29.11.06

Parla, che ti gusto

O scrivi, che ti assaporo.
Perché sì, alcune persone sentono un gusto associato alle parole.
È la sinestesia lessico-gustativa, strabiliante prerogativa della parola che,
a volte, diventa stimolo per accendere una sensazione proprio lì,
sulla punta della lingua.
Magari tu dici “ricco” e il tuo interlocutore assapora il gusto
di un particolare fritto misto. Succede.
Alcuni studiosi pensano infatti che tali sinestetici tendano a sentire
lo stesso gusto per parole con suoni simili.
Altri invece ritengono che queste associazioni nascano
su basi semantiche, siano cioè i significati, e non i suoni,
a evocare le sensazioni gustative. Sinestesie comunque soggettive,
che attingono forse emozioni dall’infanzia.

Non conosco sinestetici lessico-gustativi,
ma se li conoscessi li ascolterei con ammirato stupore,
perché grazie a questa stravaganza la parola, in loro, apre
un mondo in più.

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27.11.06

Un Oscar alla Provincia di Milano

Tra 166 candidati, ha ricevuto un oscar dell'innovazione il progetto "@dvance: generare pensiero, governare azioni - Formazione nell'area delle politiche sociali".
Il premio è stato assegnato alla Provincia di Milano Settore sviluppo delle professionalità, in occasione della rassegna toscana “Dire & Fare - IX Rassegna dell'innovazione nella Pubblica Amministrazione”.

E anche per la Palestra della scrittura è stata una grande soddisfazione: ha realizzato la brochure “generare pensiero, governare azioni”, con cui è stato promosso il progetto premiato.

:-)



La Palestra va in TV!

Un po’ di emozione, si aggiustano le luci, e…si gira!
Ecco l’intervista ad Alessandro Lucchini fatta da TelePA, la TV della Pubblica Amministrazione, in occasione del COM-PA di Bologna.
Proposte e suggerimenti su come migliorare il dialogo tra gli enti pubblici e il cittadino.
Per un linguaggio più accessibile, per una comunicazione più efficace.

ll servizio dura circa dieci minuti: il pezzo che ci riguarda va dal minuto 5:18" a 7:10".

Buona visione!

http://www.telepa.it/visualizzavideo.jsp?id_video=6607&id_canale=19

24.11.06

Strascinare parole in linguaggio d'azzardo

Molti di noi scrivono quotidianamente, per scopi disparati.
Spesso, quando intendiamo coinvolgere il lettore, usiamo il tu.
Il tu indeterminato è un atto di fiducia nell’intelligenza,
nella libera creatività e nella sensibilità del lettore.
È anche fonte di voluta ambiguità, di ricercata polisemia:
il messaggio arriva al lettore personalizzato, egli si sente chiamato
in causa e libero di intendere quel che vuole.
Questo è vero in ogni tipo di testo, massimamente in quello poetico.
Come scrive Alfredo Giuliani, “la scommessa della polisemia
consiste nel trasformare in poeta chi riscrive la poesia leggendola”.

Ma, di fatto, questo avviene anche con i testi meno ambigui.
Ivor Armstrong Richards, ad esempio, dimostrò che le immagini mentali
suscitate in un gruppo di studenti dalla lettura di un medesimo testo
erano molto differenti per ciascuno di essi.
Lo stesso Ivor Armstrong Richards attorno al 1930 lavorò al Basic English,
un programma per lo sviluppo di un linguaggio cosmopolita basato su 850
parole: per capirsi, internazionalmente.

Eterna sistole e diastole del linguaggio
tra la necessità dell’univoco e le ragioni della fantasia.

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23.11.06

Comprendere ed essere compresi: questo chiedono i cittadini

Linguaggio, sintassi, stile, leggibilità, calibrazione-ricalco-guida: criteri di revisione testuale.
Alcuni scrittori vedono la riscrittura come un segno di debolezza. Altri, invece, considerano il labor limae la chiave di una scrittura efficace. Perché è con l’umiltà della revisione, continua e minuziosa, con la disponibilità a tornare sulle decisioni prese, a cambiare, accorciare, eliminare, a ricominciare, che possiamo passare dall’ “espressione” alla “comunicazione”. Dal sé, all’altro. Chiarezza, sintesi, struttura, grammatica, tono, stile: tutto avviene pensando al lettore.

Il libro Una Rete Potenteesperienze dall’Urp della Provincia di Milano racchiude in sé tutti questi elementi.
È il risultato di un innovativo progetto che ha unito le modalità della formazione tradizionale (giornate d’aula) con quelle dell’apprendimento a distanza (e-learning community) e quelle della scrittura collaborativa, a più mani, tipica delle nuove forme di editoria. È il frutto della collaborazione tra la Palestra della Scrittura e l’Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Milano, e raccoglie esempi utili e significativi del lavoro svolto ogni giorno da chi è in contatto diretto con il cittadino.
Un cittadino sempre più consapevole, che chiede di comprendere ed essere compreso.

