sorridi! anche nelle difficoltà
Linda ha scelto il chirurgo che la opererà, la chiameranno per fare tutte le analisi qualche tempo prima dell’intervento.
Finalmente arriva la telefonata, buon giorno signora lei è in lista per l’intervento, se le va bene posso sistemarla per i controlli per il giorno 10. venga alle 8,45 a digiuno, sarete in 5, resterà con noi tutta la giornata, poi le spiegheremo tutto quando arriverà, non si preoccupi
Il giorno 10, munita di un buon libro, del suo i-pod e di scarpe comode, Linda raggiunge l’ospedale e si siede tranquilla in attesa della chiamata, assieme ad altre quattro persone.
Dopo circa un quarto d’ora, un’ infermiera compare sulla porta e scandisce il cognome di Linda a chiare lettere, lei si alza ma dal fondo della sala una voce adirata e squillante dice eh no! ci sono prima io qui che aspetto, sono cose del terzo mondo, non ho bevuto nemmeno un caffè e devo fare tutta questa fila, ma siamo pazzi?
L’infermiera cerca invano di mantenere la calma per spiegare che tutti sono li per lo stesso motivo e tutti a digiuno, poi innervosita fa accomodare Linda nella stanza dei prelievi.
Linda ha deciso di affrontare la giornata con calma e con un gran sorriso, così cerca di chiacchierare un po’ con l’infermiera, per rasserenarla. Parlano del tempo, della vista che si gode dalle finestre dell’ospedale, di quanto è duro il lavoro in corsia. Dopo qualche minuto l’infermiera dice signora, che bello che è parlare con lei, è una persona così calma, così solare, grazie!.
Grazie? Pensa Linda, e di che? non ho fatto nulla di particolare. Invece non è proprio così, la gente che viene ascoltata con il sorriso, risponde con serenità e questa è una ricompensa grandissima, per tutti.
Dopo qualche istante compare l’addetta ai prelievi, dice a Linda di non preoccuparsi e fa il suo lavoro con calma. Linda approfitta di quel tempo per leggere il nome della ragazza sulla targhetta del camice e quando la saluta le dice grazie Elena,è stata bravissima, non ho sentito nulla.
Elena, che evidentemente non è abituata a sentirsi chiamare per nome, si illumina in volto e risponde sorridendo anche lei con un grazie.
Linda pensa che la giornata promette proprio bene e che in fin dei conti basta poco per creare un clima caldo confortevole.
Le successive 5 visite seguono lo stesso cliché.
Giunge così il colloquio con un chirurgo per la stesura della storia clinica.
Il medico chiama Linda, la fa accomodare di fronte a lui nella stanza delle visite, e per rompere il ghiaccio le dice buon giorno signora Linda, come sta? Linda, ormai allenatissima a leggere il nome sul camice risponde subito io sto bene grazie, è una buona giornata, e lei dottor Carlo come sta oggi?
Il dottor Carlo sussulta, guarda Linda dritto negli occhi, cade praticamente dalla sedia per l’emozione e dice mi scusi signora ma è che non sono abituato che i pazienti mi chiedano come sto, in effetti è la prima volta che mi capita, comunque grazie sto bene anchi’io
Qualche volta avere una buona giornata è una scelta ,come per Linda, altre volte è un’opportunità come per tutte quelle persone che quel giorno l’hanno incontrata.
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Ti aspettiamo al Museo della scienza e della tecnica di Milano, per la presentazione del Linguaggio della salute, il 12 novembre alle 18.30 - sala Cenacolo.
Etichette: Il linguaggio della salute, la magia del sorriso, storia di un intervento
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