31.1.07

Ridendo e scherzando

The School for Scandal di Richard Brinsley Sheridan
è forse il capolavoro della settecentesca “Comedy of Manners”.
«Arrrgh… ancora la scuola!» lamenterà qualcuno, fuorviato dal titolo.
No, no, nella commedia di Sheridan la satira è rivolta ad altro:
alla società del tempo, tronfia di nababbi, gossip,
false amicizie, millantato amore.

Oltre a quest’opera, poco rimane di Sheridan,
anche se molti ricordano la sua arguzia grazie alla nota massima:
"La coscienza non ha a che fare con la galanteria
più di quanto non ne abbia con la politica".

E in effetti proprio queste sue parole mi sono balzate in mente stamani,
quando ho visto «Repubblica» e, in apertura, una bella
lettera
che punta il dito laddove, di norma, sono puntati i riflettori.

Ridendo e scherzando che male ti fo?
La risposta naturalmente non si è fatta attendere.
Giganteggia sullo sfondo la sagoma della dignità.

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28.1.07

Tra redazione e relazione: come le banche possono migliorare i rapporti con la stampa

49 direttori di banca si riuniscono per discutere di come comunicare con i giornalisti.
Beh, che ne dite? È già una notizia, vero? Forse chi dirige i centri del potere economico sta capendo che non possono più stare là dietro a contare i soldi? che i clienti hanno bisogno di informazioni, di tranquillità, e non solo di obbligazioni e di estratti conto?
Enrico Cuccia avrebbe potuto cominciare a ricredersi sul suo pensiero: “Per un banchiere è meno grave scappare con la cassa che parlare con un giornalista”.

In un settore che fa della riservatezza uno dei propri valori fondanti, a volte anche confondendola con la reticenza, se i dirigenti degli istituti di credito si fermano a riflettere su come costruire migliori relazioni con i media, è di certo un segnale positivo.

È successo il 26 gennaio ad Avio, in provincia di Trento, nel convegno dal titolo Tra redazione e relazione, organizzato da Asdir, l’associazione che riunisce i direttori delle 49 Casse rurali del Trentino.

A portare le proprie esperienze nel convegno sono stati, oltre a me (Alessandro Lucchini), il mio amico Claudio Maffei, per molti anni presidente della Ferpi, Federazione relazioni pubbliche italiana, e Walter Liber, capoufficio stampa e comunicazione della Federazione Trentina della Cooperazione.

“Tutti i giorni - ha osservato Marco Gabrielli, presidente Asdir - noi svolgiamo delle azioni. Ogni volta, queste generano reazioni. A volte sono facili da controllare, a volte meno. Il loro effetto, comunque, è sempre nostra responsabilità.
È importante per noi saper comunicare in modo chiaro, diretto, coerente, per evitare equivoci e aumentare l’efficacia delle nostre scelte. Soprattutto con i media, veicoli e amplificatori dei nostri messaggi. Ed è altrettanto importante, oltre alla redazione dei testi, curare la relazione con i giornalisti. Una relazione fondata su fiducia, collaborazione e interesse reciproco. Sia quando i giornalisti cercano noi, sia quando noi cerchiamo loro.”

Dal dibattito sono emerse alcune linee guida, riassunte al termine in
7 consigli chiave per redazioni e relazioni di successo:

1) ogni vuoto chiede di essere riempito: i “silenzi stampa” generano spesso equivoci e fantasie da parte dei media;
2) ogni notizia smentita è una notizia data due volte: di fronte a un’imprecisione giornalistica esiste il diritto alla rettifica, è vero, ma è molto più efficace, ad acque calme, uno “speciale” che presenta la situazione in modo diverso e guida l’opinione pubblica alla verità;
3) il più bel comunicato stampa è un “formulario”: chi ha fatto che cosa, quando, dove e perché;
4) diamo al giornalista ciò che serve a lui, non ciò che serve a noi;
5) rispettiamo i confini tra le professionalità di chi genera le notizie e di chi le diffonde;
6) creiamo e teniamo aggiornata una lista di domande frequenti, comprese le nasty question, ossia le domande scabrose, che noi non vorremmo mai farci, tanto meno farci fare, ma che sono invece le preferite dai giornalisti;
7) costruiamo relazioni di fiducia con i media: non viviamoli come antagonisti, ma come alleati.

Ovvio che il percorso è solo iniziato.


P.S. 49 è un numero magico: sono 49 i racconti di Hemingway, buon modello per chi riflette sullo scrivere; e sono 49 gli autori della “Magia”.
Segno ben augurale, direttori, carpete diem!

27.1.07

“Non l'ho mai fatto prima, e non lo farò mai più.”

