti per essere in tanti, un libro singolo ha senso solo in quanto s'affianca ad altri libri, in quanto segue e precede altri libri. Così è stato fin da quando i libri erano rotoli di papiro che s'allineavano sugli scaffali delle biblioteche schierando i loro cilindri verticali come canne d'organo, ognuno con la sua voce grave o delicata, baldanzosa o melanconica. La nostra civiltà si basa sulla molteplicità dei libri; la verità si trova solo inseguendola dalle pagine d'un volume a quelle d'un altro volume, come una farfalla dalle ali variegate che si nutre di linguaggi diversi, di confronti, di contraddizioni».