26.2.08

E chissà come sarà lui, domani

.
Lena non è una baby sitter e neanche una fidanzata,
ma si occuperà di tuo figlio,
e lo farà con l’ascolto.

Giorno per giorno gli starà accanto,
in particolare monitorerà le parole pronunciate
nell’ambiente in cui il pupo vive
e – in proporzione – quelle che egli farà sue,
registrandone i progressi verbali.

Perché LENA, acronimo di “language environment analysis”,
è un termometro verbale che può seguire il piccino
dalla lallazione in poi.

Non credo basterà accomodare
il pupo davanti al televisore
per far sì che possa assimilarne il blabla
e sappia – conseguentemente – riproporlo.

Ma forse mi sbaglio,
e questo nuovo promotore di ansia
(o ammansitore di coscienze,
o generatore di complessi di superiorità,
dipende) sarà forse un domani
il primo tutor dei nostri figli.
.

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25.2.08

Magia, metafore, cucina e memoria

Due segnalazioni di seminari intorno alla scrittura. Diciamo “intorno”, perché si parte da lì, per vagare anche altrove.

Linguaggio scritto e metafore
Parole, parole, parole. Il linguaggio in realtà è molto di più. E la comunicazione? Che sia scritta o raccontata, anche il paraverbale e il non verbale entrano in gioco. In due serate Arianna Vetrugno invita a giocare, insieme, col linguaggio, a sperimentare per migliorare la comunicazione, dalle metafore alle email.
A Milano, martedì 4 e 18 marzo dalle 20 alle 23,00, ci si potrà allenare a costruire racconti da usare in diversi ambiti (formazione, relazioni, sport, lavoro e altri ancora), con bambini e adulti, e a scrivere email più adatte ai lettori e alle proprie relazioni personali e professionali.
Utili strumenti e tecniche che, uniti ad efficacia e flessibilità, sono riferimenti concreti da cui e a cui attingere per la comunicazione nella vita privata e nel lavoro.

Ricettario della memoria
“Non si sa di nessuno che sia riuscito a sedurre con ciò che aveva offerto da mangiare, ma esiste un lungo elenco di coloro che hanno sedotto spiegando quello che si stava per mangiare.” Così Manuel Vazquez Montalban nelle sue “Ricette immorali”.
A quel pensiero s’ispira il “Ricettario della memoria”, il ciclo di incontri di scrittura creativa a base di ricette e ricordi tenuto da Paola Buonacasa nella Biblioteca di Sesto Ulteriano, appena fuori Milano (sud), via Lombardi 8, in quattro venerdì sera: 7 marzo, 14 marzo, 28 marzo e 11 aprile, dalle 21 alle 22,30.
La parola ricetta, dal latino "recepita”, significa ciò che si riceve, un’eredità che vive nella nostra memoria da condividere con altri. Dunque, uno spazio per costruire un diario di ricordi, ingredienti e trucchi del mestiere. Uno spazio in cui la scrittura diventa strumento per svegliare i sensi, imparare a essere attenti, riscoprire le parole per creare personaggi e racconti.
Si leggeranno e commenteranno brani di autori che usano la magia del cibo per costruire storie entusiasmanti. Ogni partecipante potrà descrivere una propria ricetta raccontandola insieme a ricordi, luoghi e avvenimenti che l’hanno accompagnata verificando come da un’idea creativa si passi al racconto. Alla fine, chi vorrà potrà cucinare la propria ricetta del cuore, potrà scriverla, leggerla, raccontarla e farla gustare a tutti. Una vera scorpacciata di emozioni. Info: Biblioteca di Sesto Ulteriano 02/ 98280801 - sestoulteriano@bibliomilanoest.it

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23.2.08

Antiche, nuove, scritte, impressionanti

.
Soggetto: le parole
su «la Repubblica» di oggi.

