28.2.09

Comunichi-amo?

Oggi che abbiamo a disposizione un sacco di mezzi multimediali e non ci resta che l’imbarazzo della scelta, per comunicare continuiamo a scegliere sempre e solo lui: l’immancabile Power Point.

Mi rivolgo al popolo dei dipendenti di aziende più o meno tecnologiche. Non succede anche a voi?
Possiamo spiegare a voce, nel dettaglio, un progetto al collega, al comitato tecnico, al capo, possiamo anche sintetizzarlo in una mail o formalizzarlo in un resoconto riunione ma alla fine il risultato è sempre quello: mandami un PPT e poi ne discutiamo.

Ci sono! La mappa mentale del tecnologo è fatta a diapositive.

Certo un PPT dove posso inserire, in ordine sparso, commenti, immagini, frecce, rimandi multimediali è più immediato, però così ci dimentichiamo di come si scrive, di come si legge e soprattutto di come si parla e si ascolta.

Caro relatore tecnologico, che durante i convegni, senza un proiettore e uno schermo ti senti nudo, tu che risolvi i tuoi interventi con una pedissequa lettura delle slides, con voce mono-tonica, in un ambiente opportunamente oscurato e reso ancora più sonnacchioso da una diffusa anemia postprendiale, pensaci bene…..

… se ti dicessi ti amo, guardandoti negli occhi, con sguardo profondo e sensuale, con un filo di voce che tradisce l’emozione, magari stringendoti le mani e poi abbracciandoti forte, sarebbe diverso?

Diverso da dirtelo in piedi, di spalle leggendo da una parete illuminata senza prestare attenzione alle parole che pronuncio?

Riscopriamo la bellezza di coniugare tecnologia e anima e proviamo a far viaggiare i nostri messaggi anche sull’onda dei sentimenti, delle relazioni e delle emozioni?

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27.2.09

27 articoli, quante persone

Per cominciare, giornalisti professionisti
residenti in uno degli Stati membri dell'Unione europea
e finalisti di un premio che rientra nella campagna
L'Europa per i pazienti,
varata nel settembre 2008 dal Commissario europeo
per la salute, Androulla Vassiliou.

Il premio per il giornalismo sulla salute
è infatti rivolto ai giornalisti che, su carta e on line,
dal 2 luglio 2008 al 15 giugno 2009
avranno contribuito ad aiutare i cittadini
a comprendere i temi della campagna
e avranno anche rispecchiato le aspettative e i pensieri
dei pazienti e degli operatori sanitari.

27 articoli per sensibilizzare su argomenti importanti
che, per concludere, riguardano tutti.
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26.2.09

Glossogrammi


"Una serie di test, quiz, domande, trabocchetti e giochi di parole nascosti per mettere alla prova le proprie convinzioni (e convenzioni) grammaticali".

Così Giordano Meacci su Treccani spiega a che cosa servono i glossogrammi, “strumenti” per pesare le nostre competenze linguistiche.
Andateci e sperimentatevi nei primi due: il primo sull’utilizzo degli accenti, il secondo sulla storia delle parole. Formidabili. Le spiegazioni sono narrative e divertenti, così non vi piccate del fatto di non sapere. O di sbagliare. O di non ricordarvi. Minimo 0, massimo 3 punti.

Io ho scoperto che riposavo dai tempi delle medie su certezze fatte di nulla.
Ad esempio.
Il pronome sé vuole l’accento se sta da solo, ma lo perde se accompagnato da stesso. Giusto? Sbagliato! L’accento resta in entrambi i casi.

Sottovalùto o sottovàluto? Non rispondete… si dice sottovalùto, come valùta o salùto.

Alopècia o alopecìa? La seconda che ho scritto… accentazione greca dei termini in –ìa.
Mica dite alchìmia, ma alchimìa e poi liturgìa e parodìa.


