30.9.08

CAMMINA DONNA


Domenica 28 settembre, ore 9,30. C'è il sole e un cielo terso, quasi incredibile in questa estate indecisa. Ci siamo incontrati al Parco del Valentino, tante donne, giovani e non, bambini, uomini, con indosso la stessa maglietta e un fiocco rosa. Abbiamo camminato, appena dietro gli atleti della mezza Maratona di Torino. Cinque chilometri insieme, al nostro passo, con allegria e fiducia verso il nostro primo traguardo. La camminata è il primo evento organizzato da un'associazione no-profit che si chiama ProgettiDonna. Unisce medici, pazienti, famigliari, amici, accomunati dall'idea che il tumore al seno si sconfigge anche vivendo bene, mangiando in modo sano e facendo esercizio fisico. Andare "incontro" alle persone è un grande passo, nel lavoro e nella vita in genere. Sentirle vicino, le persone, riconoscerle anche nella malattia, vuol dire passare dall' "io al "noi" , far parte dello stesso mondo. Percorso non facile, ma ci si può provare.
Facendo il proprio meglio e camminando insieme.



29.9.08

Seduti in quel caffè

Ci siamo visti al bar
e si è affinata la sintonia.
Una corrispondenza sgorgata en vivo, nutrita via mail,
poi un crescendo, in un puntinato di incontri reali e virtuali,
essenziali, entrambi.
Così, quando ho letto la bella serie di post
di Giulietta Capacchione, ho annuito di gusto, perché capire quanto la vita online
incida su quella offline
oltre agli psicologi tira matti
anche noialtri internauti
(e visto che nello specifico
siamo in due, che ne dici
se invece di un barcamp ci facciamo un caffè?
;-)
.

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1 ottobre 2008: IL LINGUAGGIO DELLA SALUTE a Trento

La consapevolezza del linguaggio, scritto e parlato, può fornire tecniche e strumenti che aiutano da un lato i medici, attuali e futuri, e gli altri operatori della sanità, dall’altro i pazienti e i loro famigliari, a comunicare meglio tra loro, e quindi a raggiungere l’obiettivo comune:
la salute.

La comunicazione nell’ambito della salute non è solo questione di parole difficili. A volte manca il tempo di spiegare, sia al paziente sia al suo interlocutore. Spesso il malato non vuole sapere. Spesso il medico non vuole che capisca: troppi guai, dubbi, parole assillanti, complicazioni.

Lo scopo di questa indagine è migliorare i rapporti tra pazienti e operatori della Sanità grazie a una comunicazione più efficace, trasparente e diretta ma anche empatica, sempre rispettosa dei bisogni e delle paure del malato.

Si parlerà di questo, mercoledì sera, alla presentazione de
IL LINGUAGGIO DELLA SALUTE, il nuovo libro di Alessandro Lucchini in collaborazione con Francesca Gagliardi e Paolo Carmassi.

Vi aspettiamo!

Dove
Biblioteca comunale – Sala degli affreschi
via Roma, 55 – Trento

Quando
Mercoledì 1 ottobre, ore 18

Per saperne di più

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25.9.08

Sperimentarea.tv

In linea con lo spirito del V-learning, Rovereto accende la web-tv della scienza: sperimentarea.tv, lo specchio viruale di Sperimentarea.

Innanzitutto: cos’è Sperimentarea? È un laboratorio della scienza all’aria aperta che nasce a Rovereto, presso il Bosco della città in un'area pubblica di 7000 mq a poca distanza dal centro storico. Uno spazio gestito dal Museo Civico di Rovereto che rende disponibili a fini didattici e di ricerca l'Apiario e un'Area Test per sperimentare e tarare le metodologie geofisiche.

Cos’è quindi Sperimentarea.tv? È una tv online per 'sperimentare la scienza', un laboratorio aperto che unisce le esperienze del Museo alla creatività di studenti, docenti, ricercatori e professionisti. Un canale televisivo on line che propone un palinsesto diversificato in onda ad orari stabiliti accanto a sezioni di video on demand.