Due sezioni: da un lato le schede informative sui servizi dell’ente, dall’altro i messaggi e-mail dei cittadini e le risposte dell’URP.

Presentato in occasione del COM-PA di Bologna, l’8 novembre 2006, il libro è rivolto a tre gruppi di lettori.
A tutti i cittadini, perché possano familiarizzare con l’ufficio relazioni con il pubblico, che garantisce loro un contatto più facile e proficuo con l’amministrazione pubblica.
A tutti i colleghi delle altre amministrazioni, perché possano conoscere un’esperienza positiva e magari riprodurla, e migliorarla, nelle loro realtà.
A tutti i colleghi della Provincia di Milano, per condividere il lavoro realizzato insieme.

Il metodo sposta il fuoco dell’attenzione dall’ente ai cittadini, e sostiene una cultura del servizio e della comunicazione fondata sul confronto e sulla condivisione.

Confronto e condivisione che hanno consentito alla Provincia di Milano di costruire la rete potente di persone, tecnologie ed esperienze, e di offrirne oggi i risultati a supporto del difficile ma affascinante lavoro di chi opera nella comunicazione pubblica.

Una Rete Potente

Simona & Claudia

22.11.06

Riprendiamoci la Notte

Usciamo…la notte
sabato 25 novembre 2006
ore 20:30 – Stazione Centrale (atrio lato Est)
Milano
Perché dire senza fare non serve, ma fare senza dire non basta. Riprendiamoci la notte e raccontiamolo a tutte le donne che ancora non lo sanno.
Lella Costa

Il 25 novembre è la "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne", secondo quanto proclamato dall'Onu.
Per quella data “Usciamo dal silenzio", il movimento nato un anno fa a Milano, promotore della manifestazione nazionale in difesa della 194 e della libertà femminile, organizza “Usciamo...la notte”.
Un evento fatto di musica, parole, testimonianze che per una sera trasformerà un luogo simbolico: la Stazione Centrale di Milano.
Un’occasione per strappare via la paura di vivere in una città spesso pericolosa, e per riaffermare il diritto di ogni donna di sentirsi libera.
Perché il piacere e la libertà di esistere ovunque e sempre, non siano solo un ricordo o una chimera. Per dire basta agli abusi e all’indifferenza di un mondo che, spesso e volentieri, si reputa evoluto.

Riprendiamoci.
La notte.

http://www.usciamodalsilenzio.org/usciamo-la-notte.php

21.11.06

Da "Questione di stile"

Si è concluso “Il Salone dello studente” di Cremona e anche il progetto “Questione di stile” è giunto al termine. Un grande successo.
I ragazzi delle scuole che hanno partecipato si sono cimentati per la prima volta con la scrittura professionale e hanno dato vita all’inserto distribuito in città da “La Provincia”, il diffusissimo giornale locale.
Sono stati tutti bravissimi: la velocità con cui hanno assimilato strumenti e tecniche sono una conferma di quanto i giovani abbiano voglia di impegnarsi e bisogno di stimoli adeguati.
Apre il cuore vederli dare tutto ciò che possono per raggiungere un obiettivo. E 30mila copie del loro giornale è certo un obiettivo di riguardo!
Ma i miei complimenti più sfrenati vanno ai professori che hanno saputo cogliere l’opportunità offerta loro dall’Informagiovani, organizzatore dell’evento e promotore del progetto di scrittura.

Tredici giornalisti all’esordio
Aselli e Beltrami insieme ‘con stile’

Vi siete mai chiesti come si fa un giornale?
Per la prima volta a scuola oltre alla teoria, si fa anche pratica.
Sono bastati due incontri settimanali, quattro ore ciascuno, per formare una vera redazione composta da studenti di scuole e classi diverse.
Ecco la ‘formazione’ che ha lavorato al quartino centrale che trovate oggi col quotidiano ‘La Provincia’. Del liceo scientifico statale Aselli: Viola Balzaretti e Susanna Vercesi (5ªC); Beatrice D’Orazio e Alice Molardi (4ªC); Martina Anelli, Paolo Fantoni e Michele Vicari (5ªB).
Dell’ITC Beltrami: Beatrice Baldani e Alda Harapaj (3ªA IGEA); Valentina Foina e Paola Pisacane (4ªA IGEA); Rosy Bervicato e Adelina Pavel (4ªC IGEA).
Francesca Gagliardi, formatore e consulente editoriale della Palestra della scrittura di Milano, ci ha aiutati a trasformarci in ‘giornalisti per un giorno’.
Per una volta siamo usciti dagli schemi tradizionali e ci siamo cimentati con la scrittura di gruppo per produrre testi rivolti a un pubblico variegato e sopratutto libero di scegliere se leggere o no. Che differenza con il nostro abituale lettore: lo stanco professore dilettere, obbligato a leggerci, certe volte, suo malgrado per poterci valutare.
Semplicità, sintesi, struttura, stile e seduzione sono i temi sui quali abbiamo lavorato insieme in classe. Scrivere per informare o per convincere, per la carta stampata o per la rete. Non immaginavamo certo tante possibilità di scelta.
Una ricchezza di risorse che porteremo con noi. Diverse le motivazioni che ci hanno portato fino qua.
‘Questione di stile’ è il nome di questo percorso interessante che ci ha portati a sviluppare il nostro senso critico e ci ha dato gli strumenti teorici e pratici per affrontare il testo giornalistico, sia esso da scrivere o da leggere.
Noi abbiamo scoperto la magia della scrittura, a voi dirci se è servito qualcosa. Fatecelo sapere su questo blog. Ci leggiamo qui.

