3.10.07

Semplificare è più difficile

Ieri ho ricevuto un regalo bellissimo.
In aula, a fine giornata, Susanna (grazie, Susanna) mi ha regalato un foglio con questo testo di Bruno Munari (grazie, Bruno).
Con la leggerezza elegante dell'arte, c'è dentro tutto quello in cui crediamo noi della Palestra.
Credo sia un bel manifesto da tenere lì, appeso al computer, per chiunque vive di scrittura o con la scrittura.
O meglio, per chiunque.

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Complicare è facile,
semplificare è difficile.
Per complicare basta aggiungere,
tutto quello che si vuole:
colori, forme, azioni, decorazioni,
personaggi, ambienti pieni di cose.
Tutti sono capaci di complicare.
Pochi sono capaci di semplificare.
Per semplificare bisogna togliere,
e per togliere bisogna sapere che cosa togliere,
come fa lo scultore quando a colpi di scalpello
toglie dal masso di pietra tutto quel materiale che c'è in più.
Teoricamente ogni masso di pietra può avere al suo interno
una scultura bellissima, come si fa a sapere
dove ci si deve fermare nel togliere, senza rovinare la scultura?
Togliere invece che aggiungere
vuol dire riconoscere l'essenza delle cose
e comunicarle nella loro essenzialità.
Questo processo porta fuori dal tempo e dalle mode....
La semplificazione è il segno dell'intelligenza.
Un antico detto cinese dice:
"quello che non si può dire in poche parole
non si può dirlo neanche in molte".

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