14.3.08

La sanità digitale e il nuovo vocabolario della salute

Il dipartimento di bioingegneria del Politecnico di Milano organizza l’1 e 2 aprile l’evento La Sanità Digitale per la famiglia verticale e per il paziente

Nella famiglia verticale multigenerazionale, la generazione di mezzo si prende cura dei documenti sanitari anche per le generazioni precedente e successiva. Oggi la tecnologia ha permeato la vita di ogni persona, garantendo alle famiglie un certo livello di “digital inclusion” che richiede nuovi prodotti e servizi di sanità digitale.

I temi dell’evento:
- Un medico in famiglia: i mezzi di informazione e il nuovo vocabolario della salute
- La cartella clinica della famiglia verticale
- Farmacoinformatica domestica sicura
- Gestioni intermedie nella videofonia mobile per la persuasione contro alcune dipendenze
- L’intrattenimento del paziente allettato

Nella tavola rotonda di apertura, martedì 1 aprile, dalle 15.00 alle 16.30, Un medico in famiglia: i mezzi di informazione e il nuovo vocabolario della salute, si parlerà di come è cambiato il vocabolario medico delle famiglie italiane negli ultimi anni, e di quanto hanno influito i mezzi di informazione nello sviluppo di un linguaggio della salute diffuso e condiviso. Dalle enciclopedie in edicola ai quotidiani, dai giornali specializzati alla radio, dalla tv a internet: testimonianze da chi opera sul campo e si interfaccia ogni giorno con il grande pubblico.

Il panel:
- Nicoletta Carbone, giornalista e conduttrice di “Essere e Benessere”, Radio24-Il Sole 24 Ore
- Paolo Rossi Castelli, giornalista scientifico e caporedattore del mensile Ok Salute
- Luigi Ripamonti medico e giornalista scientifico, Corriere della Sera
- Luca Carra, giornalista scientifico e autore di PartecipaSalute.it
- Carlo Falciola, giornalista scientifico e autore televisivo
- Alessandro Lucchini, curatore del nostro libro Il linguaggio della salute
Modera Walter Bruno, direttore comunicazione dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

13.3.08

Parole e banane

.
Tutto quel che la parola tocca,
il più desiderabile bene, diventa una buccia
.
Pensiero che si può ricondurre a uno degli autori
della cosiddetta “linea ligure” (Ceccardo, Novaro, Boine,
Sbarbaro, Montale e altri),
accomunati da una certa prudenza verso la vita
e la sua declamazione.
Dell’autore non sono sicura, ma del concetto sì.

L’immagine mi colpì, e da allora mi accompagna
negli studi e nella pratica,
fatto sta che della parola-buccia
ho più volte ragionato, anche qui.

Proviamo a intenderci:
tu che cosa leggi nella citazione iniziale?

Io ci vedo il limite intrinseco alla parola,
il fatto che essa rappresenti ma non sia.
E ci leggo anche il sempiterno agguato della scivolata lessicale,
il capitombolo del fraintendimento,
l’equivoco nella gazzarra,
l’interesse manipolatore. E lo scorno dell’ingenuo.

Ma su quest’ultima lettura converrà riflettere.
Lo facciamo guardando alla settimana trascorsa
(e riporto solo alcune delle scivolate più singolari):

«Hillary? È un mostro»,
dice Samantha Power, assistente agli esteri di Obama,
ed è costretta a dimettersi.

«Non credo che gli Usa siano ancora pronti
per un presidente nero», declama Gianfranco Fini,
e deve poi arginare la figuraccia.

«Ci toccherà questa responsabilità di pensare
al governo del paese», recita Berlusconi,
appena dopo aver esibito di quanta responsabilità è capace.

«Mai rinnegato il fascismo»
sentenzia Ciarrapico, salvo poi calare:
«Quando il fascismo ha fatto le leggi razziali, io avevo 4 anni:
che responsabilità posso avere?» poerello...
Ma intanto tra lo «sguattero» e il «me ne frego» la querelle
è aperta, e ad aver pelo sullo stomaco ti ci potresti anche
divertire.

Torniamo negli States e apprendiamo
che il governatore dello stato di New York, Eliot Spitzer,
'cliente 9' di una procace squillo, è costretto a dimettersi,
perché ai più non è andata giù la scollatura:
sì, ma quella tra le sue baldorie e le sue parole,
note per aver integerrimamente pontificato
contro la prostituzione.
.

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8.3.08

Comunque bella

.
Sono donne che sanno
così bene di mare

che all’arietta che fanno
a te accanto al passare

senti sulla tua pelle
fresco aprirsi di vele

e alle labbra d’arselle
deliziose querele.