La redazione

Francesca

20.11.06

Milano inaugura la Triennale Bovisa

Il nuovo spazio milanese della contemporaneità

Martedì 21 novembre 2006
Ore 19:30
inaugurazione della Triennale Bovisa
con la mostra di apertura di Hans Hartung
“In principio era il fulmine”
Triennale Bovisa
Via Lambruschini 31, Milano

Festival Simplicity

Festival della semplicità: perchè chiunque può fare le cose grandi e complicate, ma ci vuole un pizzico di genio per farle semplici.

Così iniziava la prima edizione del festival proposto da Philips: Living Simplicity. Luogo dell’incontro, lo Spazio Pelota di Milano: una piccola perla nel cuore di Brera, un tempo oasi del gioco (la pelota, appunto) e della perdizione, ora è uno spazio polifunzionale, che ospita manifestazioni di vario genere.

Sabato 18 e domenica 19 si è infatti svolto un dibattito pubblico sul tema della semplicità nel mondo moderno, con oltre 50 ospiti pronti a raccontare la propria esperienza con esempi pratici.

Come si può rispondere alla crescente complessità del vivere? Semplicità vuol dire eliminare tutto ciò che è superfluo, tutto ciò che può essere fuorviante per il raggiungimento della felicità.
Perché la semplicità è il mezzo, e la felicità è il fine. Cogliere l’essenza delle cose per mirare al benessere, all’armonia, esplorando mondi ed esperienze, senza perdere di vista l’importanza dell’essere umano. Concetto applicabile sia all’arte del comunicare attraverso musica, parole e moda, che alla vita sociale e individuale: per perdere meno tempo, per allontanare lo stress e la negatività, per rendere la propria città più vivibile cominciando dalle piccole cose.

Dalla tecnologia alla poesia, dalla moda al teatro, ospiti prestigiosi ed eccentrici come Elio Fiorucci, Lella Costa, Andrea De Carlo o Jovanotti, hanno saputo dimostrare che la semplicità è “la capacità di sottrarre alla complessità delle cose l’essenza delle cose stesse, una operazione che toglie dal caos la vera identità delle cose” (Sergio Pappalettera, curatore di video e copertine di numerosi artisti).

Per chi volesse partecipare la prossima volta, però: occhio al giornale! L’ingresso è gratuito, sì, ma a numero chiuso. Bisogna quindi prenotarsi per tempo, per non perdersi curiosità e importanti lezioni su come i nostri idoli arrivano ai nostri cuori con immediatezza e…semplicità!
Alla prossima, allora.

18.11.06

It rains stones and words

Piove, è mercoledì, sono a Cesena
è uno dei versi più noti del Crepuscolarismo italiano,
corrente letteraria del primo Novecento che rifiuta lo stereotipo
dannunziano del poeta privilegiato
e canta la semplicità nelle piccole cose vicino alla vita.
Una semplicità sfuggente, ricercata con sgomento e ironia,
perché allora come ora esplorare il senso profondo delle cose può essere disarmante.

Mi viene in mente questo verso oggi, che piove piove piove,
e anche le parole sembrano infradiciarsi, diventare pesanti.
Così penso ad alcune parole balzate alla ribalta negli ultimi tempi:
parole piccole, da tenere tra gli spiccioli, eppure gonfiate tanto
da apparire pesanti, appunto. Zuppe come questa pioggia grassa.

Penso a parole singole che inchiodano a responsabilità esagerate.
Esagerate dai media, tutti.
Parole bucce che inchiodano il pensiero a quella scivolata lessicale,
parole pietre rivoltate contro: non guardi sotto, sopra, a fianco,
dentro il discorso, il contenuto, il concetto,
ché basta una parola a scatenare il tramestio dell’indignazione:
dagli!dagli!: una lapidazione, spesso strumentale.

Penso allora agli Amici pedanti, quel gruppo di letterati,
Carducci in testa, che si scagliarono letteralmente contro i romantici
e il loro modo di scrivere, e mi tornano in mente il significato
e le parentele della parola "pedante". E allora sì,
due passi sotto la pioggia e un po’ di sano contatto con la vita
fanno proprio bene.

