28.10.08

E' così che voglio ricordarti

Tu che sei nata e vissuta con la valigia in mano, tu che hai viaggiato sempre per amore; te ne sei andata da sola, in un letto estraneo, senza la compagnia ed il conforto di nessuno.
Una vita passata accanto alle figlie, ai nipoti e poi, proprio in quel momento hai deciso di essere sola.
Se avessi potuto, ti sarei stata vicina.
Mi sarei distesa insieme a te su quel lettone, per tenerti abbracciata, con la stessa dolcezza con cui un uomo abbraccia la sua donna dopo aver fatto l’amore, avrei voluto che tu trovassi conforto e ristoro, come un bimbo quando riposa sul seno della mamma dopo aver mangiato.
Avrei voluto farti capire quanto ti sono vicina con l’anima, con il corpo e con tutto il mio amore.
Tu che hai sempre dato tanto per tutti, tu con la mania del bilancino per essere imparziale, tu che non hai mai liberato i sentimenti, tu che non sei mai riuscita a fare un complimento azzeccato, tu che hai vissuto ancorandoti ai detti popolari, tu che quando imprecavi il massimo che riuscivi a dire era ‘mannaggia turca mi farei!’, tu che hai sempre confuso i nomi di tutti i nipoti, tu che mi hai insegnato il valore delle tradizioni, che mi hai accettata così come sono.
La mia nonna pasticciona, con gli occhiali sempre sporchi di sugo, la borsetta sempre aperta per felicità dei borseggiatori, cuoca perfetta, senza riuscire a cucinare due volte la stessa ricetta in maniera uguale. Ci sono voluti anni per farti capire che dovevi togliere i fondi di caffè dalla caffettiera, prima di metterla nella lavastoviglie. Ne combinavi tante ma eri sempre pronta a riderci su.
Per te siamo sempre stati i nipoti più bravi del mondo e tu sei sempre stata pronta a donarci le tue carezze e il tuo splendido sorriso.
E’ così, con questo magico sorriso che ti voglio ricordare.
Buon viaggio.

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