24.3.06

Le parole di Leonardo

Da oggi e per due mesi il Castello Sforzesco espone Leonardo da Vinci:
i manoscritti in mostra ne conservano note, disegni e soprattutto parole.
Queste pagine di un uomo che si definisce sanza lettere
elencano infatti ben ottomila vocaboli in volgare.
In un’epoca di latino imperante, lui, che è proteso al futuro e chiama trombetti
gli imitatori dei classici, vuol arricchire il proprio vocabolario
per esprimersi con efficacia negli scritti di scienza e arte.
E lo fa con un occhio alle opere dotte del tempo, ma con l’altro alla sperienzia,
perché ogni nostra cognizione prencipia da sentimenti, cioè dai sensi.

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23.3.06

Alchimie da copywriter

Alcuni giorni fa una mia cara amica, copywriter di professione, ha pubblicato sul suo blog una piccola parabola (che probabilmente molti di voi conosceranno) per spiegare la sua professione ai profani (leggasi: i suoi genitori N.d.R. ;-)

Eccovi il testo.

Un bel giorno soleggiato di primavera, un uomo non vedente stava seduto sui gradini di una chiesa con un cappello ai suoi piedi e un cartello su cui era scritto: "Sono cieco, aiutatemi per favore".
Un copywriter che passeggiava lì vicino si fermò e notò che nel cappello del cieco c'era solo qualche misero spicciolo. Si chinò e versò altre monete; poi, senza chiedere il permesso dell'uomo, prese il cartello, lo girò e scrisse un'altra frase.
Quello stesso pomeriggio il copywriter tornò da quell'uomo, e vide che il suo cappello era pieno di monete da uno e due euro, e anche di qualche banconota. Il cieco riconobbe il passo dell'uomo: chiese se fosse stato lui ad aver riscritto il suo cartello e cosa avesse scritto.
Il copywriter rispose: "Niente che non fosse vero, ho solo scritto il tuo in maniera diversa". Sorrise e andò via.
Il cieco non seppe mai che sul suo cartello c'era scritto: "Oggi è primavera, e io non la posso vedere".


In un primo momento mi ha colpito la bellezza di queste parole che con grande semplicità spiegano “il mestiere di scrivere” senza tanti panegirici e circonvoluzioni.

In un secondo momento, dato che il mio sistema operativo personale pensa sempre in modalità RSR (Riflessione a Scoppio Ritardato), è partita una riflessione in merito al rovesciamento di prospettiva a cui assistiamo prima e dopo la cura del copywriter di passaggio.

Prima: il messaggio del cieco è autoreferenziale, parla di sé più a sé stesso che alle persone che gli sono intorno.
Chi legge il suo messaggio, magari mentre torna dal supermercato o corre per andare a prendere i bambini all'uscita da scuola, non è coinvolto, e quindi non partecipa al suo stato emotivo, non solo perché non colpito dalla stessa privazione fisica ma anche perché le sue parole, così scritte, lo isolano dal resto del mondo.

Dopo: la prospettiva cambia completamente.
Il nuovo messaggio parla, prima di tutto, del mondo che c'è là fuori come del luogo in cui siamo tutti: il cieco, le persone che gli passano accanto, io che ora scrivo queste parole e voi che vorrete leggerle.
Fuori ora è primavera; quel sole che occhieggia tra le fronde degli alberi davanti alla chiesa ci scalda tutti, anche il cieco, ma ora capiamo e sentiamo il “peso” della differenza che c'è tra noi e lui.
Ora siamo coinvolti e presenti perché sentiamo che il mondo che condividiamo è lo stesso e che siamo tutti qui.

Una piccola riflessione serale e un omaggio alla magia della scrittura.

C'era una volta un leone...

Mercoledì, al teatro Monteverdi di Cremona, abbiamo presentato la Magia della scrittura.
Un incontro di indubbio successo, che ha colpito nel segno, unendo diletto e intelletto. Quattro dei 49 autori hanno spiegato il contenuto del libro: dai principi della comunicazione alla letteratura e alla poesia, dal valore delle relazioni al potere della rete.
Alessandro Lucchini introduce la squadra e cita un suggestivo testo di Hemingway: differenti punti di vista aiutano ad entrare "nelle scarpe" dell'altro. Questo porta immediatamente al percorso di semplificazione “Nelle scarpe del cittadino”, intrapreso dal Comune di Cremona con la Palestra della scrittura, per avvicinare l'amministrazione comunale ai cittadini.
Interventi chiari e coinvolgenti, esempi concreti e anche un po' faceti, hanno saputo trasmettere l’importanza di far combaciare, in modo congruente, il contenuto di un messaggio e la forma in cui esso viene espresso. Così la Palestra della scrittura ha presentato non solo un testo interessante per tutti coloro che scrivono, ma anche l’impegno di una città nel costruire rapporti più efficaci con i suoi cittadini.
Svoltosi in un centro storico di rara bellezza e quiete, questo incontro è stato lo specchio di una società che può migliorarsi, dove culture e individui diversi fra loro possono trovare più punti d'avvicinamento e di accordo.

