30.11.05

Se ti piace, fallo

Se ti piace leggere poesie e magari ascoltarle, puoi farlo.
Oggi grazie anche al Poetry Archive di Londra, che mette in rete la voce di grandi poeti inglesi: Tennyson, Browning, Ginsberg, Yeats, e altri, tra cui Pinter, recente premio Nobel.
Voci, arte e web per “preservare il mistero della poesia” e ricordarne, allo stesso tempo, la vicinanza alla vita.

Etichette:

26.11.05

Miserabile: basta la parola

mi|se|rà|bi|le agg. AU

1a di qcn., che si trova in una condizione di estrema indigenza e povertà, che è privo dell’essenziale per vivere dignitosamente; povero, misero, bisognoso: una famiglia m.; anche s.m. e f.: un quartiere di miserabili
1b di qcs., che denota, che è segno di estrema povertà o desolazione: vivere in una m. soffitta
2 di situazione, circostanza e sim., che suscita estrema pietà e compassione: fare una fine m.
3a estens., spreg., di qcn., che pensa e agisce in modo vile, spregevole, indegno: è un m. parassita; anche s.m. e f.: sei un m.!
3b di atteggiamento, comportamento e sim., che rivela bassezza d’animo, grettezza, indegnità morale: intenzioni, propositi miserabili
4 scherz., di qcn., che dimostra scarse capacità nell’esercitare un’attività o una professione: è un m. scrittore
5 di qcs., di poco conto, di scarso valore: un m. compenso

Fin qui il dizionario di Tullio De Mauro.

Ma l’accezione di “miserabile” che circola in rete in questi giorni è un’altra: è quella legata al curriculum del Presidente del Consiglio. Se avete battuto “miserabile” in Google, o in Altavista, o forse anche in altri motori di ricerca, avete trovato al primo posto della lista la voce: "Governo Italiano. Il Presidente del Consiglio dei Ministri".

Quando mi hanno segnalato il fatto, sbalordito, ho chiesto lumi ai miei guru dell’informatica. Mi spiegano: basta che una valanga di persone, nei propri siti, linki la parola “miserabile” a quella pagina, e anche il meno sovversivo dei motori di ricerca ti picchia lì il faccione del premier con tutte le sue avventure. Lo avevano già fatto con Bush, linkandolo all’ancor più esplicito "miserable failure".

Mi tengo alla larga da ogni considerazione socio-psico-neuro-filo... logica, e mi limito a constatare la potenza della parola, del web, del popolo bue che ogni tanto si fa sentire.
Anche questa è la magia della scrittura.

21.11.05

Il mondo in un Signum

Descrivere un centro di ricerca è un'impresa difficile, se al desiderio di riuscire a trasmettere la passione e l'impegno che guida i suoi attori si aggiunge la poca abilità dello scrivente nell'usare la lingua italiana da povero informatico qual é.
Spero pertanto che La magia della scrittura mi assista in queste poche righe successive.

Colgo quindi l'invito di Alessandro Lucchini e vi presento Signum: un centro di ricerche informatiche per le discipline umanistiche della Scuola Normale Superiore di Pisa.
Come evoca il nome del centro, oggetto dei nostri studi sono le sequenze di simboli, siano esse derivate da testi, pagine web, schede archivistiche, o sequenze genomiche.
La nostra ricerca si concretizza nello sviluppo di applicativi che assistono gli studiosi di testi filosofici, o gli utenti di archivi documentali più in generale, nella ricerca di informazioni, e nell'estrazione di queste da grandi quantità di dati.
È quello che oggi, aridamente, si chiama "text mining".
L'interesse su questi temi coinvolge attualmente in Signum venti giovani ricercatori tra umanisti e informatici, diretti dal Prof. Michele Ciliberto, coordinati dalla Prof.ssa Bassi (per l'area umanistica) e dal sottoscritto (per l'area informatica).
Sul sito del centro (http://signum.sns.it) si possono consultare alcuni dei nostri prodotti più recenti e significativi, e si può trovare la lista dei seminari che ogni anno organizziamo alla Scuola Normale, ai quali siete tutti invitati a partecipare.
La lista degli incontri per il prossimo 2006 sarà disponibile sul sito entro dicembre e, speriamo, attirerà una platea ancora più numerosa di quella che ci ha generosamente e calorosamente seguito quest'anno.
Poiché Signum non risiede in una torre d’avorio e crede fermamente nel "technology transfer", è aperto a proposte su nuovi progetti, stimolanti e avvincenti.
Mi raccomando, consultate di frequente il nostro sito, e inviateci le vostre osservazioni sulle nostre attività e i nostri prodotti.

