19.7.06

Un'estate al mare


Il mare è di destra o di sinistra?
Non me lo chiedo, ma di certo è democratico.
Tutti lì con stesse pose, panze, trucchi per sfoggiare il bicipite,
ringalluzzire il gluteo, brillantinare il femore.
L’occhio languido del tampinatore-finto-distratto
che sgomma dalle curve della consorte,
uguale appunto nella sorte mentre fa boccuccia al gallo.
E sì, diciamocelo, tra tante bocche e becchi c’è un po’ di confusione.
E anche le parole si adeguano: “in media, sotto l'ombrellone
scappa una battutaccia ogni 15 minuti dato che il 37% degli intervistati
considera l'estate la stagione più favorevole al genere”.
Gasp!
E poi la musica: sapore di mare, vamos a la playa, un’estate al mare,
voglio andare al mare, abbronzatissima, mare mare…
Insomma, è arduo sottrarsi alla gravitazione di quei tre o quattro
baricentri marini, e noi lì, in apparenza tutti uguali,
e ognuno col suo mare dentro il cuore
che, si sa, ogni tanto gli fa sentire l'onda
Beh, buone vacanze.

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7.7.06

Mangiami l’anima e poi sputala

di Giovanna Furio

Parole. Parole una dietro l’altra a descrivere emozioni. Parole come polvere che galleggia nell’aria pesante e calda e afosa di una Milano vuota. Parole come lame affilate. Parole dense di amarezza, che proiettano ricordi di profumi, di volti sfocati, di follia dell’infanzia.

"L’asfalto arde sotto i colpi del sole alto. Avverto il suo odore acido, mentre sgommo sulla corvette rossa nella campagna arida.
Non succede niente.
Affondo il piede sull’acceleratore. Il vento caldo si accanisce sui miei capelli, colorati rossi e gialli.
Non succede niente.
Volo. Almeno credo. Il vento caldo mi si aggrappa al collo e inizia a succhiare l’aria dai polmoni. […]"


"Mangiami l’anima e poi sputala" è un libro di Giovanna Furio.

La protagonista percorre quel fiume di emozioni, paure, eccessi, dolore estremo che è la sua vita. L’amore avariato dei suoi genitori è il primo elemento che la porta alla follia, a costruire un immaginario talmente realistico da farle perdere il contatto con ciò che, invece, è davvero reale.

Se vi vorrete imbattere in questo piccolo testo, all’apparenza innocuo, verrete presi per il collo e trascinati in questo vortice di allucinazioni, tra i ricordi dell’infanzia e di qualche squallido Natale, e di estati milanesi che vi schiacceranno a terra, e anche di un amore. Quello che forse porterà questo personaggio senza nome a una sorta di redenzione, perché amare qualcuno, a volte, vuol dire salvarsi.

"Mangiami l’anima e poi sputala"
di Giovanna Furio
Coniglio Editore
internetbookshop
www.mangiamilanima.blogspot.com

Scritto da Claudia

4.7.06

La Palestra compie un anno

"Chi ha da dire qualcosa di nuovo e di importante ci tiene a farsi capire. Farà perciò tutto il possibile per scrivere in modo semplice e comprensibile. Niente è più facile dello scrivere difficile."
Karl Popper

Un anno fa nasceva la Palestra della scrittura. E, tra mille aspettative, idee, e forse qualche timore, nasceva con essa l’intento di:
coltivare la cultura della scrittura
vivere la scrittura in funzione di una finalità
imparare a scrivere in modo chiaro ed efficace
condividere conoscenze ed esperienze
allenare ciò che accomuna sport e scrittura: destrezza, abilità, disciplina, ritmo, concentrazione.

Ed ecco le tappe che la Palestra ha percorso nel suo primo anno di vita! http://www.palestradellascrittura.it/news_compleannoPDS.htm

Buona lettura.

Claudia

3.7.06

Capire il disagio per sostenere il futuro

Oggi ho imparato una cosa nuova.
Ho imparato che è facile cedere ai luoghi comuni, come quello di una Milano che è solo frenetica, fredda, egoista, dove vivono persone disoneste o che pensano troppo ad avere piuttosto che essere.
Affermazione banale? Eppure sono tante le persone che ho sentito pronunciare queste parole con convinzione.

Ma quello che ho imparato oggi è che invece c’è chi sa fermarsi e riflettere su come i disagi della nostra società (anch’essi causa di luoghi comuni) possano essere risolti.

L’incontro che c’è stato il 29 giugno presso il Circolo della Stampa di Milano ne è la dimostrazione.
Si tratta della Terza Edizione del Premio Giornalistico Benedetta D’Intino. Tema del premio è da sempre il disagio di bambini e adolescenti, fenomeno di vastità ormai spropositata.

Sono intervenuti l’Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali Mariolina Moioli, Cristina Mondadori, Presidente della Fondazione Benedetta D’Intino, e Aurelia Rivarola, responsabile settore Comunicazione Aumentativa e Alternativa del Centro Benedetta D’Intino onlus. Ha moderato l’incontro Gian Giacomo Schiavi, giornalista del Corriere della Sera.

Tema centrale di questa giornata è "il disagio", che col tempo ha assunto connotazioni sempre più complesse, divenendo un concetto sempre più vario e indefinito. Concetto dove trovano posto patologie cliniche come handicap psichici o sensoriali, ma anche disturbi alimentari , depressione, dipendenze.

E anche se le statistiche offrono informazioni povere e incomplete, a tutt’oggi si possono riscontrare situazioni di emergenza, in quella fascia di età che è compresa tra i 12 e 25 e che è quella fase della vita in cui il carattere prende forma, la propria percezione della realtà diventa una verità personale, le scelte che si fanno non sempre sono quelle giuste. E non sempre c’è qualcuno disposto a dare un aiuto a farne di migliori.

Perché i bambini non debbano più percorrere la vita come se fosse una salita.

La Fondazione Benedetta D’Intino, ente non-profit a difesa del bambino e della famiglia, riconosciuta dalla Regione Lombardia, è nata nel 1992 per volere delle famiglie Mondadori, D’Intino e Formenton in memoria della piccola Benedetta D’Intino ed è promotrice di Centri omonimi a Milano, a Cochabamba in Bolivia, a Barrackpore e Jalpaiguri in India.

www.benedettadintino.it

Claudia