C’erano una volta il Museo polveroso, la scienza ‘da sbadiglio’ inaridita nelle formule, il laboratorio di chimica sempre uguale a se stesso, il soporifero libro di biologia, la pedante lezione di storia. Oggi l’archeologia, la zoologia, la botanica, la robotica e la domotica o la geologia possono coinvolgere direttamente sul campo, a Sperimentarea, ma ancor più, mettono in contatto professionisti, giovani studenti e semplici appassionati attraverso le esperienze e le immagini trasmesse a tutto il world wide web dalla neonata Sperimentarea.tv, tenuta a battesimo da Alessandro Cecchi Paone

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24.9.08

Variazioni sul tema

Cammino nel bosco.
Benché a pochi passi da una capitale europea,
mi accompagnano funghi e scoiattoli.
Qui a là, seminate, case.
Sono inghiottite nel verde, ma le riconosci
da un filo di fumo e una palizzata
che cinge uomini, cavalli, funghi, scoiattoli e,
naturalmente, cani.

La proporzione è 1 a 1:
circa un cane a persona, ma anche di più.
I migliori amici dell’uomo
recitano ovunque le cronache.

E qui non può che essere così,
visto che uno dei cartelli dissuasori
più affissi alle nostre recinzioni,
e cioè “Attenti al cane”,
viene declinato altrimenti:

















"Attenzione alla suocera"!

;-)
.

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23.9.08

Il non detto

Il non detto: quante volte lo cerchiamo, in una lettera, in una mail, in una brochure? E’ del non detto che ci affasciniamo. Il detto ci indica, il non detto ci seduce (Italo Calvino: "scrivere è sempre nascondere qualcosa, in modo che poi venga scoperto).
E’ così anche con le persone. Quando iniziamo a dialogare con una persona molto spesso ci affascina più ciò che non è reso esplicito rispetto a ciò che viene detto. Perché? Perché il “non detto” è misterioso, è qualcosa che ci induce ad andare oltre. Vorremmo scoprire – sempre che la persona ci interessi – ciò che nasconde dietro le parole. Lì c’è la sua storia. Ciò che viene detto ci indica, così nella scrittura, così nei rapporti umani. Ci guida verso una direzione. Ma la vera magia è scoprire ciò che sta dietro. E’ questo che - consciamente o inconsciamente – ci attrae.

Il “non detto” è anche quello che vorremmo sentirci dire o leggere. O ancora, ciò che ci fa stare male. A volte è un macigno che si trova lì, tra la bocca dello stomaco e il cuore. Non va né su né giù. Viene alimentato quando ripensiamo a quella persona o situazione nella quale siamo stati incapaci di parlare, chiarire o esprimere cosa avevamo nel cuore.

Abbiamo sempre una possibilità (forse anche più di una) durante la nostra vita per guardarlo e affrontarlo. Non sempre però siamo pronti a farlo. Può essere infatti che il “non detto” sia talmente silenzioso e inconsapevole che pensiamo di non averlo.
Succede a volte - magari a seguito di situazioni spiacevoli e gravi - che emerge a livello conscio. Finalmente abbiamo la possibilità di esprimerlo. Alcuni di noi però non riescono proprio a farlo e se lo portano dietro per molto tempo, anche per una vita intera.

La scrittura ancora una volta rappresenta uno strumento importante. E’ proprio attraverso la scrittura che possiamo prendere le distanze dal “non detto”.
Mentre scriviamo cambiamo il nostro punto d’osservazione e riusciamo a dargli una connotazione, a capire di cosa è composto e come si è formato. Infine riusciamo ad accettarlo.
Si, perché probabilmente dobbiamo ancora accettare una nostra incapacità o mancanza per non aver saputo dire o gestire una persona o situazione.
Siamo stati silenziosi, troppo, alimentando così questo corpo estraneo dentro di noi.

