31.8.05

La Magia a Pisa

16 settembre - ore 15.30
al convegno nazionale "Buone letture per belle scritture" [pdf].
Pubblicazioni, interventi e progetti di docenti e allievi
del Master in italiano scritto e professionale dell'Università di Pisa.

Il Grillo parlante

Si apre con un popup esplosivo il blog di Beppe Grillo (www.beppegrillo.it). Sopra, in grande, Fazio vattene! e l’invito a contribuire a una colletta mediatica per raccogliere i 15 mila euro che servono a pubblicare sulla Repubblica un appello per “mandare a casa” il governatore della Banca d’Italia.
Guru new global o uomo di spettacolo, Beppe Grillo è certamente uno che sa usare le parole. Scritte e recitate, su internet e in palcoscenico.
Cosa ne pensate?

19.8.05

Seven Stories: the House for kid’s lit

Gli inglesi la sanno lunga, in fatto di educazione dei bambini...

Alcuni dei più bei libri illustrati di favole e storie per piccoli che ho sfogliato e letto, sono inglesi (beh, anche francesi e scandinavi).

Oggi, 19 agosto, si inaugura a Newcastle-upon-Tyne, a nord est dell'Inghilterra, il primo centro britannico della letteratura per l’infanzia: Seven Stories.

Da come viene presentato sembra bellissimo: una vera e propria “casa della letteratura per l’infanzia” che raccoglie le migliori letture per bambini e che diventerà un centro dove, oltre che tuffarsi tra i libri, i piccoletti potranno incontrare i loro autori preferiti (un autografo, please...), vedere mostre, consultare documenti digitali, partecipare ad attività, laboratori di scrittura/lettura guidati e giochi legati al “mondo del fantastico e dell’immaginario”.

L’idea è stata di due signore, Mary Briggs e Elizabeth Hammill, che già nel 1996 hanno incominciato a raccogliere illustrazioni e manoscritti originali di autori di fama per ragazzi, come Philip Pullman, Joan Aiken, l’illustratore Quentin Blake, Terry Jones.

Nella “collezione” oggi sono comprese perlopiù opere originali del dopoguerra, tra cui una serie di libri a basso costo e alta qualità pubblicati dalla casa editrice Ladybird (che ha permesso la diffusione più ampia delle letture per bambini).

Pare che ci sia anche un’illustrazione originale di Faith Jaques per la prima edizione della “Fabbrica del cioccolato” di Roald Dahl (quanto pagherei, per averla :)

Seven Stories sta in un vecchio mulino vittoriano restaurato: ci hanno messo pure un caffè e un punto di vendita, ma forse per i bambini sarebbe stato meglio aprire una cioccolatteria o una frullatteria…

Io ci passerei le giornate, in un posto così, figuriamoci i marmocchi!

Speriamo che in Italia qualcuno “prenda spunto” da questa buona iniziativa…

16.8.05

Non annoiare il lettore

Brera e Veronelli.

Filosofi e cantori, non solo di sport (Gianni) e di enogastronomia (Luigi, detto Gino).

Inventori di termini, soprannomi, espressioni e modi di dire, diventati di uso comune nell’ambito sportivo e in quello della cucina, tant’è che si parla di “stile Brera” e di “lessico Veronelli”.

Per darvi un’idea, sentite come Veronelli descrive il Picolit, prodotto da un’azienda vitivinicola di cui non riporto il nome :)

Colore: giallo oro netto, acceso e lucido.
Profumo: bouquet pieno, grasso e tuttavia di eccezionale eleganza.
Sapore: dolce e non dolce, tanto è fatto nobile dalla “razza”.
Fermo e aristocratico; ha nerbo deciso e stoffa alta, che si compiace sino a coda di pavone; grandissimo vino.
Accompagnamento: vino “da meditazione” (ma eccezionale anche su formaggi piccanti).

E leggetevi questo stralcio dell’Arcimatto 67-73, raccolta delle rubriche di Brera su “Il Guerin sportivo”:

“E’ morto Gipo Viani, personaggio straordinario, Eulenspiegel veneto con capelli di rame, efelidi germano celte, naso possente, bocca spregiosa, occhi grandi ma sempre capaci di lasciarsi strizzare da palpebre maligne. Lo vedo simile a Muzio Attendolo Sforza. Non la marra egli lancia sull'alta rovere, bensì i libri dell'istituto tecnico…eccetera”.

