A volte non basta scriverne...
Bisogna anche parlarne. Di tutto, anche di scienza. Ecco perché, da qualche tempo, a Firenze (e in altre città italiane) sono nati i "caffè scientifici": dibattiti pubblici su argomenti scientifici e tecnologici, che si svolgono non in una sala conferenze o in un'aula universitaria, ma in un bar, o in un locale, dove i presenti, oltre a discutere, dibattere e fare domande agli esperti di turno, possono anche sorseggiare una birra o scaldarsi con un tè. Il tutto alla presenza di un moderatore, che presenta, gestisce e anima il dibattito.
Una formula mutuata da esempi d'oltralpe (in Francia, dove sono nati, i caffè scientifici hanno una lunga tradizione) e d'oltre Manica, che anche in Italia ha i suoi estimatori e sostenitori.
Un caffè-scienza, proprio per come è concepito, serve a portare la scienza e chi la fa in mezzo alla gente, in modo che questa possa capire, fare domande, proporre alternative. Insomma, un modo per trasformare il pubblico, da oggetto passivo del progresso scientifico e tecnologico, a soggetto partecipe e direttamente coinvolto.
Ma il caffè-scienza è anche un importante banco di prova dell'efficacia della comunicazione scientifica. Perché gli esperti che intervengono vengono invitati a usare un linguaggio semplice, chiaro e privo di ambiguità o tecnicismi. Senza slide, computer o altri supporti tecnologici, ma con la sola forza della parola. Un bell'esercizio - oltre che utile - anche per loro, non c'è dubbio.
Per domani sera (giovedì 21 febbraio) a Firenze l'associazione culturale Caffè-Scienza ha organizzato un dibattito intitolato: "Idrogeno: energia pulita?" La partecipazione è libera e gratuita. Chi passa da Firenze è invitato. Per informazioni su questa e su tutte le altre iniziative promosse dai caffè scientifici italiani, potete visitare il sito: http://www.caffescienza.it/.
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PS Prima del dibattito vero e proprio, due attrici presenteranno un monologo/dialogo liberamente ispirato al racconto "Idrogeno", tratto da "Il sistema periodico" di Primo Levi. Uno degli esempi più belli di come la conoscenza scientifica possa trasformarsi in letteratura.
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