“Non l'ho mai fatto prima, e non lo farò mai più.”
Così inizia la mail che ho ricevuto or ora da Giulio Mozzi con la formula “undisclosed-recipients” (tutti gli indirizzi in rubrica).
Dio bono, uno spamming fatto una sola volta nella vita, e scusandosi per il disturbo, deve valerne la pena!
Giulio ci gira la recensione del libro di Rossella Messina "Pensavopeggio" pubblicato da Sironi, apparsa in "Repubblica" di oggi, sabato 27 gennaio.
Grazie Giulio, hai ragione, ne valeva la pena. Seguo il tuo esempio, e la giro a tutto i nostri lettori.

PS. prima di leggere dei cento dialoghi, val la pena anche di riflettere qualche secondo sulle regole anti-spamming e relative eccezioni.

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CENTO DIALOGHI SU LUI, LEI, L'AMICA
di Stefano Bartezzaghi

L’ironia dovrebbe nutrirsi di distacco, ma spesso la tastiera del computer non dista abbastanza dal cesto della biancheria sporca: così alle scritture della Rete, in particolare ai blog e ai libri da essi derivati, capita di mettere in scena commedie dell’io in presa diretta, diari umoristici di sventure domestico-amorose e di furori astratti e concreti che se proprio non si è il Pontormo risulteranno magari divertenti ma certo non molto interessanti.
Non è questo il caso di Rossella Messina che nel suo blog (http://pensavopeggio.splinder.com) e nel libro che ne ha tratto "Pensavopeggio" (Sironi Editore, pp. 160, 9 euro) compie un’operazione da fumettista o da sceneggiatrice. Cento dialoghi su amori, amorazzi e vita quotidiana, dove "lui", "lei", "un’amica" sono tipi ideali, impegnati in schermaglie paradossali (Lei: "Ultimamente mi maltratti". Lui: "Non dire cazzate"), approcci da rimorchio con sbandata (Un Lui: "Ti hanno mai detto che sei bella?". Una Lei: "Sì". Un Lui: "Davvero?"), strategie rovinose (L’amica: "Non dirmi che hai telefonato tu…". Lei: "Non chiamava da cinque mesi, era quello che voleva").
Comici e acuti, fulminanti o più articolati, questi frammenti di un’incessante conversazione amorosa sono irrevocabilmente attratti dal destino assurdo di ogni vicenda umana. Deformano, come si indovina, vicende realmente accadute, ma il loro realismo non è raggiunto a patetici colpi di "io": sono pattern condivisi, interazioni tipiche, lapsus e gaffe ricorrenti, mentalità diffuse. Il sense of humour è una delle bussole migliori per aggirare gli scogli dell’incomprensione, e attraversare le lontananze siderali create dalle convivenze.
L’esilarante libro di Rossella Messina sorprende perché dà più di quello che promette e meno di quello che minaccia: la risata arriva sempre assieme a un pensiero, e sempre sprovvista di vacua consolazione.

25.1.07

A proposito di HUMANLIKE INTERACTION...


Dal sito dell'URP della Provincia di Milano, un esempio efficace di “humanlike interaction” ;-)
http://urp.provincia.milano.it/

Un concorso di CONCEPT DESIGN davvero innovativo!

In occasione della conferenza Frontiers of Interaction che si terrà il 28 giugno a Milano, Idearium.org e Kallideas hanno unito le loro forze per indire un concorso di Concept Design.

È mirato a una sempre migliore innovazione nell’assistenza virtuale e si rivolge a studenti, aziende e gruppi informali interessati alla possibilità di sfruttare la Humanlike Interaction: l’"assistenza virtuale simil-umana".

Quattro saranno i lavori scelti e presentati sul palco delle “Frontiere”, e verrà assegnato a ciascun vincitore un premio di mille euro.

Allora in bocca al lupo, e… al lavoro!!

Per saperne di più:
http://www.idearium.org/2007/01/23/1000-euro-per-la-migliore-humanlike-interaction/#more-279
http://www.kallideas.it/

16.1.07

E' in Italia il futuro di Yahoo Research

La società americana ha avviato un progetto con l'Università di Pisa, che fornirà le tecnologie per una nuova generazione di motori di ricerca.
E' al via il gruppo di lavoro, coordinato da Paolo Ferragina - professore all'Università di Pisa, ricercatore e docente della Palestra della scrittura.
Ricerche sul web più efficaci e in grado di fornire soluzioni e risposte sempre più personalizzate. E' su questo che i ricercatori nostri connazionali stanno lavorando.