“Ha scritto moltissimo, e mai annoiato il lettore”, dice la Baldini&Castoldi sulla quarta di copertina di uno dei tanti libri pubblicati dell’autore, per spiegare chi è Brera. Ma cade a pennello anche per Veronelli.

Oltre all’amore per la buona tavola, c’è molto che li accomuna. Non è un caso.

Gli ingredienti per il successo dei loro scritti sono gli stessi, e non sono un “segreto del cuoco”: energia, vitalità, originalità, calore, suggestione, forza polemica e argomentativa, personalità, passione, cultura, capacità di intarsiare parole.

Nei testi di Brera e Veronelli si alternano e si fondono “il giornalista” e “lo scrittore”, ma a mio parere è la grande umanità di entrambi che fa stabilire un legame con le persone e riuscire sempre a “trasmettere qualcosa”.

Ps:
avete letto “La Pacciada: mangiarebere in pianura padana”? è scritto a 4 mani da Brera-Veronelli, anche se qui a “Gino” spetta la parte meno personalizzabile (ma non per questo meno interessante…) delle ricette di cucina.

5.8.05

Parole di saggezza a uso di donne e uomini pensierosi

In una libreria di quelle che d’estate si riempiono di cianfrusaglie, e tu ci perdi dentro le ore, sfogliando e sognando, mia figlia ha comprato un libro che può trovar posto tra gli scaffali di ogni scrittore: “Aforismi - parole di saggezza” (Gribaudo editore).
Gliel’ho subito soffiato, e ci ho passato sopra parecchio tempo, sfogliandolo da una parte e dall’altra, sorridendo, alzando la testa per ogni link che via via si accendeva, e poi annotando frasi su agende, quaderni e foglietti sparsi.
Passatempo irresistibile: dizionari generali e tematici, sinonimi e contrari, proverbi, giochi enigmistici e altre acrobazie con le parole sono per me calamite. Così pure le raccolte di citazioni e pensieri famosi. Mi ci diverto proprio. E ci ho risolto più di un problema creativo (un titolo a effetto, l’attacco di una brochure o di una lettera di vendita).
Trascrivo qui alcune citazioni raccolte alla voce “scrivere”.
Con gratitudine per l’editore, e con un augurio a tutti i lettori di buoni pensieri vacanzieri.

"Se vuoi diventare ricco scrivendo, scrivi il tipo di cose che vengono lette dalle persone che quando leggono muovono le labbra."
Don Marquis

"Il miglior autore sarà quello che si vergogna di diventare scrittore."
F.W. Nietsche

"Ci sono scrittori che riescono a esprimere già in venti righe cose per cui talvolta mi ci vogliono addirittura due righe."
K. Kraus

"Bisogna scrivere ogni volta come se si scrivesse per la prima e per l’ultima volta. Dire quanto sarebbe giusto per un congedo e dirlo come per un debutto."
K. Kraus

A presto.

Alessandro

2.8.05

Operatori sull'orlo di una crisi di nervi.