Sono donne che sanno, G. Caproni, da Finzioni (1941)

Giorgio Caproni non pensava di fare il poeta
ma il violinista.
Le sue prime composizioni
hanno così la forma della canzonetta
in versi brevi e rimati
perché nascono come parole per musica.

Un tema a lui caro
è quello delle donne terrestri, fragranti di vita:
evidenza sensuale nei versi su riportati.

Dalla terra alla Luna,
Selene, Artemide, Ecate:
comunque bella.
.

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7.3.08

EROS FEMMINILE: universo artistico contemporaneo

Sabato 8 marzo verrà inaugurata presso il CentroArteModerna di Pisa, la rassegna EROS FEMMINILE.
Inserita nel progetto Donne in arte , la mostra curata da Massimiliano Sbrana cercherà di fare maggior luce su uno degli aspetti più significativi della sfera umana attraverso le espressioni artistiche e creative di un gruppo di "DONNE in ARTE", nell'intento di valorizzare la realtà artistica con un riferimento al panorama artistico contemporaneo.

Di questo gruppo, tutto femminile, farà parte Mara Lombardi che esporrà due delle sue opere.


DONNE in ARTE: EROS FEMMINILE
dall'8 al 19 marzo 2008
inaugurazione sabato 8 marzo ore 18
Sede espositiva: CentroArteModerna di Pisa
Lungarno Mediceo 26 - Pisa

www.centroartemoderna.com
www.maralombardi.it

6.3.08

La scienza che gira intorno

.
«È uno dei più nobili doveri di un’università
quello di promuovere la conoscenza
e di diffonderla
non solo tra coloro che assistono alle lezioni
but far and wide».

Sono parole del 1880,
e ben sintetizzano il sogno di secoli di scienza:
quello del libero accesso al sapere.

È una questione che riguarda da vicino anche internet,
affiancatosi alle riviste scientifiche
nel promuovere la circolazione delle conoscenze.

Fino a un certo punto, però,
perché l’accesso agli articoli accademici è spesso possibile
solo dopo aver pagato abbonamenti cospicui.

Perciò, dopo le Dichiarazioni di Budapest (2001),
Berlino (2003), Messina (2004),
è importante proseguire nei fatti
con l'iniziativa appena promossa dall’Università di Harvard:
una mozione a favore dell’open access,
cioè del libero accesso on line alle pubblicazioni scientifiche.

Questo, e i dettagli, sul Sole 24 ore di oggi.
.

3.3.08

Canova a Milano

Canova alla corte degli Zar.
Uno dei più grandi scultori della storia dell'Arte, insieme alle opere di altri importanti scultori italiani che ne ricalcarono le tracce artistiche.
Così Milano rende omaggio ai marmi bianchi abilmente lavorati, provenienti dall'Ermitage di San Pietroburgo.
L'esposizione è stata realizzata da Sergeij Androsov, direttore del dipartimento dell'Arte Europea dell'Ermitage, e Fernando Mazzocca, noto studioso e critico d'arte, nelle Sale dell'ex Museo della Reggia di Palazzo Reale e terminerà il 02 giugno 2008.

La scelta delle sale rende ancor più efficace la meraviglia della comunicazione attraverso l'arte.
Dalla Danzatrice con le mani sui fianchi, a Le grazie a Le ore danzanti, ci si rende conto che è davvero impossibile non comunicare!

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1.3.08

A doppio fondo

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Pochi giorni fa leggo su un settimanale femminile:
“Di nuovo in pista a quarant’anni”.

La parola quarant’anni è per me
di forte richiamo, e a qualunque articolo
la contenga do almeno una sbirciatina.

L’argomento può difatti interessare:
come trovare un lavoro consono alle aspettative
e alla professionalità di te, donna,
che ti aggiri attorno a questa età anagrafica.

La lettura offre diversi spunti
che tuttavia si sgonfiano
di fronte ad alcune scelte lessicali, anche reiterate:
Nell’incipit: lettrici over40, superato gli anta,
hanno perso il posto… (o lo cercano
magari dopo un divorzio).

E continua: «avere il coraggio di mettersi in gioco
dopo una certa età non è semplice» e occorre
«superare il senso di inadeguatezza e la paura»
(…) «servono elasticità e flessibilità perché
è probabile che non riescano a ripartire
dallo stesso livello
».

Dulcis in fundo: «Soprattutto dovranno vincere
le resistenze di capi e colleghi, che diffidano
di chi rientra sul posto in età avanzata,
magari dopo una gravidanza
».

Scherzo: l’articolo non finisce così,
ed elenca alcune associazioni e
agenzie di collocamento on line.

Ma il danno ormai è fatto:
se hai scritto il pezzo per incentivare
me, donna, che mi aggiro attorno a questa età anagrafica,
a trovare un lavoro consono ad aspettative
e professionalità,
beh, perché mi parli così?
.

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