10.9.07

Tempi di Attesa – BELLEZZA E NOSTALGIA

Esco dall'esposizione "Les années Grace Kelly", al Grimaldi Forum del Principato di Monaco.

http://www.grimaldiforum.com/fre/culture/expo_info.aspx?ID=26&p=1

Sento il bisogno di scovare uno scorcio sul mare per liberare lo sguardo fino all'orizzonte. In questo paradiso fiscale del Mediterraneo la vista del mare non pare tanto scontata.

Lascio che decantino i sentimenti suscitati dalla visita: una specie di immersione nei numerosi indizi di una vicenda conclusa da 25 anni, ma ancora troppo recente per essere ripercorsa con distacco da chi non è più tanto giovane. L'esposizione è accurata, ricca, misurata negli inevitabili toni celebrativi, rispettosa verso l'identità della persona.

La magia propria del linguaggio audiovisivo, capace di riprodurre tanti aspetti fisici degli eventi della vita, rende quasi palpabile la bellezza di questa donna, fino a suscitare nostalgia per la sua mancanza. Nelle forme molteplici della bellezza è davvero raro trovare riunite, come in questo caso, l'armonia perfetta e discreta, la dolcezza del sorriso, l'intensità dello sguardo.

Interessanti per gli appassionati di cinema le sezioni dedicate al periodo hollywoodiano e alle tre famose interpretazioni per Alfred Hitchcock: Il delitto perfetto e La finestra sul cortile ('54), Caccia al ladro ('55), durante le cui riprese Grace incontrò il principe Ranieri. I documenti mostrano che il maestro londinese ottenne ancora l'assenso della sua beniamina, con l'approvazione dello sposo, per la parte di protagonista in Marnie; ma una didascalia abilmente vaga suggerisce che le relazioni diplomatiche con il governo francese indussero l'attrice a limitarsi definitivamente al ruolo di principessa.

Verso la fine del percorso espositivo campeggia una frase nella quale Grace confida di aver sofferto gli obblighi del suo stato, non tutti prevedibili per lei, e di aver così acuito la propria sensibilità per le sofferenze altrui. Sono convinto che la sua empatia di artista l'avrebbe avvicinata agli altri anche se, di quando in quando, fosse tornata sul set per il maggior piacere di noi spettatori. Ma la storia non ammette "se".

Mi soffermo sui suoi primi piani inquadrati accanto ai volti di James Stewart e di Cary Grant, incantato come un bambino fra le illustrazioni di una favola. Mi sembra di poter comprendere la nostalgia di quella donna, per le straordinarie creazioni alle quali ha partecipato, per la bellezza artistica alla quale ha potuto dare corpo. L'arte, con la sua capacità insostituibile di ricreare la vita, di renderla più vicina e comprensibile a noi stessi, offre avventure stupende a chi ha il privilegio di creare.

Resta poi la nostalgia: quella che ci accompagna dopo ogni incontro con la bellezza, quella che per fortuna ci spinge a cercare il mare aperto o il panorama dalle cime.

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