Piove, è mercoledì, sono a Cesena

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17.11.06

Ti piace dipingere facile?

Giuseppe Capuana inaugura la mostra
"Ti piace dipingere facile?"
18 novembre
ore 18:30
via Padova 127 - Milano
Giovane pittore e scultore. Eclettico nello stile come nella vita, le sue opere variano dai dipinti densi e pastosi, alle semplici linee di china.
Per voi, conoscerlo sarà una sorpresa.
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 3 dicembre 2006

16.11.06

Piccoli giornalisti crescono

Se fin da piccola avessi imparato a leggere il giornale con regolarità e metodo, forse oggi alcune cose sarebbero diverse.
Dietro a quel plico di pagine a volte interessanti, altre un po’ difficili, c’è un attento, preciso e impegnativo lavoro. Si può imparare meglio a leggere il giornale se si capisce come si fa: se si conoscono le difficoltà quotidiane per confezionarlo, più facilmente si coglie la differenza tra un giornale e l’altro. Per un giovane, scrivere, titolare e impaginare un articolo, può essere uno stimolo a scegliere uno stile personale, confrontando giornali diversi e diversi modi di comunicare una notizia.
Una sorta di educazione civica sul campo.

Una scuola elementare di Milano ha riflettuto sul tema, dando vita a un progetto pilota di scrittura giornalistica con i bambini (www.palestradellascrittura.it/news_giornalistigazzella.htm).
"Il giornale si sfoglia e saltano fuori ore allegre, intelligenti, con bambini partecipi. Un’occasione di sintesi e memorizzazione del tanto che si fa. Un impegno che c’è da sperare non si fermi qui", queste le parole di Luisa Mattia, autrice di testi per bambini attenta e sensibile, su "La vita scolastica", una rivista specializzata per le scuole elementari.

Il progetto non si ferma: si arricchisce e prosegue. Ad accompagnare alunni e maestre nell’avventura redazionale, una giornalista e docente della Palestra della scrittura, che in questi giorni sta lavorando a un’iniziativa simile con alcune scuole superiori di Cremona.
In collaborazione con l’Informagiovani, la Palestra ha incontrato in aula i ragazzi che, in occasione del Salone dello Studente (www.salone-studente.it), formeranno una redazione a tutti gli effetti.
Per tre giorni, 16, 17 e 18 novembre, i ragazzi avranno a disposizione gli strumenti per realizzare un inserto di quattro pagine che verrà distribuito con il quotidiano locale.
Un’iniziativa che ha entusiasmato alunni e professori, un vero allenamento in vista dell’esame di maturità, di cui la redazione di un articolo di giornale è opzione per la prova scritta d’italiano.
E qualcosa in più: l’occasione di confrontarsi con il mondo degli adulti, che suscita tanto fascino e timore sui ragazzi come sui bambini, attraverso il divertimento del gioco, la serietà del "come se" e la soddisfazione per tutti: grandi e piccini.

Serendipity

Se sai leggere devi capire; se sai scrivere devi sapere qualcosa; se sei in grado di credere devi comprendere; quel che desideri dovrai saperlo fare; se esigi non otterrai niente, e se hai esperienza devi renderti utile.
Johann Wolfgang Göethe

Una legge delle probabilità dice che se incontri una parola che non hai mai sentito prima, entro le seguenti 24 ore di sicuro la ritroverai per caso, in un nuovo contesto, e non la scorderai mai più.
Mai sentito dire? Mai capitato nella vita?

Per me è una prassi sorprendente. E che mi diverte molto. In questi giorni mi sono spremuta le meningi cercando qualcosa da dire per un post che parlasse del COM-PA, terminato da pochi giorni, ma anche dell’intervista a Emanuela Piemontese in pocherighe, e non solo. Parola chiave: semplificazione. Sfogliando le pagine di un giornale in un momento in cui proprio non stavo pensando al post, mi è apparso sotto il naso un articoletto dal titolo: "Ecco il segreto della semplicità". Il destino mi stava dando una mano? Niente affatto. Ma avete mai sentito dire la parola Serendipity? È un vocabolo coniato dallo scrittore inglese Horace Walpole per indicare la capacità di scoprire, in maniera del tutto casuale, qualcosa di inatteso che non ha a che vedere con quanto si stava cercando.

In effetti quell’articolo non parlava della semplificazione che intendevo io, bensì di "LivingSimplicity, il Festival della semplicità", che si svolgerà questo fine settimana allo Spazio Pelota di Milano. Artisti, studiosi, tecnici e creativi (ci sarà anche Lorenzo Cherubini) spiegheranno il proprio segreto della semplicità. Semplicità come immediatezza, come energia e creatività. Non proprio quello che cercavo, ma un probabile spunto interessante.