Claudia Selvetti

20.3.06

Chiaro e semplice: il nuovo blog di Emanuela Piemontese

“Scrittura; comunicazione pubblica; leggibilità e comprensibilità dei testi scritti; testi di facile lettura; tecniche di scrittura controllata; didattica della lingua; manuali di stile.”

Questo il sottotitolo del nuovo blog “Chiaro e semplice”. Ne è autrice Emanuela Piemontese, una delle più note linguiste italiane, presidente di “Parlar Chiaro. Associazione per la semplificazione della comunicazione di interesse pubblico”.

Online da pochi giorni, il blog è già carico di mordente, e di stringente attualità sul linguaggio della politica: in uno dei primi post invita a riflettere sulla qualità delle parole usate, sul numero delle parole conosciute, e sulla cura che le parole meritano in una democrazia fondata sul dialogo.

Citando Gustavo Zagrebelsky, giudice della Corte costituzionale, Emanuela ricorda che il numero di parole conosciute e usate è direttamente proporzionale al grado di sviluppo della democrazia. Più parole si conoscono, più ricca è la discussione e la vita democratica. Sapessimo pronunciare solo sì o no, saremmo pronti per i plebisciti; giungessimo solo al sì, saremmo come il gregge che può solo obbedire. Il pensiero da lì corre al potere che deriva dalla conoscenza del linguaggio, e più in là al compito di una scuola ugualitaria, condizione di democrazia.

http://chiaroesemplice.blogspot.com/

17.3.06

Citazioni storiche

Oggi voglio dedicare a questo blog una citazione, quanto mai azzeccata, che rende omaggio ad un grande della nostra storia.

“Qual'eminenza di mente fu quella di colui che s'immaginò di trovar modo di comunicare i suoi più reconditi pensieri con i vari accozzamenti di venti caratteruzzi sopra una carta.”

Galileo Galilei


www.75dpistudio.com

15.3.06

Pubblicità s-progresso.

Dopo tanto tempo torno da queste parti con una riflessione (pessimistica) sulla comunicazione pubblicitaria.
Sarà la bagarre elettorale che mi mette di cattivo umore? Mah!

Da qualche settimana la televisione trasmette la pubblicità di una macchina nella quale una signorina che fa manovra di parcheggio, vede cadere dall'alto un oggetto che, con ardire poco meno che sacrilego, sfiora l'amato bene a quattro ruote.

Noi, che abbiamo il discutibile privilegio di essere spettatori di questa storia, sappiamo che l'oggetto è una scarpa caduta da una delle finestre del palazzo sovrastante il marciapiede dove la vettura è stata appena parcheggiata.
Per quanto ne so io, almeno nei film, di solito sono due i motivi per cui capi di abbigliamento di vario genere cadono dalle finestre. Il primo: la moglie che lancia i vestiti dietro al marito cacciato di casa non fosse altro che per l'impossibilità di indossarli e perché, con pragmatismo tutto femminile, lo spazio negli armadi non è mai abbastanza.
Il secondo è che dall'altra parte di quella finestra ci siano due innamorati tanto impazienti quanto poco propensi a curarsi di dove vadano a finire gli abiti che si strappano di dosso a vicenda.

Ma esiste anche la situazione che questa pubblicità ci presenta: un tizio che arrampicato su un davanzale cerca il coraggio per buttarsi di sotto e farla finita.

E cosa fa la nostra signorina? Non illudiamoci che il suo intervento sia quello della buona samaritana di passaggio, la pubblicità-progresso è un'altra cosa.
L'importante è salvaguardare la macchina ed evitare che il disgraziato, se proprio decide che di questo mondo non ne vuole più sapere, vada a spiaccicarsi sul tettuccio alla fine del suo volo d'angelo.

Non nego di aver trovato anche divertente l'idea a livello pubblicitario ma passato il primo momento di aberrazione mentale mi è rimasto un solo aggettivo per descrivere questa piccola storia: immorale.
E subito dopo ho pensato ad un'altra storia, vera questa volta, accaduta ad una donna vigile collega di una mia cara amica.

