18.6.07

Non parlarmi, non ti ascolto (manuale di autodifesa)

Si parla, si parla. Ma qualcuno che ascolta c'è? Perché a volte si ha proprio l'impressione di parlare con i muri. Al lavoro, in famiglia. Persino nei negozi, dove il commesso di turno finge di essere interessato a quello che stai dicendo, ma in realtà aspetta solo il momento buono (tu che tiri il fiato, uno starnuto, una minima incertezza, una semplice pausa) per insinuarsi nelle maglie della tua cotta e rifilarti quello che gli hanno detto di promuovere.

Allora impariamo anche noi, a insinuarci nelle pause altrui. Facciamo valere le nostre idee, valorizzando la capacità di non-ascolto: fingiamo interesse, simuliamo emozioni e attenzioni. E, al momento buono, passiamo all'attacco.

Ma mi raccomando, non fate niente che possa anche solo lasciare intuire le vostre intenzioni: uno sguardo orientato male, un angolo della bocca un po' troppo all'ingiù, un eccesso di sudorazione e la simulazione va a farsi friggere! Non date alcun segnale che possa anticipare la vostra mossa. Cogliendo l'interlocutore di sorpresa è più facile che abbassi la guardia e che voi possiate gestire la situazione in maniera più agevole.

Volete esercitarvi in questa tecnica di "controllo e gestione delle pause altrui" prima di affrontare il mondo reale? Semplicissimo: installate un "instant messenger" e il regno del "tu-scrivi-ma-io-penso-a-tutt'altra-cosa-e-aspetto-solo-il-momento-buono-per-tirarla-fuori" sarà immediatamente sotto i vostri occhi. Provare per credere.

PS Mi rendo conto che questo post è eticamente discutibile. Ma ha comunque una valenza formativa. Siete in mezzo a un gruppo di persone, dove c'è qualcuno che monopolizza il discorso. Come fare per bloccarlo? Semplice: basta inserirsi in una sua pausa leggermente più lunga. Ma attenzione: quando iniziate a parlare, badate voi a non avere incertezze!