La vita può apparire complessa, difficile. Serve qualcuno che sappia distillare soluzioni semplici dal groviglio in cui viviamo. Tradurre la complessità in semplicità. Identificare i problemi e proporre soluzioni.

La semplificazione è una filosofia. Un modo di vivere. Una totale disposizione e apertura verso il prossimo, verso la risoluzione delle difficoltà, verso il valore delle diversità.
Semplicità diventa sinonimo di libertà. E può essere utile non solo per i testi delle Pubbliche Amministrazioni, o per parlare chiaro, ma anche per colpire al cuore, con la musica o la recitazione, o alla gola, con ricette genuine che richiamano le tradizioni. Semplicità, quindi, come ritorno al passato. Come ricerca del sé bambino, delle emozioni perdute o dimenticate, di ciò che eravamo prima di diventare adulti e un po’ complicati.
È anche il segreto per vivere serenamente?

Io, a questo Festival, ci vado. E voi?

http://www.livingsimplicity.it/

15.11.06

Le parole viaggiano

Leggo sull’ultimo Vanity Fair un bell’intervento di Franco Debenedetti a proposito dell’intenzione dell’onorevole Francesco Rutelli di revisionare nel profondo il linguaggio del proprio ministero e dei musei che amministra. Obiettivo: far piazza pulita degli anglicismi.
Rutelli ha ragione: l’italiano è forse il primo dei beni da proteggere e valorizzare, ma senza dimenticare che le parole viaggiano e che se dalla nostra lingua deriva il lessico “della finanza – banca, cassa, fattura; dell’architettura – balcone, cupola, duomo; della musica classica – adagio, allegro, presto”, per la stessa ragione abbiamo importato termini informatici come computer, software, mouse o altri – più lontani – come azzurro e algebra, un regalo degli Arabi.
E, allora, no alle parole che denotano un certo “servilismo culturale, come quelle che abbondano nella consulenza manageriale: job enrichment, quality control, packaging”, ma orecchie tese anche alle parole di Machiavelli: “Non si può trovare una sola lingua che parli ogni cosa per sé senza aver accattato da altri”.

14.11.06

Yahoo! e l’Università di Pisa, insieme per il web del futuro

Ieri, a Pisa, si è svolto un incontro speciale: quello tra Yahoo! Research e l’Università di Pisa, per annunciare l’avvio di una collaborazione a sostegno della ricerca, per potenziare tecnologie nuove e rendere più efficienti i motori di ricerca sul web.
L’obiettivo? Una sempre maggiore soddisfazione degli utenti Internet: io, tu, tutti.
Sì, questo progetto è proprio rivolto a noi navigatori: rendere più efficiente un motore di ricerca significa infatti semplificare la vita a tutti noi che, più o meno esperti della rete, quasi vorremmo le risposte prima ancora di formulare le domande.
In un periodo storico in cui, come ben sappiamo, i nostri cervelloni fuggono dal Paese verso orizzonti più favorevoli, l’incontro di ieri è un evento eccezionale e speriamo, sintomo di una nuova tendenza: l’Italia diventa l’orizzonte favorevole per l’estero, che manifesta la necessità di collaborare con chi, oggi, è "in prima linea nello sviluppo delle nuove tecnologie per le ricerche web del futuro".
"Si tratta di una sfida avvincente che affronteremo con spirito scientifico ed entusiasmo!". Paolo Ferragina, professore associato presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e docente della Palestra della scrittura, esprime così l’emozione di poter approfondire un tema cui dedica, da sempre, la vita e il cuore.

http://www.unipi.it/ateneo/news-at/archivio/2006/yahoo.htm_cvt.htm
http://www.palestradellascrittura.it/doc/Pocherighe7.pdf

11.11.06

Farsi capire: è possibile!

"Scrivere. Una fatica nera": il convegno della Palestra al COM-PA

Quando entriamo in contatto con documenti ufficiali, spesso annaspiamo dentro istruzioni espresse, sembrerebbe, con la precisa intenzione di non farci capire, di forzarci in tunnel burocratici rigidi e ambigui: il regno del complicatese.
Quante volte, poi, chiediamo chiarimenti, e ci sentiamo dare altre istruzioni in una lingua che continuiamo a non capire?
Che tutto questo sia sbagliato lo sappiamo da un pezzo, ma ora sappiamo che si può fare qualcos’altro: che è possibile cambiare, è possibile scrivere e farsi capire.
Faticoso, certo, ma possibile.

Giovedì 9 novembre al COM-PA di Bologna la Palestra della scrittura ha organizzato un convegno sulla comunicazione scritta nell'amministrazione pubblica. Titolo: "Scrivere. Una fatica nera", lo stesso titolo, tratto da un pensiero di Beppe Fenoglio ("Scrivo per un’infinità di ragioni, non certo per divertimento: ci faccio una fatica nera”), di uno dei primi libri sulla scrittura professionale (oggi gratis online).

