17.10.08

C’è da aver paura!

Viviamo in un mondo nel quale è bene stare con le orecchie dritte, occhi aperti e attenti.
Vi racconto un episodio che è successo ad una persona a me molto cara e vicina che dal 1 di ottobre vive con la paura.
A suo figlio Andrea di 13 anni, un compagno di classe aveva rubato prima il portafoglio e poi gli occhiali che sono stati ritrovati proprio addosso al ladruncolo.
Andrea ha denunciato il fatto al preside, come farebbe qualunque ragazzo. Nessuno però sapeva che questo suo compagno di classe aveva delle amicizie non molto per bene. Non sto a disquisire sulla nazionalità del ragazzo (per altro di madre italiana), fatto sta che la banda della quale faceva parte ha giurato vendetta, oltre che morte.
Andrea da quel giorno vive scortato dai professori e dalla polizia perché questi ragazzi (dai 13 ai 17 anni) hanno giurato di dargli fuoco (lo hanno già pestato fuori dalla scuola sotto gli occhi della mamma e dei professori) e di fargliela pagare.
Vi rendete conto? Stiamo parlando di ragazzini dai 13 ai 17 anni che stanno crescendo senza valori, senza morale, senza nulla. La loro testa è vuota e riescono solamente a eseguire ordini di chi è o sembra più forte di loro. Cosa ancora peggiore è che stanno diventando molto pericolosi. E non solo, si impasticcano e si fanno di coca. C’è da aver paura veramente perché quando hanno in circolo quella robaccia in due secondi affondano un coltello in gola. Le autorità locali hanno riferito di suicidi per paura, di ragazzini che sono soli e che non hanno l’aiuto e il sostegno di una famiglia sana alle spalle. Robe da non crederci!
I pensieri di Andrea quali sono ora? Perché se uno ha fatto qualcosa di sbagliato è giusto che sia punito o denunciato. Vero? Se va contro la giustizia è corretto che paghi. Questi sani principi Andrea li ha. E’ cresciuto con una educazione nel rispetto delle regole e delle persone ed ha agito di conseguenza. Ma sta anche pagando le conseguenze. Ha timore perfino di scendere le scale da solo per andare in garage, a ricreazione non esce dall’aula perché questi ragazzini continuano a minacciarlo di morte.
La polizia vuole che Andrea da adesso in poi vada in giro da solo. Ha rassicurato i genitori che sarà seguito e scortato a distanza da numerosi poliziotti in borghese. Vogliono prenderli con le mani nel sacco. Ma tu, mamma, papà, zio, zia, nonno, nonna o semplicemente amico, come vivrai da oggi in poi sapendo che Andrea corre un tale rischio? E mi domando: i sani e buoni valori/principi vanno sempre e comunque seguiti anche a discapito della propria sicurezza?

Questo post non ha a che fare con la scrittura ma con la società della quale scriviamo e che purtroppo - lo dico con grandissimo dolore nel cuore – è la fotografia di un terribile problema sociale.

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