Paolo Ferragina
http://www.di.unipi.it/~ferragin

20.11.05

Scritto sull’acqua

(che poi chi l’ha detto che scripta manent?)

Ci si preoccupa tanto di quel che si scrive?
Ci si preoccupa abbastanza di come si legge?
Verba volant, scripta manent, si diceva:
le parole pronunciate le porta via il vento, ma quelle scritte,
quelle scritte rimangono, nere su bianco, blu su azzurrino,
comunque stagliate, sono lì, pronte a ricordarti un amore,
rammentarti un impegno, rinfacciarti un voltafaccia.
Ma è davvero così? Contratti a parte, le parole scritte,
per passatempo, sentimento, noia, perse in un reticolo di fretta,
grondanti quello spasmo d’anima, hanno davvero maggior dignità,
valore, responsabilità delle altre?
Penso a quelle in rete, impigliate nei blog, scritte addosso a una mail,
ritagliate a una pubblicità,
penso ai ritmi forsennati di tanti di noi, agli sms catafratti,
alle migliaia di righe, alla pletora di millimetri, al surplus di stimoli
che ogni giorno riceviamo, e a quanto, quanto di quelle parole scritte,
scritte magari a noi,
scritte con cura, attenzione, amore antichi,
ci scivolano addosso, e allora è come parlare.
Anzi, no, perché ascoltare è mica tanto impegnativo,
ma leggere, leggere ti chiede uno sforzino,
e allora quasi quasi chi ti scrive ha una colpa in più.
Scripta manent, appunto.
E penso a Keats, alla poesia come ermeneutica dell’esistere,
e penso che oggi, in tanta fretta,
anche le parole scritte forse hanno una colpa in più.

Etichette: ,

15.11.05

Il tuo swing

Apri la pagina, si alza il sipario.
Comincia così il viaggio nel potere fascinatore delle parole
e dei gesti, nell’affabulazione come ponte verso l’altro.
Chiunque sia il tuo altro, qualunque sia il contesto,
questo viaggio percorre il quotidiano: che tu sia formatore, insegnante,
manager, avvocato, psicoterapeuta, allenatore,
con i gesti e le parole induci cambiamenti.
E farlo efficacemente significa anche essere consapevole
degli aspetti teatrali della comunicazione.
Ce ne parla Matteo Rampin, l’autore di Al gusto di cioccolato,
nel suo nuovo Arte della scena e problem solving.
E ci ricorda, su tutto, l’importanza del fattore umano, la centralità
della persona: è il connubio di tecniche e personalità a creare lo stile vincente.
Ed è unico, è lui. È il tuo swing.

Etichette: ,

14.11.05

“É solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé”

CreAttività
Manuale per stimolare la creatività negli adolescenti
di Francesca Di Mari e Paola Misesti

Edizioni La Meridiana

Collana: Partenze… per l’adolescenza
Strumenti, proposte, percorsi per chi lavora e vive fianco a fianco con gli adolescenti: insegnanti, educatori, animatori, genitori. Una collana per chi avverte il bisogno di creare ingranaggi possibili con una età, apparentemente in fuga, ma in realtà in ricerca.

In questo libro, Francesca Di Mari e Paola Misesti affermano in modo deciso l’importanza della creatività nelle azioni educative.