Da dove proviene la pizza? Da una parola tedesca. Il tutto è partito da bizzo o pizzo che dal significato di morso è passato a boccone, poi pezzo, pezzo di pane, focaccia.

E lo sapete da dove deriva la parola precario? Se vi viene da scegliere la prima risposta tra le tre possibili vi prendete 0 punti, "perché avete sottovalutato (anche per via etimologica) tutti i precari del mondo: caricando la già gravosa condizione di ‘temporaneo’ e di ‘incerto’ con l’offensiva via etimologica dell’inutilità e dell’inefficacia".

Pesate le vostre conoscenze, ma gustatevi anche il piacere della scrittura, quindi, "con il giusto rispetto – se possibile – per il lungo viaggio migrante che le parole hanno affrontato, nello spazio e nel tempo, da una lingua all’altra, da un popolo all’altro. Spesso rifiutate, in partenza. Fino a diventare però – fortunatamente – ‘ricchezza e premio’ della lingua d’arrivo".

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Let the music play

I rumori della strada
i freni delle automobili
gli utensili da cucina
il linguaggio del cuore.

Questo il futuro dell’espressione musicale
secondo il compositore cinese Tan Dum, promotore,
tra gli altri, e insieme al pianista Lang Lang e a YouTube,
di un progetto originale: la YouTube Symphony Orchestra.

Un’orchestra virtuale per strumentisti in carne e ossa,
ma sparpagliati per il mondo e selezionati on line.
Il 2 marzo tra loro emergeranno i vincitori,
destinati a incontrarsi per esibirsi en vivo.

I dettagli in questo articolo,
i video delle audizioni direttamente su YouTube,
e, nelle parole di Lang Lang, un invito:
relax, enjoy music, play with your heart.
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23.2.09

Guardando un po’ avanti, e un po’ indietro

Nei primi anni del Novecento nascono movimenti artistici
che si autodefiniscono avanguardie
e si riconoscono in manifesti
che contengono programmi di carattere filosofico,
politico, stilistico.

In questi giorni si
celebra a Roma il centenario di un’avanguardia italiana,
il Futurismo, la cui apparizione pubblica risale al 20 febbraio 1909,
giorno in cui su «Le Figaro» appare il primo Manifesto.

Il termine “avanguardia” nel caso dei futuristi è particolarmente appropriato:
intanto per quel loro guardare avanti programmatico,
poi per la fedeltà all’etimologia militare del termine:
i futuristi si considerano infatti un gruppo in lotta.

I punti contenuti nel
Manifesto preso a riferimento per l’avvio della mostra
riguardano la concezione futurista della vita e della poesia,
fondate sull’amore del pericolo, l’esaltazione di coraggio,

audacia e ribellione, la celebrazione dell’aggressività
contro la riflessione pacata,
la lode della guerra e di ogni gesto distruttore.

Sostenendo la necessità di agire con la forza
e riconoscendo alla guerra un ruolo in sé positivo,
i futuristi si infilano agevolmente nell’orientamento politico allora montante:
aggressivo nazionalismo.

Di lì a poco ci sarà la prima Guerra mondiale,
e le loro speranze belliciste non andranno deluse,
tanto più che l’ideologia futurista in Italia
si accosta al fascismo, nonostante le differenze originarie,
differenze che poi si fanno di nuovo sentire nel 1920,
per scemare del tutto dopo la marcia su Roma,
quando il Futurismo è riassorbito dagli organismi culturali del regime
e spogliato di ogni elemento ribellistico
(significativa la nomina di Marinetti ad “Accademico d’Italia”
nel 1929).

Questa la parabola politica dell’avanguardia futurista.