Aula piena, nonostante fosse l'ultimo giorno di fiera, e l'ora del pranzo. Una settantina di partecipanti, accomunati dal desiderio di sbarazzarsi di vecchie formule complicate e di ascoltare le testimonianze di alcuni illustri protagonisti di questo cambiamento.

Riccardo Lombardo, della comunicazione istituzionale della Regione Piemonte, ha presentato casi di uso efficace della scrittura nel marketing turistico; efficace proprio perché originale, fuori dagli schemi.
Antonietta De Costanzo, direttore vicario Direzione Artigianato e servizi della Regione Lombardia, illustrando il ruolo dell’ente pubblico nel sostegno e nello sviluppo delle imprese, ha dimostrato come la scrittura possa essere strumento strategico per trasmettere innovazione e conoscenza.
Con Manuela Furlan, ricercatrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è stato incrinato un altro “fortino” della incomprensione, il linguaggio della sanità, settore in cui troppo spesso la comunicazione tra medici e pazienti è ostacolata sia dal linguaggio sia dal comportamento stesso dei medici, e in cui una forte spinta al cambiamento viene dal web.
Valeria Gialanella, dirigente delle relazioni con i cittadini della Regione Lombardia, ha raccontato i primi risultati nella semplificazione dei bandi regionali, citando anche l’apposito manuale realizzato in Regione Lombardia: un passo importante perché finalmente i cittadini possano interpretare correttamente i bandi.
Molto efficace la presentazione di Vincenzo Filippini, segretario generale del Comune di Cremona: in poche slide, basate sul modello intuitivo “prima-e-dopo”, ha illustrato alcune riscritture di atti (delibere e determine) in cui la classica struttura del testo è stata ribaltata: prima la decisione, poi le motivazioni, poi le modalità di attuazione, il percorso istruttorio e gli altri dettagli. Un tabù, quello della struttura espositiva, per molti scrittori di atti pubblici: un tabù che, come si è visto, si può superare se ci si mette “nelle scarpe del cittadino”.
Maria Rita Surano, avvocato capo del Comune di Milano, ha raccontato infine il corso “Scrivere per convincere”, realizzato dalla Palestra con gli avvocati del Comune: la scrittura come chiave di cambiamento anche nella macchina giudiziaria, spesso così affezionata a un linguaggio volutamente incomprensibile.

Messaggio forte da tutti gli interventi: la necessità di responsabilizzare coloro che hanno in mano gli strumenti di contatto con il pubblico, sul dovere di usare la lingua semplice, la lingua di tutti. Testimonianze di rottura con il modello tradizionale di comunicazione univoca, dall'autorità al popolo, fatta di formule oscure, di poca attenzione al destinatario, e soprattutto di totale mancanza di rispetto per uno dei diritti principali del cittadino: il diritto di capire.

Maggiori dettagli sul convegno, presto, nel sito della Palestra della scrittura.

10.11.06

Parole che contano

Nel tardo pomeriggio di ieri, al Com-pa, è calato il sipario.
Per la Palestra, un'esperienza entusiasmante e frenetica.
Una sfida avvincente, un'opportunità per farci conoscere e confrontarci, con tanti appuntamenti e occasioni per condividere temi e valori cari a tutti noi.

Semplificazione, ascolto, guida, dialogo, empatia, sussidiarietà e sostenibilità, competitività, innovazione, obiettivi-criteri-risultati (ripetibili), democrazia ed etica. Queste le parole chiave che echeggiavano nel nostro stand. E i concetti chiave che accomunano comunicazione scritta e pubblica amministrazione.

La nostra avventura si è conclusa con una piacevole conversazione: con Flavia Franzoni (docente Politiche sociali all'Università degli Studi di Bologna e moglie del Presidente del Consiglio Romano Prodi) abbiamo parlato dell'importanza di una comunicazione chiara e diretta, e della necessità di usare una lingua piana, comprensibile al target di riferimento e al lettore medio.

Prestissimo, racconteremo di questa esperienza sul sito.

Simona
www.palestradellascrittura.it

8.11.06

Il piano di comunicazione nelle Pubbliche Amministrazioni

9 novembre 2006
Bologna – COM-PA
salone europeo della comunicazione pubblica, dei servizi al cittadino e alle imprese
Laboratorio promosso dall’associazione Comunicazione pubblica
Il piano di comunicazione
con Paolo Carmassi e Laura Rolle
dalle 9:40 alle 12:40
Sala S – Centro Servizi


Quali sono gli attori del sistema della comunicazione?
Come progettare una strategia di comunicazione?
Cosa sono le ricerche qualitative e perché sono utili alla definizione di una strategia di comunicazione?
Come capire se gli strumenti che intendiamo usare sono adatti al nostro target?
Dopo il laboratorio, Paolo Carmassi e Laura Rolle saranno presenti allo stand della Palestra della scrittura - D67, padiglione 19 – per rispondere alle vostre domande.
Non mancate!