La prima domanda di chi legge potrebbe essere: operatori di che genere?
Protagonisti di questa riflessione agostana sono quegli strani personaggi che popolano le centrali operative di societa' che gestiscono l'assistenza per i clienti delle assicurazioni, delle case costruttrici di auto in garanzia, delle banche, dei tour operator e quant'altro.
Non faccio nomi ma se provate a pensare a chi avete chiamato, disperati e col cellulare semiscarico, l'ultima volta che vi si è fermata la macchina in autostrada, alle 2 del pomeriggio di un'afosa giornata di luglio saprete di chi parlo.
Ne parlo con cognizione di causa dato che è il secondo anno che faccio questo lavoro part time.
Che siano degli strani personaggi è un dato di fatto e sono loro stessi a dirlo.
Una delle battute che più di frequente rimbalza sulle bocche del popolo delle c.o. (centrali operative n.d.r. ;-) è che sulle porte delle sacre stanze dei selezionatori del personale dovrebbero essere affissi cartelli con scritto “se non sono strani, non li vogliamo”.
In effetti anche se in fase di colloquio di selezione sei riuscito a nascondere la tua disperata normalità pur di essere assunto, puoi star certo che una volta lì dentro la metamorfosi sarà lenta ma costante e assolutamente irreversibile.
La seconda domanda di chi legge potrebbe essere: cosa hanno a che fare gli operatori di cui sopra con un sito dedicato alla comunicazione?
Il punto è che gli operatori di queste centrali sono prima di tutto proprio dei comunicatori.
La voce e la parola sono il loro principale strumento di lavoro nonché la capacità di entrare in rapport con il cliente, di capire le sue esigenze e di risolvergli il problema, piccolo o grande che sia.
Gli operatori non sono centralinisti come spesso pensano coloro che non hanno esperienza nel campo.
Non si limitano a rispondere, o almeno non è questo che dovrebbero limitarsi a fare, devono ascoltare, capire, risolvere.
Se vi sembra poco pensate di farlo per 5,6, 8 ore al giorno una chiamata dopo l'altra, una richiesta dopo l'altra, una lamentela dopo l'altra in una sequenza infinita che ti si rovescia addosso a ondate successive: uno tsunami telefonico che il donchisciottesco operatore, armato di cuffietta e in sella al suo fido computer, tenta disperatamente di arginare con la costante sensazione di essere come quel tizio che voleva svuotare il mare con un cucchiaio.
Disperante, vi assicuro!
Dall'altra parte di quelle cuffie c'è il più ampio campionario di umanità che si possa immaginare e ogni persona chiede e si aspetta, anche se solo per pochi minuti, la più completa attenzione alla sua richiesta, al suo problema, al disagio più o meno grande che sta vivendo.
La voce è l'unico strumento che operatore e cliente hanno a disposizione per comunicare, ed è come camminare sul ciglio sottile di una parete a strapiombo: basta una parola non detta o viceversa una parola di troppo, un'inflessione sbagliata nel tono della voce, l'incapacità del momento di capire il non detto, ciò che si nasconde tra le righe della richiesta del cliente, per trasformare la banale richiesta di un carro attrezzi o di un'auto in sostituzione in uno scontro frontale tra lottatori di wrestling impazziti.
Ci sono momenti esilaranti come il caso di quel tizio che in puro romanesco esordisce dicendo: “Signorina, qui ci sta bisogno d'u carrattrezzi che mi si è asciugata a' batteria”, o quello della signora che, rimasta in panne alla periferia di una cittadina abruzzese, chiede da dove le rispondo e quando sente che la centrale operativa è a Milano, entra in panico: “Come da Milano? Ma io non posso star qui tutta la giornata ad aspettare il carro attrezzi da Milano! E poi il carro attrezzi mi porta la macchina a Milano??? Ma che razza di servizio è scusi?”...il tutto senza prender fiato una sola volta e con una crisi cardiaca in agguato dietro l'angolo :-)
Ma ci sono anche momenti tristi e difficili.
La signora che chiede di organizzare il rientro anticipato della figlia in vacanza a Cuba e che, alla richiesta della motivazione, risponde con voce improvvisamente incrinata che il marito è in fin di vita e sua figlia deve tornare in tempo per poterlo salutare.
Ho risposto a questa chiamata pochi giorni fa.
Non conosco quella famiglia ma mi sono sentita colpita e triste per loro, ho azzardato un flebile “Mi dispiace davvero.” con il timore che potesse essere scambiato per la frase di circostanza che l'operatore bene addestrato è tenuto a dire.
Non era così e credo che la signora abbia colto la differenza.
O, ancora, rispondere alla chiamata di un capogruppo che chiede di organizzare il rimpatrio della salma di un componente del gruppo di viaggio morto per embolia durante un'immersione: 34 anni, marito, padre di 2 figli e con il terzo in arrivo, come si scopre in seguito.
Il blackout della notte di Settembre di due anni fa, gli attentati a Taba e Madrid, lo tsunami nel sud-est asiatico, la morte del Papa, Londra e Sharm el Sheik, gli aspiranti suicidi del sabato sera, gli esodi vacanzieri ma anche i week end fuori porta di inizio estate, il derby, i lunedì neri che si ripetono con la sconcertante regolarità di uno a settimana, i terremoti, le meteore e i dissesti orbitali.
Qaulunque cosa capiti, se fai l'operatore in una centrale operativa prima o poi ci vai a sbattere contro.
Operatori sull'orlo di una crisi di nervi, appunto.