Nonostante ciò, sul piano artistico
il Futurismo svolge una funzione di rilievo
nel rivoluzionare il linguaggio
e nel tendere all’integrazione fra le arti:
è a partire dal 1910 che si susseguono infatti manifesti
di pittura, letteratura, musica, architettura, scultura, teatro, cinema, danza,
manifesti che influenzano tutta l’arte europea del Novecento

Leggo sui giornali peana a questo centenario ma,
a essere attenti, più che celebrarne il compleanno
partendo dal primo manifesto guerrafondaio
ci sarebbe forse da riferirsi ad altro.
Ad esempio al Manifesto tecnico della letteratura futurista,
che è del 1912 e teorizza le parole in libertà,
oppure a Lo splendore geometrico e meccanico e

la sensibilità numerica (1914),
dove Marinetti propone l’uso di diversi caratteri
per evidenziare la valenza iconica di parole e caratteri alfabetici

e tipografici.

A essere attenti,
dicevo, ma pensandoci bene anche questa è attenzione.
Dipende solo da cosa si guarda.

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20.2.09

Ricettario della memoria

“Non si sa di nessuno che sia riuscito a sedurre con ciò che aveva offerto da mangiare, ma esiste un lungo elenco di coloro che hanno sedotto spiegando quello che si stava per mangiare”
(Manuel Vazquez Montalban – Ricette Immortali)

Corso di scrittura creativa a base di ricette e ricordi…
Presso la biblioteca comunale di San Donato Milanese si terranno quattro incontri dedicati alla scrittura creativa per svegliare i sensi, imparare a essere attenti, riscoprire le parole per creare personaggi e racconti. Il filo di Arianna di queste serate sarà il binomio cibo-scrittura come canale privilegiato per sviluppare un’idea creativa e una storia.

La partecipazione al corso è gratuita. È necessaria l’iscrizione.


Quando

4, 11, 18, 25 marzo

Dove
Biblioteca comunale Simona Orlandi – San Donato Milanese
Via Martiri di Cefalonia 51/B
Tel. 02- 52772400
E-mail: sandonato@bibliomilanoest.it

Per maggiori informazioni
Sistema Bibliotecario Milano - Est

Magiche Lettere... Lettere... Magiche!

Per riscoprire il piacere e la magia che evoca la Lettera e il Romanzo Epistolare.
Presso la Biblioteca di Sesto Ulteriano si terranno cinque incontri – tenuti dalla dottoressa Paola Buonacasa - dedicati al Romanzo Epistolare come dimensione originale di una lettura e una scrittura consapevole e creativa.

La partecipazione agli incontri è gratuita. È necessaria l’iscrizione.

Quando

5, 12, 19, 26 marzo
2 aprile

Dove

Biblioteca di Sesto Ulteriano
Via Lombardi, 8 – Comune di San Giuliano Milanese

Per maggiori informazioni

Sistema Bibliotecario Milano - Est

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18.2.09

In ogni momento di difficoltà si può essere ottimisti o pessimisti. Ciò che diciamo e scriviamo lascia inesorabilmente trasparire, come è giusto che sia, il nostro stato d’animo.
Se apro un giornale, il nero dell’inchiostro sembra ingoiare il poco bianco delle pagine rendendole inevitabilmente tutte nere. Il pessimismo regna sovrano, il catastrofismo rappresenta la regola, l’impotenza prende il sopravvento.
Sono tornato da poco da un viaggio negli USA dove ho avuto la fortuna di assistere alla convention dei dealer auto american. In una sala gremita di oltre quindicimila persone si sono alternati illustri personaggi tra i quali gli ex presidenti George Bush senior e Bill Clinton.
Non vi era l’euforia delle passate edizioni contraddistinte da annate record in termini di business ma proprio da coloro che hanno a lungo governato un paese difficile come gli USA, sono arrivati messaggi chiari e che meritano qualche parola di commento.
Il primo dei messaggi, per quanto “tecnico” ha in se un insegnamento: back to basic. Che senso ha in un momento congiunturale difficile utilizzare le proprie risorse, materiali ed immateriali, per cose che nessuno pagherà? Allora è necessario concentrarsi sulle cose semplici, quelle che si sanno fare meglio, quelle per le quali nessuno può insegnarci niente.
Il secondo è pragmatico e ottimista: ce l’abbiamo sempre fatta, perché non dovremmo farcela anche adesso?
Pragmatismo ed ottimismo ecco cosa serve. Realismo aggiungo io. Certamente non serve abbattersi, chinare il capo, assumere la posizione d’urto ed aspettare che l’aereo si schianti. Forse neanche reagire è possibile perché o non si hanno le forze o non si sa in che direzione andare. Perlomeno si può affrontare il domani con un piglio diverso, con la voglia e la consapevolezza di potercela fare.Le parole in tutto questo hanno un valore importante. Molto di più che in normale periodo. L’importante è saperle usare.