7.11.06

Media relation e multimedialità: ha ancora senso parlarne?

8 novembre 2006
Bologna – COM-PA
salone europeo della comunicazione pubblica, dei servizi al cittadino e alle imprese
Laboratorio promosso dall’associazione Comunicazione pubblica
Media relation e multimedialità
con Paolo Iabichino
dalle 9:40 alle 12:40
Sala V – Centro Servizi

Ha ancora senso parlare di media relation e multimedialità?
Un laboratorio di tre ore in cui analizzare e scoprire come rivolgersi al pubblico, in un contesto in cui la convergenza è all’ordine del giorno e il multimedia sembra già appartenere al passato.

Nel pomeriggio, Paolo Iabichino sarà a disposizione dei visitatori del COM-PA presso lo stand della Palestra della scrittura - D67, Padiglione 19 - per parlare di media relation, multimedialità e pubblicità.

Ti aspettiamo.

Una Rete Potente

esperienze dall’URP della Provincia di Milano
(AA.VV., Lupetti Editore, Milano 2006)

Una Rete Potente è una raccolta degli esempi più interessanti del lavoro che ogni giorno impegna chi è in contatto diretto con il cittadino.
La rete potente è strumento, ma allo stesso tempo risultato di un lungo e paziente lavoro.
La rete potente è una modalità organizzativa, basata sul confronto tra pari che moltiplica l’efficacia dell’esperienza e delle conoscenze messe in comune.

Una Rete Potente è al COM-PA
salone europeo della comunicazione pubblica e dei servizi al cittadino e alle imprese
mercoledì 8 novembre 2006
dalle 14.45 alle 15.45
Spazio Libri e Caffè, Padiglione 19

I testi prodotti dall’ente sono stati sottoposti a un’attenta riflessione e revisione critica, con la guida di un gruppo di docenti della Palestra della scrittura.
Il metodo impiegato sposta il fuoco dell’attenzione dall’ente ai cittadini, e sostiene una cultura del servizio e della comunicazione fondata sul confronto e sulla condivisione.

Confronto e condivisione che hanno consentito alla Provincia di Milano di costruire la rete potente di persone, tecnologie ed esperienze, e di offrirne oggi i risultati a supporto del difficile ma affascinante lavoro di chi opera nella comunicazione pubblica.

Vi aspettiamo.

6.11.06

Cari a tutti

Ho conosciuto Emanuela Piemontese e Alessandro Lucchini
qualche anno fa a Pisa,
e le loro parole mi hanno aperto un mondo.
Così ora è una bella sorpresa sentirli conversare in Rete
su temi cari a tutti:
l’attenzione al destinatario,
la semplificazione del linguaggio come segnale di democrazia,
la spocchia che perdura in certi settori,
l’equivoco (purtroppo) diffuso che scegliere di farsi capire significhi
avvilire le proprie competenze linguistiche.

Ed è a maggior ragione interessante ascoltarli alla vigilia del COM-PA,
che intende proprio fare il punto sui processi di cambiamento
nella comunicazione pubblica:
ecco, perché “fare il punto” non equivalga a fare “punto e a capo”,
e cioè a dimenticare le esperienze pregresse,
a disconoscere la strada già fatta,
è utile ascoltare queste voci autorevoli e simpatiche: qui,
sul sito della Palestra.

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3.11.06

Richard Bandler: cambiamento e libertà

Milano, 1° novembre: per la prima volta in Italia,
straordinaria conferenza di Richard Bandler,
il creatore, con John Grinder, della programmazione neurolinguistica


di Barbara Todisco

Il tuo cervello è un autobus.
Puoi decidere di salire a bordo, timbrare il biglietto, sederti tra i passeggeri e fare il viaggio lasciandoti trasportare. O puoi decidere di salire in testa alla vettura, sederti al posto di guida, afferrare il volante e condurlo dove vuoi alla velocità che vuoi.

Se impariamo a guidare la nostra mente, se scegliamo di controllare i suoi processi, diventiamo persone libere. Siamo liberi di eliminare i condizionamenti, i pensieri e le idee che ci limitano. Liberi di scegliere come guardare il mondo. Liberi di vivere felici perché troviamo nuovi modi di sentire le cose che ci accadono. Liberi di eliminare i processi mentali inutili che ci hanno affossato finora come la rabbia, la depressione, la paura, l’angoscia.
Possiamo insegnare alla mente nuovi modi per pensare e possiamo controllare, attraverso tecniche precise e molto allenamento, i meccanismi di funzionamento del nostro cervello, in modo fargli fare quello che vogliamo.

Con questa proposta di cambiamento radicale apre le menti e i cuori di tutta la platea Richard Bandler, durante l’evento unico e straordinario organizzato a Milano lo scorso 1° novembre da NLP Italy, che per la prima volta lo ha portato in Italia.