Antiche, certe di Bertinotti e Rizzo,
rispettivamente secondo Augias e Serra che, nelle proprie rubriche, imputano al momento durissimo della campagna elettorale
l’urgenza di raggranellare tutto il possibile elettorato
potenziale con parole d’ordine (Augias),
lontane da ogni minimo sforzo di evoluzione linguistica
(che è anche evoluzione psicologica)
, rincara Serra,
con la conclusione che si può morire di trasformismo,
ma anche di noia
.

Rischio che sembra non correre il cardinale Tettamanzi,
che dialoga su YouTube,
rispondendo in video alle domande che i fedeli
gli fanno arrivare via mail:
modalità e parole anche nuove,
o, meglio, (di questi tempi) inaspettate.

Faccia nuova, intelligenza fine, idee chiare,
parole anche scritte, quelle di Gianrico Carofiglio,
magistrato e autore di legal thriller e saggi,
che per il suo viaggio nella politica
tra l’altro si dà due regole:
non perdere il contatto con il mondo reale,
(…) e scrivere ogni giorno.

Impressionanti, infine,
le parole di Obama: nel senso proprio che sanno
impressionare, ma non basta:
grazie alle parole scelte con cura,
all’oratoria, al modo in cui affronta l´audience.
Sembra un attore di Hollywood,
la sua immagine vende bene:
ma è sostanzialmente una strategia di marketing
.
A dirlo è Noam Chomsky,
uno che di parole se ne intende.


Spunti per parole leggere
(e assennate).
.

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21.2.08

Luisa Carrada - IL MESTIERE DI SCRIVERE

Un "manuale di scrittura raccontato" (come lo definisce l'autrice) per orientarsi in un mondo, quello della scrittura, in continua espansione. Un mondo che chiede a chi scrive per lavoro di essere continuamente aggiornato, di conoscere sempre tecniche nuove e di avere sempre nuove fonti di ispirazione.

L'autrice usa la sua esperienza e la sua abilità di scrittrice professionale per analizzare la parola scritta, dal suo aspetto visivo fino all'aspetto più profondo, il ritmo; fa una panoramica degli strumenti oggi utilizzati in azienda e illustra la situazione della scrittura professionale in Italia.

Un libro per tutti coloro che usano la scrittura quotidiamente per lavoro e desiderano scrivere nel modo più semplice ed efficace.

Luisa Carrada
IL MESTIERE DI SCRIVERE
Le parole al lavoro, tra carta e web
Apogeo, febbraio 2008

20.2.08

A volte non basta scriverne...

Bisogna anche parlarne. Di tutto, anche di scienza. Ecco perché, da qualche tempo, a Firenze (e in altre città italiane) sono nati i "caffè scientifici": dibattiti pubblici su argomenti scientifici e tecnologici, che si svolgono non in una sala conferenze o in un'aula universitaria, ma in un bar, o in un locale, dove i presenti, oltre a discutere, dibattere e fare domande agli esperti di turno, possono anche sorseggiare una birra o scaldarsi con un tè. Il tutto alla presenza di un moderatore, che presenta, gestisce e anima il dibattito.

Una formula mutuata da esempi d'oltralpe (in Francia, dove sono nati, i caffè scientifici hanno una lunga tradizione) e d'oltre Manica, che anche in Italia ha i suoi estimatori e sostenitori.

Un caffè-scienza, proprio per come è concepito, serve a portare la scienza e chi la fa in mezzo alla gente, in modo che questa possa capire, fare domande, proporre alternative. Insomma, un modo per trasformare il pubblico, da oggetto passivo del progresso scientifico e tecnologico, a soggetto partecipe e direttamente coinvolto.

Ma il caffè-scienza è anche un importante banco di prova dell'efficacia della comunicazione scientifica. Perché gli esperti che intervengono vengono invitati a usare un linguaggio semplice, chiaro e privo di ambiguità o tecnicismi. Senza slide, computer o altri supporti tecnologici, ma con la sola forza della parola. Un bell'esercizio - oltre che utile - anche per loro, non c'è dubbio.

