17.3.09

Il peccato editoriale


Scrivere è diventato, assai più che in passato,
una questione di controllo, di misura,
di talento nel nascondere, di distacco.


Così Alessandro Baricco stamani a p.45 di «Repubblica».

L’affermazione nasce dall’osservare come
una raccolta di Raymond Carver, Principianti,
venne trasformata dall’editor Gordon Lish
in un libro nuovo:
Di cosa parliamo quando parliamo d'amore.

Tra i due testi, ora confrontabili
grazie alla pubblicazione dell’originale di Carver,
c’è qualcosa di più della lettura di un abile editor:
c’è la fatica nera di correzioni che
oltre a tagliare, costruivano uno stile.

Baricco è chiaro: quel libro che Gordon Lish
trasformò, senza aspirare allo statuto di co-autore,
quel libro che unanimemente fece parlare di Carver
come padre del minimalismo letterario,
ha poco di Carver.

Meglio:
i suoi personaggi, prima dell'intervento di Lish,
piangono, hanno emozioni, pensano pensieri leggibili,
tradiscono posizioni morali.
Si constata che spesso le storie di Carver
avevano un vero finale,
e che l'invenzione di storie sospese nel nulla
che si spengono bruscamente
e senza apoteosi finale è in gran parte
figlia di Lish
.

Traduttore-traditore è binomio fin troppo usurato,
ma chiedersi quanto scandagliare
il rapporto tra scrittore ed editor
è un percorso intrigante.
Accettare il tradimento pare inevitabile:
la soggettività stessa delle parole,
le variazioni connotative, i colorismi aggettivali,
i ritmi e poi i quadri della sintassi
ce lo fanno intuire.

Ma è questione di proporzioni.
In questo caso, sostanziali.
Scrive Philip Roth nella quarta di copertina:
Mai opera narrativa ebbe meno bisogno di revisioni.

E quindi?
Carver continuò a scrivere sottraendosi
al tutoraggio despota di Lish, ma certo
facendo anche tesoro dei suoi insegnamenti.

Un confronto tra testo 1 e testo 2,
suggerisce allora Baricco,
offre una reperto archeologico pressoché unico,
e di enorme interesse:
è come scoprire i diversi strati di fondazione

di una città antica.

E aggiunge: si potrebbe dire
che […] l'accelerata in avanti,
nella direzione di una superiore

freddezza-velocità-mutismo,
la diede senz'altro Lish, e fu, dunque,

un'accelerata nata in laboratorio
[…] nacque della fusione tra creazione pura
e lavorazione industriale.

Da allora, dal conio di quel modello,
una superiore freddezza,
e un mutismo quasi sacerdotale,
sono divenuti un valore riconosciuto
e pressoché stabilizzato dello scrivere letterario

[…]
Non so giudicare una svolta del genere:
ma so che conoscere la sua genesi,
e il peccato originale che la generò,
potrebbe aiutarci in qualche modo a capire meglio
cosa scriviamo e cosa leggiamo oggi
.
.

Etichette: , , ,