Bandler, il co-creatore, con John Grinder, della programmazione neurolinguistica (PNL), è considerato oggi uno dei più grandi geni al mondo. Da 35 anni si occupa della mente umana e dello sviluppo personale. Ha scoperto e continua a sviluppare tecniche, schemi e metodologie che, lavorando sul funzionamento del cervello e sugli stati d’animo, aiutano le persone a pensare in modo diverso, a cambiare le abitudini e quindi a cambiare la loro vita. La PNL, infatti, studia le procedure per strutturare e cambiare il modo in cui il nostro cervello rappresenta le esperienze attraverso la neurologia, cioè i collegamenti elettrici e gli scambi chimici: l’obiettivo è migliorare la nostra vita, risolvere i problemi che ci limitano e comunicare meglio con noi stessi e gli altri.

La conferenza che Bandler ha tenuto a Milano è stata un vortice di aneddoti e storie delle sue esperienze professionali e umane: mentre parla rimani incantato, quasi ipnotizzato, dalla sua capacità di coinvolgere il pubblico e mantenere viva l’attenzione. Otto ore con gli occhi incollati su di lui e le orecchie tese a cogliere ogni parola senza renderti conto che il tempo passa. Le decine di episodi che racconta hanno l’obiettivo di mostrare come puoi cambiare la tua vita con la PNL, e mentre parla applica il cambiamento su di te. Infatti la sua comunicazione, il suo linguaggio, agiscono sempre su due livelli: uno si rivolge alla parte conscia, l’altro a quella inconscia. Con le sue storie, col suo modo affascinante e divertente di raccontarle solletica la parte conscia e razionale distraendola, tenendola occupata, e intanto parla alla parte inconscia e più profonda delle persone per potenziarne le abilità e spingerle al cambiamento. Mentre ti parla ti chiede di cambiare.

Per saperne di più sulla programmazione neurolilnguistica e su Richard Bandler
in italiano: www.pnl.info, www.bandler.it
in inglese: www.richardbandler.com, www.nlp.ie, www.persuasionengineering.com, www.meta-nlp.co.uk, www.NLPInstitutes.com, www.purenlp.com

2.11.06

Semplificare il linguaggio amministrativo

7 novembre 2006
Bologna – COM-PA
salone europeo della comunicazione pubblica, dei servizi al cittadino e alle imprese

Laboratorio promosso dall’associazione Comunicazione pubblica
con Lorenzo Carpanè
Semplificare il linguaggio amministrativo
dalle 14:30 alle 17:30
Sala V – Centro Servizi

Oggi, più che mai, tutti noi vogliamo capire ciò che ci succede intorno, vogliamo essere informati, vogliamo poter scegliere.
Oggi, più che mai, siamo cittadini consapevoli.
E alcune pubbliche amministrazioni hanno già intrapreso la strada della comunicazione efficace: chiarezza, semplificazione, sintesi, struttura, stile, seduzione.

L’associazione Comunicazione pubblica propone un laboratorio sulla semplificazione del linguaggio amministrativo, con Lorenzo Carpané.
Scrivere chiaro, scrivere efficace, organizzare la struttura, scegliere il tono e lo stile, catturare l’attenzione, per farsi leggere e farsi ascoltare.
Tre ore di confronto, con consigli pratici ed esercizi, per mettere in pratica tecniche e strumenti acquisiti.
E per mettersi nelle scarpe del cittadino.

Oggi, più che mai, documenti chiari per tutti!

Claudia
www.palestradellascrittura.it

Comunicazione e cambiamento

Problem solving strategico e ruolo guida della P.A.

Il problem solver è come un marinaio: calibra le proprie azioni osservando le condizioni del cielo e del mare. Prevede gli imprevisti e si prepara ad affrontarli. Solo così potrà affrontare le tempeste: adattando il suo agire all'evolversi degli eventi.
(da "La terapia dell'azienda malata", di G. Nardone, R. Mariotti, R. Milanese, A. Fiorenza)

7 novembre 2006
Bologna - COM-PA
salone europeo della comunicazione pubblica,
dei servizi al cittadino e alle imprese
Seminario Comunicazione e cambiamento
dalle 16.30 alle 18.30
Sala D - Padiglione 20

Competitività. Internazionalizzazione. Semplificazione. Welfare. Sicurezza. Sostenibilità.

Le nuove sfide - sociali, politiche e amministrative - implicano cambiamenti di prospettive e la necessità di declinare gli obiettivi in azioni, in modo veloce ed efficace.

In questo scenario, il cambiamento rappresenta un'opportunità o una minaccia?

Con Umberto Santucci e Paolo Carmassi, due ore di confronto, per costruire strategie di cambiamento e acquisire strumenti di problem solving strategico.

"Una tecnologia abbastanza evoluta, nei suoi effetti non è dissimile dalla magia".
(Clarke, Massachusetts Institute of Technology)

Non vale forse la pena di partecipare?

Claudia
www.palestradellascrittura.it