Il distacco e l’accettazione permettono di rilassarci, di aprire il canale che dalla bocca dello stomaco va al cuore. E quando “il non detto” passa attraverso il cuore, beh non serve più nient’altro perché le parole escono con un’altra valenza. Hanno un’altra energia, quella giusta. Arrivano dove devono arrivare in modo diretto, adeguato e dolce.

Se le parole passano attraverso il cuore, la mano è libera di scrivere e la vibrazione che senti dal cuore alla mano resta impressa sul foglio affinché tu stesso possa percepirla e leggerla. Il macigno si trasforma come per magia in tanti sassolini e questi poi si sgretolano fino a divenire ghiaia. Sulla ghiaia riesci a camminare in modo agevole, riesci anche a correre.

Scrivere ci aiuta a vedere con maggiore chiarezza ciò che abbiamo dentro, in profondità di noi stessi. Abituiamoci a questo. E’ un allenamento che richiede volontà e costanza.

P.S.: sicuramente mi dovrò allenare nella sintesi, non è proprio un mio punto di forza! :-)

22.9.08

Settima edizione Cinema&Giornalismo

Ha preso il via ieri mattina la settima edizione di Cinema&Giornalismo, rassegna cinematografica promossa dal Gruppo Cronisti Lombardi nell’ambito del Premio Guido Vergani 2008 Cronista dell’Anno.
La rassegna che si svolge presso lo Spazio Oberdan di Milano, proseguirà sabato 27 ottobre alle ore 11 con “Bordetown” e domenica 28, sempre alle 11, con la proiezione del documentario di Enzo Biagi e Brando Giordani “Italia Proibita”.

Per maggiori informazioni www.piazzettavergani.org .

17.9.08

chiaro ed informato dissenso

La notizia è sui quotidiani di oggi. Secondo la Cassazione, è legittimo che un paziente rifiuti le cure, purché lo scriva, e lo scriva "in modo articolato ed inequivoco". Sentenza nata dal caso sollevato da un Testimone di Geova.
Naturalmente non commento il caso, ma ciò che vi si legge, esplicitamente ed implicitamente, sulla lingua. Che si debba mettere per iscritto la propria volontà, possiamo darlo per scontato: se lo si esige dal medico, è specularmente corretto che lo si esiga dal paziente. Così come è giusto che la propria volontà di non curarsi sia espressa in modo "inequivoco", cioè chiaro e limpido. Che è anche quello che ciascuno di noi vuole dal suo medico. Una qualche perplessità lascia invece la prima modalità, quell'"articolato", cioè come dire, ben strutturato, complesso, non semplice. Lascia perplessi perché la capacità di scrivere in modo articolato non è di tutti; perché lascia pensare che sull'argomento una persona debba quasi scrivere un "tema", un piccolo trattato in cui convince o cerca di convincere il medico della sua scelta. Perché di fatto quindi l'opzione della non cura, quello che potremmo chiamare "dissenso informato", se così concepita, diventa opzione per pochi e non per tutti. Si può discutere sul merito della questione, se sia giusto o meno rifiutare le cure: ed ognuno dice quel che vuole (quante ne abbiamo sentite sul caso Englaro!), ma non si può discutere, credo, sulla democrazia della parola: a tutti deve essere data la possibilità reale, non teorica, di poter esprimere una propria scelta, senza che vi sia uno scoglio linguistico. Perché, come si è cercato di fare con il "Linguaggio della salute", la lingua sia un veicolo di salute, non di malattia, di verità e non di menzogna, disponibile a tutti, non a pochi. Una salute veramente democratica passa anche per un linguaggio veramente democratico. Ci sono casi in cui credo valga la massima evangelica: "dite sì quando è sì, no quando è no. Il di più viene dal maligno".