Per domani sera (giovedì 21 febbraio) a Firenze l'associazione culturale Caffè-Scienza ha organizzato un dibattito intitolato: "Idrogeno: energia pulita?" La partecipazione è libera e gratuita. Chi passa da Firenze è invitato. Per informazioni su questa e su tutte le altre iniziative promosse dai caffè scientifici italiani, potete visitare il sito: http://www.caffescienza.it/.

--
PS Prima del dibattito vero e proprio, due attrici presenteranno un monologo/dialogo liberamente ispirato al racconto "Idrogeno", tratto da "Il sistema periodico" di Primo Levi. Uno degli esempi più belli di come la conoscenza scientifica possa trasformarsi in letteratura.

Scartando il cioccolatino delle risposte

.
Lodolinda è una bambina che ama molto disegnare.
Quando è di buon umore disegna farfalle celesti e arancione
su tulipani rossi e gialli; quando è arrabbiata disegna

pipistrelli viola e coccodrilli verdi;
quando ha voglia di piangere disegna salici piangenti
sotto la luna. Quando ha voglia di rompere tutto,
disegna una nave pirata che spara un colpo di cannone
contro una torre sulla riva del mare,
e la torre si spezza in due come un grissino.

Sono le righe iniziali di un testo di Italo Calvino,
I disegni arrabbiati.

Valter Deon ne parla come esempio di testo ricco e
complesso, capace di suscitare domande nei giovani
studenti, e lo fa riportando le prove Invalsi
(l’ente di ricerca che rileva l’apprendimento scolastico),
nell’ambito del suo intervento al XV Convegno Nazionale
GISCEL, che si terrà a Milano dal 6 all’8 marzo.

L’intervento, per ora in rete insieme ad altri
sotto forma di abstract,
si incentra sull’interrogabilità del testo:
“non tutti i testi si fanno interrogare allo stesso modo
e non tutti i testi suscitano buone domande”.

Specificamente riferito ai testi letterari,
il principio può altrettanto bene applicarsi a vari
generi di comunicazione.
Saper fare (e sapersi fare) domande, del resto,
è una competenza che la scuola stessa è chiamata a insegnare,
ma che a volte è disertata.
Accontentarsi di prontuari di risposte,
saperi confezionati e rassicuranti,
soggiace all’intelligenza binaria di cui già parlammo.

Così, al di là dell’intensità delle singole parole,
dell’emozione che sono capaci di titillare,
nei prossimi mesi sarà stimolante
prestare attenzione alle domande
che testi e discorsi sapranno suscitarci.
.

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19.2.08

Elezioni? È tempo di Wiki Democracy

Sei stanco e deluso della politica lontana dalla gente? Vorresti poter scrivere tu il programma del tuo partito favorito? Sei nel posto giusto!”.

E ancora:"Wiki Democracy è un ambiente collaborativo e democratico per la stesura e revisione di programmi politici, con partecipazione dal basso, non governato né controllato dai partiti, il cui obiettivo è riportare ai partiti un contenuto generato dai loro elettori con proposte e iniziative di programma politico. Detto in parole povere, far sapere ai partiti cosa pensano i loro elettori che abitano la rete ”.
(i bold sono tutti originali)

L’idea è di Stefano Quintarelli, imprenditore delle telecomunicazioni e blogger: una massa critica democratica che, attraverso la flessibilità dei wiki, incida sui modi e soprattutto sui contenuti dell'agenda elettorale.

In odore di elezioni, si scatenano anche i blog: tra i tanti, io terrò d'occhio quello di Antonio Di Pietro, La nuova stagione veltroniana e le iniziative Per il partito della libertà.

E voi?

18.2.08

MORE THAN ZERO crossmedia festival

Cercarsi creativi per la multimedialità: questo lo slogan della prima edizione del festival MORE THAN ZERO crossmedia festival, che si terrà a Milano, dal 27 al 29 marzo 2008, a Palazzo Affari ai Giureconsulti.

MORE THAN ZERO Crossmedia festival è il primo festival italiano dedicato ai nuovi contenuti creativi crossmedia e ispirato alla filosofia della convergenza fra tutte le piattaforme - da quelle più tradizionali (tv, cinema) ai nuovi media digitali ed, in particolare la rete, il broadband e i telefonini.

