27.2.06

Parole che le donne usano nel mondo del lavoro di oggi

Provincia di Milano, Spazio Guicciardini, presentazione del libro “Parole che le donne usano per quello che fanno e vivono nel mondo del lavoro di oggi”

Ecco una platea ben nutrita di donne, ognuna con la propria esperienza.
Spazio Guicciardini. La sala comincia a riempirsi. Arianna Censi consigliera e delegata alle Politiche di genere della Provincia di Milano, dà il benvenuto illustrando lo scenario socioculturale della donna nel 2006.
Il libro, piccolo dizionario di esperienze, è presentato da Silvia Motta che introduce Lorenza Zanuso, la quale spiega gli scambi professionali che hanno caratterizzato il mondo del lavoro al femminile.
In sala più voci con la voglia di raccontare. Non se stesse, ma il cambiamento.
Un grande dizionario di esperienze viventi, tutte con la voglia di dimostrare come il pianeta lavoro e l’universo delle parole abbiano assunto sfumature rosa.

È quello che in sintesi il libro “Parole che le donne usano per quello che fanno e vivono nel mondo del lavoro oggi” vuole sottolineare.
Da un po’ di tempo assistiamo a un’evoluzione del lavoro e le donne sono protagoniste di questo cambiamento.

Che senso danno le donne al lavoro in questo nuovo contesto?
Quali sono i bisogni che nascono e le nuove aspettative?
Come e su cosa si contratta nei luoghi di lavoro e nella società?

Grazie alle testimonianze di giovani donne raccolte nel libro, questi interrogativi risultano più comprensibili. Parlano del loro lavoro con orgoglio, senza far trasparire alcun vittimismo. Parlano di lingua materna e lingua d’azienda, di creatività al femminile, delle parole di una e di tante donne.

Non tremate, perché le streghe non son tornate!
Le donne cambiano e i tempi si adeguano.


Federica Tamburri

21.2.06

Presentazioni efficaci ed ecologia di Powerpoint

Prima c’erano solo – o quasi - gli Americani, come Cliff Atkinson e il suo Beyond bullets (che in italiano suona “Al di là dei punti elenco”).
Da pochi giorni invece – e per fortuna - è attivo un nuovo blog, dedicato al mondo delle presentazioni a slide. Lo cura Giacomo Mason, editor specializzato in progetti intranet, che ci regala consigli, trucchi e aneddoti su tutto ciò che ruota intorno a Powerpoint: dall’idea alla nascita di una presentazione, dai contenuti alla struttura delle slide, dagli effetti speciali alle tecniche di esposizione.

Fin dai primi post Giacomo si diverte a sfatare alcuni miti, per esempio quello che vuole presentazioni brevi, con poche slide. “Nella mia esperienza – scrive - ho capito che la quantità di slide non è mai un problema. Useremo le slide che ci servono. Ma rispettando una serie di principi di leggibilità che faciliteranno il lavoro e aiuteranno la lettura e la comprensione”.

Sì, perché l’obiettivo di “Presentazioni efficaci” è aiutarci ad usare in modo più consapevole questo strumento. A comunicare in modo efficace, senza dimenticare che quando presentiamo, insegniamo, vendiamo, siamo noi gli attori principali. La presentazione a slide è (solo) un elemento di scena, una traccia, un supporto multimediale.

Buona lettura.

silviaeffe & sagitta

14.2.06

100 mondi

Il mio è un lavoro meraviglioso: insegno.
Quest’anno ho 100 alunni, e ogni giorno entro ed esco dai loro 100 mondi,
100 mondi adolescenti. Insegno lettere, li vedo scrivere,
digrignano le parole o le cullano, tra insofferenze e amori.
100 realtà, 100 mappe, 100 linguaggi, bella palestra: siamo tutti in tuta.
Così, quando riflettiamo su quanto le parole ci rappresentano,
capita che qualche alunno mi scriva due righe extra.
Oggi è il caso di Giacomo, V ragioneria:

