25.9.07

Tempi di Attesa – OLTRE LO SCHIFO

Mi è tornata in mente durante l'ascolto di una conversazione la divertente ironia di Stefano Bartezzaghi dal titolo Schifo, commentata in questi spazi da Ale il 24 agosto:

http://www.magiadellascrittura.it/2007/08/schifo.html

L' espressione "mi fa schifo", pur senza comportare ogni volta l'intervento di un giudice, ricorre spesso nelle nostre conversazioni; direi più spesso di predicati come: è buono, piacevole, gustoso, gradevole. E' un'esclamazione che si sente perfino a tavola, dove un tempo era bandita da tutte le persone di buon gusto: si capisce che nemmeno i momenti di piacere allontanano dalla nostra mente i pensieri negativi.

Indipendentemente da quanto sentenziato dai tribunali, le buone maniere sconsigliano di dire a qualcuno che ci fa schifo, perché è abbastanza probabile che quello si offenda; nel qual caso, se ci atteniamo a quanto predicano gli esperti di comunicazione, sarebbe compromessa la stessa relazione e quindi la valutazione serena di ogni successivo messaggio.

Eppure l'incauta offesa potrebbe nascondere un'indicazione interessante per l'interlocutore: magari uno stimolo al miglioramento di sé, non tanto nell'aspetto, quanto nel comportamento. Anche se nella Storia non si contano i casi di innocenti perseguitati, è raro in un diverbio che l'offeso sia del tutto estraneo alla dinamica che culmina con parole di quel genere.

Penso all'epoca in cui molti di noi si lasciavano crescere i capelli come i Beatles o, secondo altri punti di vista, come un cane da pastore bergamasco. I genitori ci dicevano: "Se ti credi bello, tieniti pure i tuoi peli lunghi, ma cerca almeno di non fare schifo!". I nostri vecchi, che avevano orecchiato Adolf Hitler piuttosto che Milton Erickson, si impegnavano a modo loro nella ricerca di perifrasi e spesso ottenevano come coerente risposta, al momento, un prolungato ringhio belluino.

Dopo tuttavia, vuoi perché l'incomunicabilità generazionale non era tanto profonda quanto noi lamentavamo, vuoi perché temevamo che l'olezzo delle chiome si alleasse con l'indomabile acne giovanile e annientasse il nostro credito presso le compagne, a ogni buon conto andavamo a lavarci bene la testa.

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