Un giorno come tanti la sua pattuglia viene inviata ad intervenire presso un condominio della periferia milanese dove uno degli inquilini minaccia di gettarsi dalla finestra. Questa ragazza si ritrova nella stanza di quella finestra a tentare di convincere l'uomo a rinunciare.
Lei non ricorda con esattezza come sia accaduto, ma d'improvviso si è trovata a reggere quest'uomo scivolato dal davanzale a causa di un movimento convulso.
Nemmeno lei sa dire come ma lo ha salvato.

Una ragazza come tante che, per quanto robusta, non ha certo la corporatura di un armadio, è riuscita a salvare quest'uomo scoprendo in se stessa una forza fisica a psicologica che mai avrebbe pensato di avere.
Risultato: un uomo ancora vivo, un encomio e i muscoli delle braccia fuori uso per una settimana.

Claim della pubblicità: “R****** M****, carattere d'acciaio”.
La prossima volta che incontro quella ragazza le chiederò cosa ne pensa.


22 marzo: appuntamento a Cremona

Il Comune di Cremona e la Palestra della scrittura organizzano
"La magia della scrittura: scrivere per farsi leggere"

Mercoledì 22 marzo alle 18.00
Teatro Monteverdi
Via Dante, 169
Cremona

Alla presentazione interverranno, con Alessandro Lucchini, Paolo Carmassi, Lorenzo Carpané ed Elisa Marconato.
E Lorenzo Saradini (Assessore Comunicazione) e Maurilio Segalini (Direttore Comunicazione) racconteranno alla città di Cremona
[Nelle scarpe del cittadino], il percorso sulla semplificazione della scrittura che l'amministrazione comunale ha intrapreso.

Per informazioni:
Ufficio Relazioni con il Pubblico
P.zza del Comune, 8
26100 Cremona
Tel. 0372 407291
urp@comune.cremona.it

Magia a Cuneo

"La magia della scrittura"

Venerdì 17 marzo alle 18.00
Salone dell'Unione Industriale di Cuneo
Corso Dante 51
Cuneo (vedi mappa)

La presentazione è aperta al pubblico. L'ingresso è gratuito.

Per informazioni:
Press Communication - Ufficio Stampa Online
info@presscommunication.it
T. 0171.263811

13.3.06

Roma, 21 marzo 2006 [CROSS-MEDIA #1]

Fare cross-media significa realizzare campagne di informazione, di intratteni-mento e di comunicazione in modo "integrato", usando più media, con i loro linguaggi e il loro immaginario emozionale, all'interno di grandi progetti editoriali. Dai reality show al marketing nel cinema, dal giornalismo molti-mediale alla videotelefonia e al gaming, dalla fiction per internet all'editoria, dalla musica ai next-media, alla Iptv e al digitale terrestre.

Martedì 21 marzo
ore 10,30 / 18,00
Auditorium San Leone Magno
Via Bolzano 38 - Roma

Cross-media #1 è il primo evento in Italia dedicato alla comunicazione cross-mediale.
Una giornata di formazione per professionisti, giovani autori e studenti di comunicazione e marketing.
Un'occasione per confrontarsi con manager e rappresentanti delle media company, protagoniste nella promozione e nella distribuzione di progetti per i “media incrociati” in televisione, nel cinema, nella telefonia e nel videogaming, in Internet, nella musica e nella format-tv su piattaforma satellitare, Ip e digitale terrestre.

Punti cardinali di Cross-media #1 sono due icone della progettazione cross-mediale nel mondo: Star Wars e Grande Fratello.

Programma dell’evento

La partecipazione all’evento è libera e gratuita fino a esaurimento posti.
Per informazioni, materiali e per la registrazione (obbligatoria) :
www.cross-media.it
www.unilink.it

11.3.06

Il mezzo si è mangiato il messaggio?

Chi non le ha lette?
Ci imbattiamo ogni giorno in considerazioni su come i politici
gestiscono la loro campagna a parole.
Ne scriviamo tutti. E ne scriviamo tanto che il tema si è già quasi usurato.
E poi le reti televisive, e i loro scannamenti, e a corollario i blabla.
Lì col bilancino a contare le virgole, a infiorettare i riccioli,
a plissettare le pieghe, le pagine, le storie.
Ci vuole anche questo, certo: è il come.
Molti però si stufano, e fanno bene, perché in tanto imperio
di come senza che cosa, di come senza perché,
dopo un po’ il sospetto diviene certezza.
Le parole e le cose, dicevamo. Ce ne parla anche Ida Dominijanni: qui.

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8.3.06

Buon 8 marzo :-)

La Rete è femmina, il computer è maschio. La Rete collega, fa emergere il significato dalla complessità, si accontenta del risultato sorvolando sui particolari; il computer per sua natura è solitario, preciso, sequenziale.