Una volta le persone parlavano
Adesso esiste Msn Messenger
Msn Messenger permette di chattare con altre persone
che abbiano lo stesso programma installato nel computer
Uno aggiunge l'indirizzo dell'altro, l'altro lo accetta, e il gioco è fatto
Una volta mio padre si ritrovava al bar con i suoi amici il pomeriggio
Io mi ritrovo su msn messenger
Sfavillante progresso
Messenger salva automaticamente le conversazioni che 2 o più utenti hanno,
le salva su documenti Block Notes
Se tu scrivi "Argh" lui scrive "Argh", e te lo ritrovi nella cartella "Documenti"
Una volta le conversazioni le portava via il vento
Ho visto nascere amori su messenger
Ho visto nascere amicizie su messenger
Le persone hanno meno difficoltà a dialogare tramite un computer
Ho visto sfracellarsi amori su messenger
Ho visto sfracellarsi amicizie su messenger
Avete presente le conversazioni salvate su documenti Block Notes?
Sfavillante progresso
Una volta c'eravamo io e te
Oggi ci siamo: io, te... e Msn Messenger, il giudice
Ho vinto e perso cause con quel giudice, ne ho perse troppe
Quindi, adesso, non appena vi connettete a Msn, giurate di dire tutta la
verità, niente altro che la verità, solo la verità, perché il giudice è
spietato; sono finiti i tempi dell'acqua di rose, siate fiscali e sinceri o
finirete con il seppellire voi stessi
Una volta abbiamo inseguito il progresso, e abbiamo trovato la micidiale
perfezione


Capita che i massimi sistemi a confronto con la vita facciano acqua.
Per ricordarmelo, ogni tanto ripasso uno dei miei testi preferiti.

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13.2.06

Il Lettore Ideale

Quando progetto un sito o scrivo dei testi, per non andare in paranoia, dimentico che quello che faccio verrà usato, letto, maledetto da tante persone diverse: per evitare il panico mi invento una specie di Lettore Ideale, a cui voglio subito tantissimo bene e che cerco di aiutare, divertire, deliziare, informare in tutti i modi.
Poi quando il sito parte il Lettore Ideale prende vita e corpo e ogni volta è uno shock "scoprire" che si tratta di migliaia di esseri umani diversi. Nello specifico, per la precisione, di 1.381.501 persone. Mi trema la tastiera.
Tutte quelle ore spese a sviscerare i dettagli della navigazione, a limare i microtesti fino allo spasimo, a immaginare i percorsi possibili e impossibili. A sceglier foto, scalettare, scrivere ed editare testi, immaginare tabelle, strilli ed elenchi puntati. A fare check list, spuntare consegne e cercare informazioni.
Un ruolo minimale, rispetto al lavoro immane della redazione giornalistica e di chi ha coordinato l'insieme, sviluppo compreso. Però tanto, tanto lavoro, dal caldo di luglio, lavorando anche in Puglia, al freddo di questi ultimi giorni, in due a pensare, progettare, cercare, scrivere, scrivere, scrivere.
Spero che il Lettore Ideale fosse quello giusto anche stavolta: grazie al cielo non avevo minimamente realizzato che si sarebbe così moltiplicato :-)

9.2.06

Il futuro della memoria

A Milano, dal 17 al 20 marzo 2006, tre giornate dedicate al tema della memoria e a come renderla viva nella nostra società.
Convegni, letture poetico-letterarie, una rassegna cinematografica allo Spazio Oberdan e una serata conclusiva al Teatro Dal Verme.

Il progetto "Il futuro della memoria" è promosso dal Settore Cultura della Provincia di Milano ed è ideato e curato dallo Studio Oikos.
Nasce dalla consapevolezza dell'importanza crescente che assume la memoria, sia individuale che collettiva, in un insieme sociale in cui l'innovazione e il cambiamento tecnologico, scientifico e mediatico hanno un ritmo sempre più incalzante.

La possibilità di mantenere un equilibrio dinamico tra il tempo passato, quello attuale e il futuro e di non farsi assorbire né da un "eterno presente", né da una proiezione totalizzante verso il domani, risiede nella valorizzazione creativa delle qualità insite nella memoria.