Da Repubblica Affari&Finanza, 8 gennaio 2007
Per leggere l'articolo:
http://rassegnastampa.unipi.it/rassegna/archivio/2007/01/08SIC1230.PDF

Conservare il senso della realtà

«Nessuno può capire il prossimo se non riesce a identificarsi con lui»
Francesco Alberoni

Ogni lunedì sul Corriere della Sera, Francesco Alberoni scrive il suo “post”. Tratta di attualità, ponendo l’accento su quelle componenti emotive che ci accompagnano in ogni situazione, e alle quali spesso non diamo l’attenzione dovuta.

Il suo messaggio è: ascolta e conoscerai!
La capacità di ascoltare è un dono che non tutti sanno coltivare, ma sembra essere un buon metodo per valutare meglio la realtà. Tendere al prossimo, cercare di mettersi nei suoi panni, essere curiosi, viaggiare per paesi nuovi o per strade conosciute, ma sempre con occhi e orecchie aperti, sono i gesti più sani per uscire dal proprio piccolo mondo protetto, e abitudinario, e per conoscerne e crearne di nuovi e infiniti.

Accogli ciò che è nuovo, ciò che è diverso da te, apri il cuore alla comprensione, crea attitudini e affinità, attraverso parole attente e sensi sempre accesi.
Ci vuole pazienza, ma così avrai davanti agli occhi non più una realtà limitata da paure e convinzioni, ma molteplici visioni, ricche di sfumature e sfaccettature. Per scoprire il mondo, ma anche per scoprire qualcosa di te che non ti aspettavi.

10.1.07

Scrivere per essere trovati

Un po’ di numeri per iniziare bene l’anno nuovo (ce li regala Jean-Marc Hardy su Redaction.be).

I motori di ricerca generano una buona parte delle visite al nostro sito: in media tra il 30 e il 50%. E, fin qui, niente di nuovo.

Ma un buon referenziamento non basta per garantire un traffico regolare sulle nostre pagine: deve essere ottimo.

Secondo uno studio realizzato da iProspect, infatti, solo nel 23% dei casi gli utenti decidono di esplorare la seconda pagina dei risultati (e quindi di andare oltre la decima voce individuata).
Per alcuni ricercatori di Stanford e Cornell, poi, il 42% degli internauti sceglie di cliccare sul primo risultato della lista. Mentre, dal secondo, il numero di clic scende drasticamente: 16%, 10% e 5% rispettivamente per la seconda, terza e quarta posizione.

7.1.07

Il cuoco, la polvere magica e la scrittura

C’era una volta un cuoco che andava in giro per i paesi della contea a insegnare ricette di piatti saporiti. Era un cuoco famoso per una polvere magica che rendeva squisiti i suoi piatti. Ogni paese aspettava con trepidazione e curiosità la sua venuta, sicuri di imparare qualcosa di nuovo. Era infatti molto creativo e sapeva bene usare le diverse risorse nei diversi luoghi.

Nei paesi dei pescatori insegnava a pescare e a cucinare il pesce, nel paese dei cacciatori a cacciare e a cucinare la carne, nel paese di agricoltori a coltivare la terra e a cucinare le verdure.

Un giorno arrivò in un paese povero, dove decise di insegnare la ricetta del minestrone.
Andò nella piazza del paese con la sua grande pentola dove mise l’acqua, un po’ di sale e la sua polvere d’oro, ingrediente magico che rendeva squisiti i suoi piatti.

Dopo un po’ assaggiò e disse, come tra sé e sé, che mancava una cipolla. Subito uno che aveva sentito corse a casa a prendere una cipolla. Arrivata la cipolla, il cuoco la mise nella pentola. Dopo un po’ assaggiò di nuovo e disse “Uhm, mancherebbe una patata”: un altro si precipitò a prendere una patata, e lui la mise nella pentola. Dopo un po’ assaggiò di nuovo e disse, “Uhm, mancherebbe una carota” e un altro fu ben felice di contribuire con la sua carota.

Poi, man mano, si accorse che mancava un peperone, una zucchina, un po’ di prezzemolo, uno spicchio d’aglio e così via, sino a quando fu soddisfatto del sapore del minestrone. Era proprio squisito. Gli abitanti lo gustarono e ognuno disse che non aveva mai mangiato un minestrone così buono, tutto merito della polvere magica del cuoco.
Lui invece sapeva che il merito era un altro. Ma questo era il suo segreto.

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Questo racconto è tratto dal libro di Consuelo Casula Giardinieri, principesse, porcospini: metafore per l’evoluzione personale e professionale (Franco Angeli, 2002). Ci serve ad augurare buon anno ai nostri lettori con un invito: questo blog è come il minestrone del cuoco. Se volete arricchirlo con i vostri gustosi pensieri, potete scrivere dei commenti a ogni post. Se poi volete impegnarvi un po’ di più, e firmare dei post, scrivete a Simona, docente della Palestra e nostra colonna organizzativa: simona.pallai@palestradellascrittura.it

Forza, sotto con i sapori.