Un tranquillo, ordinato, universale parlare
Lo leggiamo nei post di questi giorni:
il rapporto tra comunicazione e salute
è uno degli argomenti che la Palestra della scrittura
sta approfondendo.
Argomento delicato, specie quando la salute incontra la malattia:
qualsiasi ruolo, competenza, contiguità
inciampa sulle parole per dirla, la malattia.
Facile comunicare felicità.
Meno facile mettere in comune altro: desolante,
proprio nel senso che ci si può sentire soli.
Come sempre, la letteratura offre i suoi punti di vista,
e ognuno avrà in mente qualche riga o verso in tema:
chi l’ha studiato, difficilmente dimentica Jacopone.
Ma anche Molière, Svevo, Mann, e altri.
Tra questi altri c’è Mario Tobino.
Narratore, poeta, medico psichiatra,
interpreta la pazzia come metafora della condizione umana:
tripudio di incomunicabilità.
E così il suo lavoro e il suo scrivere tendono a un comune obiettivo:
quello di avvicinare, nel rispetto delle individualità,
persona a persona, sano a malato, mondi talvolta ansiosamente distanti:
(…) ed il mio desiderio è di fare di ogni grano di questo territorio
un tranquillo, ordinato, universale parlare.
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Etichette: Il linguaggio della salute, maestri, persone e parole
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