Il festival si propone come luogo di incontro per chi progetta e realizza contenuti e chi cerca nuove soluzioni di creatività e tecnologia crossmediale.

Per saperne di più MORE THAN ZERO

17.2.08

Per avventura






Abbiamo iniziato: il verbo non è specificato,
ed è meglio non chiederlo,
ché spunterebbe dal cappello magari un 30 febbraio or sono.
una grande avventura rivoluzionaria: all’enfasi siamo vaccinati.
Ma sull’avventura rivoluzionaria iniziano a drizzarcisi le orecchie:
avventura o rivoluzione?
Sì, perché, insomma, rivoluzione da sola forse spaventerebbe i benpensanti, ma avventura ridicolizza direttamente il fine:
si sa che è sinonimo di un qualcosa di frivolo,
che ha un esito incerto, frutto del caso, appunto:
non sarà un'avventura, non può essere soltanto una primavera
questo amore non è una stella che al mattino se ne va

cantava pure Battisti: amore vs avventura? ah be’…
Per far sì: gli italiani, tutti, devono sapere qual è la risposta: .
Tutti, ancora l’indefinito con rinforzo: insieme,
non abbia qualcuno a scampare dalla comitiva.
Per cambiare l’Italia: e qui, come dargli torto?

Quindi senza indugio né sospetto, clicca sul banner sottostante:
il gazebo è "super",
estensione personalistica,
d’altronde.
.

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14.2.08

Guardami dentro gli occhi


Si è appena celebrato il Safer Internet Day:
promosso da Save the Children,
organizzazione internazionale per la difesa
e la promozione dei diritti dei bambini,
ha fornito un’occasione in più per discutere sulla sicurezza
di bambini e adolescenti nel mondo del social network,
cioè dei portali dove si fa amicizia
e si scambiano esperienze virtuali,
che virtuali talvolta rimangono fino a un certo punto.

Sono dati ormai diffusi quelli che evidenziano come il 25 %
degli adolescenti, navigando in rete,
incappi in contatti con adulti,
che spesso si presentano sotto spoglie mentite e
tutt’altro che disinteressate.

L’obiettivo dell’iniziativa è quello di responsabilizzare
i fornitori di servizi, definendo un codice di autoregolamentazione
valido per tutti, e di coinvolgere alla tutela dei minori
media, istituzioni, famiglia, scuola.

Analogo progetto è quello di Vodafone,
sempre in collaborazione con Save the children,
con il patrocinio del Ministero delle Comunicazioni
e la collaborazione della Polizia Postale e delle Comunicazioni.
È focalizzato sull’uso responsabile del cellulare
e rivolto espressamente ai genitori:
“Per aiutarti a capire meglio il linguaggio di tuo figlio”.

Ne è nata una guida, che spiega agli adulti abitudini e codice
da tempo in uso tra gli adolescenti,
e che significativamente si intitola:
CVD NN HAI CPT QST TXT :)

Che tu, come volevasi dimostrare,
non abbia capito questo testo,
se è vero, e se sei genitore,
ti ghiaccia.

Ti ghiaccia perché in un attimo percepisci la distanza
tra due modi di comunicare, vale a dire tra due mondi,
e se è possibile che qualche volta tu l’abbia sottovalutata,
senti che fai bene a non tralasciare, ora.

- Che sarà mai una guida?!! - può venir voglia di minimizzare.
Perché minima è, vero, ma essenziale.
E ti offre uno sguardo più preparato
a intuire le stratificazioni comunicative di una generazione
che non è solo un’elefantesca tribù.
.

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13.2.08

Nella giungla delle etichette

Così si intitola l’articolo di Jenner Meletti oggi su la Repubblica.it.

Un’indagine sui prodotti che ogni giorno compriamo al supermercato
per scoprire le piccole grandi bugie dell'industria alimentare.