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26-27-28 settembre 2008: FESTIVAL DELLA SALUTE

La salute non è tutto, ma senza salute tutto è niente” (Schopenhauer)

A Viareggio, uno dei centri balneari e vacanzieri più noti in Italia e all’estero, si terrà il Festival delle salute.
Aperto a tutti, grandi e piccini, ci saranno dibattici tecnici, momenti di divertimento, presentazioni di libri e tanti altri temi che contribuiranno a creare l’idea di salute.
Si svolgerà all’aperto, per esempio sul lungo mare e al chiuso nelle sale del Centro Congressi.
Non mancheranno eventi sportivi, proiezioni di film e spazi interamente dedicati ai visitatori che potranno sottoporsi a screening e checkup.

Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale

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Il burocratese e la cioccolata

Così, tra l'incredulo e l'amareggiato, anche quest'anno Antonio D'Orrico torna a misurare lo stato di salute della nostra lingua scritta.

Ho sottoposto (e non posposto) i miei timori a due tra le massime autorità della linguistica italiana: i professori Gianluigi Beccaria e Luca Serianni. Beccaria, «il professore di italiano che tutti avremmo voluto avere», come dice Aldo Grasso, ha appena ripubblicato da Garzanti il suo indispensabile Per difesa e per amore (La lingua italiana oggi). Per quanto riguarda il burocratese il professore scuote la testa. La battaglia contro l’antilingua, così chiamava il burocratese Italo Calvino, è difficile da vincere. Il burocratese avanza. Conoscete qualcosa di meno burocratico della cioccolata? Bene, anche lei è stata colonizzata dall’antilingua. Il professore racconta di Gobino, il negozio di cioccolatini («il migliore che ci sia») vicino a casa sua a Torino: «Sembra di entrare in gioielleria, il negozio è di gran gusto, e mentre sei lì che aspetti e ammiri, e ti pare di essere in un altro mondo, vedi che, appiccicato al vetro del bancone, c’è scritto: “per chi vuol conoscere l’ingredientistica”. Ingredientistica?». Il professore è uscito di corsa dal negozio ma l’incubo non è finito. Perché, girato l’angolo, si è imbattuto in un distributore di sacchetti per “deiezioni canine”, poi in una “Scarpoteca”, quindi in una “Frullateria” e infine in un bar che reclamizzava: “Si effettuano panini”.

Ecco l'articolo integrale.

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14.9.08

Canta che ti passa


Oggi la parola del giorno Zanichelli
è volapük, letteralmente “lingua del mondo”,
cioè ipotesi di lingua universale
che, seppur composta in massima parte di parole inglesi abbreviate,
aveva l’ambizione, a fine Ottocento,
di costituire un esperanto.

La speranza, appunto, di comunicare urbi et orbi
periodicamente compare
e tanto più viva l’avverti quando, come accade ora a me,
sei in un paese la cui lingua ti risulta incomprensibile
e l’inglese come trait d’union funziona poco.

Di colpo rivedi le percentuali di Mehrabian
e ti senti sbatacchiato dentro un caleidoscopio,
ché quello che dici e sei pare davvero affidato alla sorte.

Poi ti arriva in regalo una canzone,
una canzone che non conoscevi e
ti fa un gran bene,
perché il testo ti parla di altre prospettive
e ti provoca, ti chiama fuori.

Parole incomprensibili siano le benvenute così affascinanti così consolanti... Non è nemmeno umiliante non capirle anzi così riposante […] E il pensiero sarà un minuto, il minuto un suono, il nostro suono un battito...

e, per certi aspetti, proprio il tuo volapük.

.

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10.9.08

1 ottobre 2008: a Trento si parla IL LINGUAGGIO DELLA SALUTE

Migliorare i rapporti tra pazienti e operatori della Sanità grazie a una comunicazione più efficace, trasparente e diretta ma anche empatica, sempre rispettosa dei bisogni e delle paure del malato.

Un libro pensato per tutti: medici, psicoterapeutici, infermieri, addetti sanitari e amministrativi, studenti di medicina e delle scienze mediche, professionisti dell’industria farmaceutica, formatori, giornalisti, comunicatori, studiosi del linguaggio, curiosi…

Ti aspettiamo!