Fuor di metafora, che basta passare all'inglese per neutralizzare il gioco del maschile e del femminile, appare chiaro ormai che noi donne ci stiamo impadronendo di Internet, dopo averla annusata a distanza per anni, diffidenti, spaventate e forse anche un po' snob.

Continua su PepperSushi.

5.3.06

Leggere donna > scriveredonna

Dedico le vacanze agli affetti, ai viaggi, alle camminate in montagna e alle letture. Alcune di aggiornamento, anche per non sentirmi troppo in colpa e dare un vago senso di concretezza all’ozio, altre di puro svago. (Che poi, si sa, puro svago non è.)
Tra le ultime, mi accorgo che quelle che mi hanno colpito di più sono scritte da donne.

Frankenstein, di Mary Shelley. Lo rileggo circa una volta l’anno, trovando sempre un aspetto nuovo. Questa volta ho apprezzato l’originalità nel trattare una storia d’amore senza mai farla percepire come una storia d’amore. Perché questo mi pare sia, dopo tutto, Frankenstein: la storia di un’affannosa, multiforme, disperata ricerca di amore.

Ethan Frome, di Edith Warthon. Storia di un uomo raccontata da una donna, che per raccontarla si cala nelle vesti di un altro uomo. Vicenda apparentemente comune, un tradimento coniugale: ma il triangolo marito-moglie-amante qui è micidiale quasi come una tragedia greca.

L’accompagnatrice, di Nina Berberova. La storia esplora le continue ambivalenze tra il fascino, l’invidia, la tenerezza e la crudeltà nel rapporto tra due donne di diversa condizione e fortuna: una povera pianista - l’accompagnatrice, appunto - e una cantante di successo. Una storia di due donne raccontata da una donna; un centinaio di pagine di grande raffinatezza psicologica, tanto da ricordare, pur in un breve romanzo, lo spessore delle analisi dostoevskiane.

Destinatario sconosciuto, di Kressman Taylor. È la storia di due amici fraterni e soci in affari, uno tedesco e uno ebreo americano, all’inizio degli anni ’30. Sul loro destino si proietta l’ombra della storia e della tragedia ideologica, tanto che i due saranno divisi dalla tragedia del nazismo. Una storia di due uomini, scritta nel 1938 in forma epistolare da una donna, che rappresenta con lucida chiaroveggenza il clima di spietato razzismo in cui maturerà l’olocausto.

L’ultima gara, romanzo d’esordio dell’italo-brasiliana Fatima Cardoso. Altra storia di uomini, raccontata da una donna. Due uomini scrittori, per cui nella trama entra con un ruolo importante la scrittura stessa. Storia geniale e coinvolgente, piena di colpi di scena, in cui, oltre all’originalità della trama, emerge un contenuto tematico che fa riflettere. E l’autrice, pur con frizzante ironia, ha comunque sempre il buon gusto di non giudicare: espone i fatti e descrive i personaggi, lasciando al lettore la libertà di schierarsi e di giudicare. Poiché le autrici e gli autori esordienti, e con loro le piccole case editrici, meritano un aiuto, ecco anche il link alla pagina per l’acquisto.

http://www.palestradellascrittura.it/scriveredonna.htm

4.3.06

Così parlò il Cavaliere

“Bossi è il mio migliore amico”, “Abbraccio tutti i delegati, grazie di cuore”, “Sono assolutamente convinto”, “C’è un pericolo strisciante: si chiama comunismo”.
Era tanto il materiale su cui lavorare (l’intero corpus degli interventi di Berlusconi dal 1994 al 2005). Eppure, gli studiosi Sergio Bolasco, Nora Galli de’ Pratesi e Luca Giuliano ce l’hanno fatta: esaminare il linguaggio del premier incrociando l’analisi statistica delle parole con lo studio qualitativo della retorica.

Ne è nato “Parole in libertà”, da ieri in libreria per Manifestolibri: 137 pagine dove scoprire come il capo del Governo abbia rinnovato il linguaggio della politica portandolo “dalla fumosità della prima Repubblica al mondo della favole, al racconto appagante, emotivo, zeppo di sentimentalismi”. Un kit pronto per l’uso di metafore belliche e religiose, di frasi semplici, brevi, sempre attente a sottolineare il confine tra “noi” (i buoni) e “loro” (i cattivi).

E così, se ai “guerrieri della libertà” tocca combattere “i signori della sinistra” che campano a sbafo di chi sta “26 ore al giorno nella trincea del lavoro”, a noi sorge spontanea un’altra domanda: come comunicano oggi, a poche settimane dal voto, Prodi e gli altri?