17.2.09

IERI, OGGI, DOMANI

Come sta cambiando il linguaggio nella Pubblica Amministrazione?
Questo il tema del workshop Dalla redazione alla relazione che si terrà il prossimo 23 febbraio presso il Palazzo Isimbardi della Provincia di Milano: un'occasione di confronto tra diverse realtà, pubbliche e private, sulle loro esperienze nell'ambito del business writing.

Non mancate!

DOVE: Palazzo Isimbardi - Sala Affreschi, Via Vivaio 1, Milano
QUANDO: lunedì 23 febbraio ore 9.00

Per saperne di più Provincia di Milano

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6.2.09

Pubblico ludibrio

«Quando leggo il giornale
mi sento trasformato in opinione pubblica».
[I.Svevo, La coscienza di Zeno]

Viste le prime pagine,
lecito chiedersi se valga la pena leggere i giornali,
ultimamente.
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2.2.09

7º comandamento: NON RUBARE

"Cosa è stato rubato e continua a essere rubato alle donne?"

Questo il tema della settima serata dell'iniziativa "I comandamenti delle donne" organizzata dall'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano.
Un'occasione per parlare della donna, del suo ruolo nella famiglia, nella società e nel lavoro.

Non mancate!

Dove: Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci - Milano
Quando: martedì 3 febbraio, ore 18:00
Ingresso libero fino a esaurimento posti

1.2.09

Con sobrietà

In questo bel fine settimana ho conosciuto persone nuove,
ma soprattutto ho incontrato amici.
Insieme ci siamo confrontati su diversi argomenti, e abbiamo
tra l’altro analizzato un film che parla di giustizia.
Giustizia intesa non solo come principio etico né (tanto meno)

come virtù cardinale,
quanto, piuttosto, come facoltà di applicare le leggi.

Ora, nel mio giretto sul web,
incrocio un’
intervista a Luigi Scotti,
ministro di Grazia e Giustizia nell´ultimo governo Prodi,
magistrato e oggi assessore alla Legalità e alla Trasparenza

del Comune di Napoli e, al di là dell’agone giudiziario
che infervora ambienti politici e no,
quello che mi fa pensare nelle sue parole

è quel non condividere ogni «tentativo di strizzare l´occhio
al pubblico, mentre si scrivono atti giudiziari».

Scotti asserisce di non gradire il ricorso continuo alla metafora
e simili: «qui non si tratta di scelte di prosa,
quanto di rispetto del proprio ruolo istituzionale.
Il magistrato sia stringato ed efficace nella trattazione;
e sobrio nel linguaggio».

Il resto, vale a dire il ricorso alle figure letterarie,
è per lui «Usurpazione degli strumenti di altri».
«Espressioni che non appartengono al linguaggio giuridico,
ma tutt´al più a quello dei sociologi, degli storici,
degli analisti di un dato contesto urbano.
Di contro, la neutralità della figura del magistrato
dovrebbe essere provata dalla forma in cui si esprime»:
oggettiva.

Con tutta la stima e il rispetto per le affermazioni di quest’uomo,
continuo a chiedermi quanto i fatti riescano a essere sobri
(figuriamoci dunque la loro interpretazione e, tanto più,

la loro estensione in parole).
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