La creatività è un atteggiamento attivo dell’individuo nei confronti della vita che, se stimolato in modo adeguato, aumenta in modo esponenziale la sua attitudine a ricercare sempre soluzioni nuove, spesso invisibili.
Avere un atteggiamento positivo e creativo è fondamentale e applicabile in qualsiasi situazione: per scrivere un libro, per una ricerca scientifica, per risolvere un problema di fisica quantistica…

Nel libro, una serie di percorsi pratici, le “Strade creative”, con giochi e attività da fare in classe, in gruppo, durante incontri di formazione o di consulenza, per contribuire alla formazione dell’identità della persona: nella conoscenza di sé e nella conoscenza di sé nella relazione con l’altro.

Un libro per chi lavora e vive con gli adolescenti, frutto di esperienze che le due autrici hanno realizzato insieme all’equipe di Prospettive (www.prospettive.org).

Sconto del 20% per chi ordina il libro entro il 30 novembre.
Per ordinare: info@lameridiana.it.

10.11.05

Da oggi in libreria

Comunicazione e relazione all'interno dell'ente pubblico

di Carla Brotto, consulente e formatrice nelle aree marketing, comunicazione e relazione.

Il libro racconta e fotografa, anche attraverso esempi pratici, un tema di grande attualità per l'amministrazione pubblica: comunicazione e relazione interna.
In queste pagine, il lettore trova il punto di vista dell’ente che ha il dovere di comunicare, informare ed essere in relazione con i suoi dipendenti e collaboratori. E quello dei dipendenti e collaboratori, che desiderano migliorare la propria capacità di comunicazione e di relazionarsi all’interno dell’ente pubblico.
L'autrice guida il lettore con le domande che precedono ogni nuovo capitolo.

7.11.05

Parole e musica per la pace

Ecco la prossima tappa del tour
La magia della scrittura

Venerdì 11 novembre 2005 - ore 20.45
al “Circolino”
via Adige 22 - Cusano Milanino

E poi, dalle 22.00: concerto live e rinfresco equo-solidale.

Festa, cultura, solidarietà, parole e musica.
Una serata speciale per:
conoscere, divertirsi, essere solidali...

Per informazioni: Centro sociale cooperativo Ghezzi

6.11.05

SOS favole e fiabe

Aiuto! Aiuto”, gridano le favole e le fiabe.

Sono in grave pericolo: la televisione e i videogiochi le minacciano seriamente. Oggi i bambini preferiscono usare le playstation, giocare online e guardare stupidi cartoni animati in televisione, invece di seguire con gli occhi spalancati la storia del soldatino di piombo che vuole ritrovare la sua ballerina o tremare alla descrizione della strega brutta e bitorzoluta che dona a Biancaneve la mela avvelenata.

Senza favole e fiabe come possono, i bambini di oggi, trasformarsi in bellissimi cigni o fare passi da gigante con gli stivali delle sette leghe?

Lucidiamo gli stivali del gatto di Perrault, tiriamo fuori dai cassetti le bacchette magiche delle fate di Cenerentola e il mantello per diventare invisibili. Facciamo schiarire i vocioni agli orchi e risvegliamo le fatine buone.

E’ questo l’appello che lancia il Congresso internazionale al Festival delle fiabe di Berlino, appena iniziato: “salviamo le favole popolari”, riportiamole al centro della vita dei bambini come è stato per secoli, riscopriamo la fantasia.

E’ la 15esima edizione del grande “appuntamento con le fiabe ”che quest’anno celebra i 200 anni dalla morte di Hans Christian Andersen. Per alcuni giorni, nella capitale tedesca si parlerà di favole e fiabe che compariranno in tutte le salse, in concerti e musical, spettacoli teatrali, letture, filmati e discussioni.

In realtà la voglia di favole non è mai morta, si è solo persa l’abitudine di raccontarle ai bambini. Questo si dovrebbe fare: insegnare ai genitori, ai maestri e alle maestre come narrarle, e invitarli a farlo spesso.

Saranno i bambini poi, a chiedere:“Un’altra, ti prego. Raccontamene un’altra”.