Il futuro della memoria - programma

8.2.06

Scacco matto

Ho avuto la fortuna di avere Peppino Ortoleva come docente di Teoria e Tecnica della comunicazione di massa. Ortoleva è uno dei miei tre guru italiani (gli altri due sono Gianni Canova e Ezio Manzini) e in un periodo della mia vita in cui le 10 del mattino erano notte fonda (ebbene sì, Zu, non sono sempre stata allodola) mettevo la sveglia alle 6:30 pur di arrivare in tempo a lezione e prendere posto. Le sue lezioni erano due ore di viaggi illuminanti alla scoperta di come abbiamo comunicato a partire dal 1844 in poi.

Parlando di televisione, Ortoleva ci provocò estremizzando la posizione di McLuhan sulla televisione come medium tattile: non solo è tale perché:
L’immagine televisiva ci chiede in ogni istante di “chiudere” gli spazi del mosaico con una convulsa partecipazione dei sensi che è profondamente tattile e cinetica, perché il tatto è un rapporto tra tutti i sensi e non il contatto isolato tra pelle e oggetto.

ma anche perché la maggior parte del piacere contemporaneo nell'uso della televisione starebbe, più che nel guardare le immagini, nel manipolare il telecomando. Un piacere manuale, più che visivo: l'ennesimo simbolo fallico, l'ennesimo scettro, non a caso dominio del pater familias, che non a caso ama ciò che è grottesco, e cioè la moltiplicazione dei falli per ciascuna nuova protesi sensoriale (il televisore, lo stereo, il videoregistratore, il lettore DVD, e così via).

Ecco, credo che per gli scacchi sia la stessa cosa. Padroneggio a stento le mosse, alla quarta sono in difficoltà e mi sembra di affogare dal panico, lo soffro in quanto gioco crudele, aggressivo e senza scampo. Ma il piacere è lì: nel disporre i pezzi all'inizio, e che siano tutti perfettamente al centro della loro casa, i cavalli che guardano avanti.
Il piacere è tattile anche nelle parole, anche quando rido con Serena e Vale incitandole a "sviluppare le figure" e a "mettere in comunicazioni le torri". Il piacere di un linguaggio nuovo: le case, le traverse, la Donna (non regina), addirittura un sistema di notazione per studiare le partite una volta finite.

La Torre è nera, senza ombra di scampo, e io suicida preferisco giocare con i neri, contrariamente alla mia natura ingenuamente solare: amo toccare le figure, l'alfiere snello, i pedoni leggeri. Soffro quando devo mettere in disparte anche quelli catturati all'avversario.
E il piacere è lì, superiore alla sofferenza dell'essere rapidamente battuta: toccare dei pezzi perfettamente bilanciati, spostarli in un mondo dalle regole cristalline che permettono configurazioni apertissime.
Di vincere, come al solito, me ne frega poco: a me basta toccare e che ogni tanto tocchi a me.

4.2.06

I link della Magia

Quando abbiamo progettato e realizzato questo sito, ormai mesi fa, avevamo anche messo insieme un nutrito elenco di link utili per approfondire le tematiche di comune interesse. Per una serie di motivi, a partire dalla mia pigrizia :) questi link ancora non sono stati pubblicati, ma lo saranno presto.

Nella colonna di sinistra però trovate già i link agli "Amici" della Magia, cioè quei siti che sono coerenti per argomento e realizzati da chi scrive su questo blog. Primo fra tutti, il link alla Palestra della scrittura, una realtà nata anche dal lavoro collettivo che ha portato alla pubblicazione del libro.
Siamo partiti dai siti e dai blog che conosciamo bene, ma scriveteci per segnalarne altri: più amici, più felici :-)

1.2.06

Bello? Utile!

Si chiama "The importance of being pretty" un recente studio della canadese Carleton University sull’importanza di curare l’estetica del proprio sito. Al nostro ospite basterà infatti un solo colpo d’occhio (quel fatidico “blink of an eye”) per decidere se fermarsi o navigare oltre.

Certo, sul web si va di fretta, e – si sa – la prima impressione conta parecchio.
Ma siamo davvero sicuri che tutto si giochi in un ventesimo di secondo?
E se così fosse, come si spiega il successo di siti bruttini come RyanAir o Ebay?

La parola a Gerry McGovern.