Dove
Biblioteca comunale – Sala degli affreschi
via Roma, 55 – Trento

Quando
Mercoledì 1 ottobre, ore 18

Per saperne di più

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8.9.08

Che ne sarà di noi

Ci sono periodi in cui ci confrontiamo potentemente
con le aspettative: e quello che ci si aspetta o si prevede
non corrisponde quasi mai a quello che davvero sarà.

Fatto sta che nell’italiano corrente il termine aspettative
finisce col coincidere con speranza, il che la dice lunga
specie in frasi ricorrenti come questa:
ha deluso tutte le loro aspettative.

Questo pensiero mi arriva in compagnia del verbo diventare:
vale a dire “passare da una condizione a un’altra, nuova, e
assumere la qualità indicata dal complemento predicativo”:
diventare grande, per esempio.

Le aspettative arrivano a braccetto col diventare
anche perché entrambi, proiettati nel futuro,
cedono alla tentazione di bypassare
quello che Pennac chiama il presente d’incarnazione,
il qui e ora.
Nel testo citato, Pennac ne parla a proposito del tempo
di apprendimento scolastico,
ma possiamo conferirgli questo significato più ampio:
quello del vivere a pieno il momento che si sta vivendo.

Vale per tutti.
Anche per quei milioni di studenti che tra oggi e il 17
ripartono con la scuola,
e ingaggeranno potenti corpo a corpo
con quello che ci si aspetta essi diventino.

E in merito sono davvero amabili alcune righe del citato
Diario di scuola, e quasi vorrei trascriverle,
ma mi fermo all’aneddoto:
il prof. Pennacchioni è al telefono con una madre
angosciata per il futuro del figlio,
e al suo ennesimo:
- Ma che cosa diventerà?
prova con una barzelletta:

- Lo sa qual è l’unico modo per far ridere il buon Dio?
Esitazione all’altro capo del filo.
- Raccontargli i propri progetti.


Żyj chwilą bieżącą,
che qui è un po’ come dire:
goditi il presente.
.

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5.9.08

Per voi: novità: v-learning

Supporto all’apprendimento tramite video

Come c’è “Il ritorno delle jedi” è ora il momento del: “Ritorno della Palestra della scrittura”. Pensavate di esservi liberati di noi, ma siamo tornati in pista sempre pronti con nuove idee.
Da settembre infatti è possibile vedere su Youtube diversi spezzoni di video delle lezioni tenute dai professionisti della Palestra.

Buona visione!

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7° Incontro Nazionale dei volontari di Emergency

Si svolgerà a Riccione, dal 12 al 14 settembre l'incontro nazionale di Emergency.

L'evento, a cui parteciperà anche Gino Strada, sarà un'occasione per discutere con i ministri della sanità di Sudan, Repubblica Centraficana e Sierra Leone sul tema "il diritto alla salute, il dovere della cura".

Il programma è disponibile sul sito di Emergency.

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2.9.08

Essere competenti nella sanità che cambia

Appuntamento a Milano il 12 settembre dalle 14.00 per il convegno organizzato dalla Fondazione ISTUD e dal Gruppo Sanità di Assolombarda

COSA
Durante l'incontro verrà presentato il progetto di ricerca: "Evoluzione delle competenze nella sanità privata lombarda", svolto dalla Fondazione ISTUD all’interno del Progetto “FORMAT BIS - Formazione e Servizi innovativi per la competitività delle imprese e lo sviluppo delle competenze dei lavoratori in Lombardia” - ID 417641 - L.236/93 - Progetti quadro settoriali e territoriali”.

PER CHI

Il convegno è rivolto a tutti i professionisti della sanità privata e pubblica.

DOVE

Sala Falck di Assolombarda, in via Chiaravalle 8

Il programma
La scheda di iscrizione