Pare infatti – e noi ne abbiamo parlato sullo scorso numero di DM&C – che, oltre a una bella lente di ingrandimento, nel carrello bisognerebbe infilarci pure un esperto: immagini ingannevoli, valori nutrizionali incomprensibili, indicazioni che - quando ci sono - sfidano l'intelligenza e la pazienza del lettore.

Eppure le regole esistono: già nel 2002 un apposito regolamento europeo recitava che "etichettatura, pubblicità, presentazione, compresi forma, aspetto, confezionamento e informazioni non debbono trarre in inganno il consumatore".

Ma perché quando i consumatori hanno chiesto di conoscere l'origine dei prodotti agricoli contenuti negli alimenti, la Commissione ha risposto che l'etichetta di provenienza è un “elemento volontario"?

Non stupiamoci, allora, che il tacchino Rovagnati trasformato in fette di arrosto, grammi 120, euro 2,99, abbia fatto un lungo viaggio: "Provenienza: Brasile" o se sulla confezione del Danacol della Danone ("il tuo alleato contro il colesterolo") spunti - scritta bene in piccolo - l'avvertenza: "Nel caso si stia seguendo una cura contro il colesterolo, consumare il prodotto solo sotto controllo medico".

Caro presidente, si clinostatizzi!

Caro presidente,
("caro" qui è ben più della formula di cortesia, lei ci è proprio caro)

dovesse sentir arrivare un altro malore mentre prolude sui trattati Ue, la preghiamo, non indugi in quella posizione ortostatica che, si sa, le fa fare un figurone, ma prolungata può pesare, generando episodi di ipotensione dovuti anche alla profusa sudorazione determinata dalla toga accademica.

Come? come? non le è chiaro? beh, presidente, tiri le orecchie al suo portavoce, che così si è espresso sul suo malore all'università di Trento.
Dunque, per favore, si clinostatizzi.
Oh, scusi: si sdrai subito, vedrà che risale subito la pressione calata per il caldo e per il troppo tempo in piedi.
Un abbraccio.

P.S.: con molta umiltà, ma con fierezza, appena esce le facciamo omaggio (anche al suo portavoce) del nostro nuovo libro, Il linguaggio della salute.

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12.2.08

L’entusiasmo tra le mani

Forse non proprio quando firmi un assegno,
ma mentre scrivi quella lettera,
sigli quel contratto, verghi una lista di desiderata
sei entusiasta?

Chissà poi se il tripudio coatto del sentimento
ti vedrà tra due giorni sinceramente lì dentro
quando, penna in mano, dichiarerai:
- per sempre -

Ma se per caso ancora ti risulta che con le parole scritte
sia più facile mentire che con le pronunciate,
chiediti se quella nelle tue mani è una qualunque bic.

Perché se così non fosse,
il tuo stato d’animo può essere già in piazza.
Sistole, temperatura, tensione muscolare, pressione,
vale a dire: tutto.

Pare infatti ci attenda una penna sensibile.

Tu pensi ai notabili, agli atti internazionali,
ai documenti storici?
Io penso anche al quotidiano.
E a volte potrebbe non bastare la diplomazia.
.

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8.2.08

Diego Calzà: quante frecce al suo arco?

Non gli bastava essersi laureato con lode in ingegneria dell’informazione e dell’organizzazione. Non gli bastava diventare direttore del Laboratorio di Ingegneria Informatica ed Analisi Organizzativa dell’Università di Trento. Non gli bastava assumere la guida di eTour. Non gli bastava neanche essere il guru informatico della nostra squadra della Palestra della scrittura.

Diego Calzà colpisce ancora, stavolta con un suo nuovo corso La progettazione partecipata dei sistemi di comunicazione web nel turismo al master post laurea dell'università di Trento.

La partecipazione delle organizzazioni del turismo nei processi di innovazione tecnologica è un fattore imprescindibile nello sviluppo sostenibile.
L’area propone le tecniche per la progettazione partecipata dei sistemi di destination management (DMS), con particolare riferimento alle metodologie del participatory design scandinavo e ai fenomeni emergenti del web 2.0 (social network, Internet partecipata, marketing della comunicazione).
Il laboratorio tratta l’evoluzione dell’ultimo decennio e gli scenari del futuro; la progettazione partecipativa della tecnologia nel contesto delle reti di micro e piccole imprese; il coinvolgimento della committenza; le tecnologie e le competenze per guidare il cambiamento organizzativo


Non ci rimane che congratularci con lui!


Vai Diego!

6.2.08

La domenica del corriere

Da poco terminata a Palazzo Reale, la mostra de La Domenica del Corriere ha riscosso un notevole successo.
Ha permesso di ripercorrere novant'anni di storia nazionale, europea e mondiale. Eventi che hanno accompagnato la nostra vita e quella dei nostri avi, rese con illustrazioni sensazionali, create da grandi artisti, a partire da Achille Beltrame, passando da Walter Molino e per arrivare poi a De Gaspari e Uggeri.
Dal 1899 al 1989 lo stile è rimasto immutato. E' quello di Beltrame, che visto il successo riscosso fino al 1945, non poteva certo essere modificato, ed è stato quindi imposto ai suoi successori come filo conduttore delle domeniche degli italiani.
Ma non solo gli eventi storici (importanti le copertine realizzate nei periodi bellici, con un patriottismo talvolta calcato), ma anche quelli della vita mondata (addirittura una serie relativa alla moda: quasi dei consigli), dello spettacolo, della cronaca, dello sport e, perchè no, dei pettegolezzi.
L'esposizione è stata organizzata in ordine cronologico, mostrando come la magia del bianco e nero dei primi anni si sposi con lo splendore dei colori delle altre tavole.
Illustrazioni realizzate a mano ma che sembrano fotografie, dei quadri a china ed acquerello che lasciano a bocca aperta per la completezza di particolari.
E per far immergere l'osservatore negli eventi così raccontati, un piacevole sottofondo musicale in ogni sala.
La vera magia di una pubblicazione che tutti ricordiamo con un briciolo di malinconia.

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5.2.08

Parole con rinforzo

Dei fisiologici limiti della parola si è tante volte disquisito:
dell’importanza del tono che la supporta,
dell’incisività dell’immagine che l’affianca,
delle note percentuali che la inchiodano a una bassa,
opinabile, esaustività.

È sicuramente per rinforzare la sua potenza comunicativa
che anche in Italia approderà a marzo un format
collaudato negli States:
"il programma che non ha niente da nascondere"
darà notizie nude con conduttrici nude.
Questo è Naked News.

E già si discute delle modalità per usufruire del servizio,
dei pixel di certe inquadrature,
dei requisiti delle conduttrici.

Pare insomma che presto ci sarà modo di passare
agevolmente dalla faccia di vespa
al vitino di vespa.

De gustibus.
.

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3.2.08

"Vorrei essere nel taschino di Marini"

"In questi giorni vorrei essere nel taschino di Franco Marini".

Così mi ha detto qualche giorno fa il mio amico Paolo. Dio bono, ci vorrei stare anch'io in quel taschino (tranquillo, Paolo). Come una piccola cimice che registra parole, quelle ad alta voce e quelle a bassa voce, e anche quelle a bassissima, e quelle dentro il cuore. Chissà da quale frase, da quale accostamento di verbi sostantivi aggettivi e avverbi, nel suo dialogo interiore, è uscita una frase come quella riportata dai giornali stamattina: "C'è ancora uno spiraglio".

Penso alla bellezza del concetto di spiraglio, con quella freschezza di aria e luce che passano attraverso il muro, e la positività dell'intravedere il risultato anche in una situazione molto difficile. E penso alla tenacia del vecchio sindacalista, abituato a star lì, seduto al tavolo, ingoiando offese, disillusioni e meschinità, tritando con pazienza la voglia di sfasciare tutto, per reimpastarla di voglia di esserci e di fare, in nome di un valore più grande.

Mi piacerebbe davvero starci lì qualche minuto, nel suo taschino, presidente. Manderei giù anche quell'odore di pipa, pur di imparare qualcosa su come usare le parole in momenti difficili.
Con affetto.

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